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E SENZA PERICOLI.
Entro il 2013 partirà la costruzione di centrali nucleari di nuova generazione e quindi sicure, aveva detto il Ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, giusto pochi giorni fa. Poi, il 4 giugno, l’incidente alla centrale di Krsko, in Slovenia, uno dei tredici impianti entro i 250 km dai nostri confini. Incidente che secondo Scajola non deve preoccupare né modificare la nuova linea pro nucleare del governo.
Per provare a capire se ha ragione, abbiamo chiesto a un geologo e ricercatore del Cnr di rispondere alle dieci domande chiave sull’energia atomica. E sui suoi potenziali effetti collaterali.
1. Il nucleare cosiddetto «di nuova generazione » è davvero sicuro?
NO Il nucleare disponibile oggi è ancora quello dell’attuale generazione di reattori, la stessa nata dall’esperienza di Enrico Fermi del 1942: una tecnologia che ha la stessa età del transistor, ormai abbandonati da tempo. La « Generazione IV » sarà pronta, se tutto va bene, fra una ventina d’anni.
2. Il nucleare può risolvere l’emergenza energetica?
NO Per costruire una centrale nucleare occorrono dagli 8 ai 10 anni: in un momento in cui l’emergenza energetica ha ritmi semestrali, questo contributo arriva in ritardo.
3. Il nucleare costa meno delle altri fonti di energia?
SI Attualmente il kWh nucleare costa in effetti leggermente meno degli altri: fra i 3 e i 4 eurocents, contro i 5 del carbone e i 6,5 del gas. Il problema sono però i costi sociali e ambientali, che non sono a tutt’oggi noti perché la verifica del costo effettivo avverrà solo quando le scorie e le strutture della prima centrale saranno ormai inoffensive, cioè fra qualche decina di anni.
4. E’ molto complicato costruire una centrale nucleare?
SI L’installazione di una centrale è operazione industriale costosa: attorno ai 3 miliardi di euro. Infatti, il nucleare esiste solamente dove le economie potevano permettersi l’investimento (Stati Uniti e Giappone posseggono, da soli, quasi la metà dei reattori oggi in funzione), o dove era forte la mano statale (Francia e Paesi dell’ex blocco sovietico).
5. Il nucleare è molto diffuso al mondo?
NO Esistono solo 440 reattori al mondo, più 7 in via di realizzazione e una trentina in progetto. Attualmente, il nucleare copre solo il 6,5 dell’intero fabbisogno di energia primaria.
6. L’uranio è inesauribile?
NO Il nucleare è una fonte non rinnovabile, destinata quindi ad esaurirsi come gli idrocarburi. Al mondo rimangono circa 5 miliardi di tonnellate di uranio: al ritmo attuale di consumo (che incrementerebbero con la costruzione di nuovi reattori), si parla di un’autonomia di 30 – 40 anni.
7. Il problema delle scorie radioattive è risolto?
NO Le scorie radioattive sono relativamente scarse, ma restano pericolose per decine di migliaia di anni. E’ possibile abbassarne la potenzialità attraverso costosi e lunghi trattamenti, che però non le rendono mai inoffensive.
8. Esiste un sito per lo stoccaggio definitivo delle scorie radioattive?
NO Non esiste ancora al mondo un sito «geologico» di stoccaggio delle scorie radioattive: né il sito statunitense di Yucca Mountain né quello finlandese di Olkiluoto sono ancora considerati definitivi. Sembra difficile costruire nuove centrali se non si sa ancora dove mettere il residuo delle vecchie.
9. Ci sono siti italiani adatti a ospitare centrali nucleari o scorie?
NO O, almeno, nessuno lo sa. Sarebbe interessante conoscerli in anticipo per validarne la scelta da un punto di vista geologico e logistico, in modo da poter avvertire per tempo amministratori e cittadini, dando loro modo di dire che ne pensano.
Assessorato all’Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Igiene Pubblica, Verde Pubblico, Tutela degli Animali, Politiche Energetiche.
Maria Maugeri
2 commenti:
ecco alcuni link interessanti:
http://www.verdenatura.net/2006/04/16/si-al-nucleare-dal-fondatore-di-greenpeace/
questo è in inglese, se vi interessa stasera lo traduco:
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/04/14/AR2006041401209.html
non sono recentissimi.
E' un articolo del fondatore di greenpeace.
Ambientalisti seri che si danno da fare anche mettendo a rischio la loro vita, non come i nostri pecorari-scani vari che sanno dire soltanto no a tutto.
Dopo vedo se riesco a ritagliare un pò di tempo per tradurre quello in inglese.
se può sollevare, il fatto che l'uranio debba consumarsi fra 30-40 anni lo si dice da esattamente 30-40... è praticamente come il petrolio, solo che passano i trent'anni e la vita utile rimane tale...
sulla IV generazione, credo che i dati siano un po' diversi... si parla in realtà di dieci anni...
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