venerdì 4 luglio 2008

FLORIDO A LATERZA

LATERZA – Non basta fare autocritica per evitare il fuoco delle critiche. Fuoco amico per giunta, trattandosi del Pd. Gianni Florido, da presidente della Provincia, se n’è accorto l’altra sera nella sede infuocata (per l’afa e il clima della discussione) dei democratici laertini. Che non hanno fatto sconti al “loro” presidente, sebbene lui abbia accettato di misurarsi preventivamente nella scivolosa arena delle primarie, come richiesto anche da queste parti. L’effetto Taranto – lo scontro fratricida con Stefàno finito nel cantuccio stretto dell’opposizione – evidentemente ha fatto scuola. Un’altra storia, però.

Da Laterza, il punto più critico dell’Amministrazione Florido – per sua stessa ammissione – prende corpo un’operazione diversa. Aprire il confronto con la base, e anche qui Florido tocca un tasto dolente, per prepararsi a fermare l’onda lunga del centrodestra. Sullo sfondo le elezioni provinciali che, dice Florido con una punta d’ironia, “voglio vincere, sempre se prima vincerò le primarie”.

Prima di misurarsi con gli avversari, però, è necessario testare l’indice di gradimento all’interno. E Florido, almeno qui a Laterza, s’accorge subito di muoversi su un campo accidentato. “La sua amministrazione è inefficiente”, tuona Vita Surico, dirigente scolastico e militante, che non usa giri di parole. E aggiunge: “Il presidente parla al futuro ad un anno dal voto: molto del programma è rimasto sulla carta”. Florido fa un salto sulla sedia e sibillinamente contrattacca: “Ma tu lavori per il re di Prussia (un altro ipotetico concorrente?, ndr.). Non posso accettare che chi mi sta al fianco parli di libro dei sogni. Se dobbiamo processare la Provincia facciamolo stabilendo le regole e, soprattutto, facciamolo nel partito. Altrimenti rischiamo di ammazzare il Pd prima che nasca”.

Parentesi al calor bianco, che plasticamente spiega perché la Provincia “floridiana” è avvertita nella Terra delle gravine come un corpo lontano, se non estraneo. Più praticamente: Ginosa, Laterza, Mottola, Massafra, Palagiano e Castellaneta, cioè 120mila abitanti, senza una voce in giunta provinciale. E tutto ciò nonostante i sondaggi commissionati a Pro Forma – come svela l’interessato – confermino che solo l’8 per cento dei cittadini sa che cosa fa la Provincia in genere, ma è molto più alto il tasso di gradimento per la Provincia di Florido. Il contatto diretto, però, è meno ovattato, senza filtri, più ostico anche per quelli che hanno inventato il fortunato tormentone del “metti a Cassano”. Ma Florido, a Laterza, dove lo metti?

La realtà è che c’è da farsi perdonare qualche disattenzione. E il presidente lo ammette candidamente davanti al plotone schierato del locale Pd: “Diciamo le cose come stanno: Laterza, cifre alla mano, è stata la più penalizzata. Solo 510mila euro di investimenti (la metà per il maquillage esterno del Liceo Vico, ndr.) contro i 4 milioni di Mottola, i 5 di Massafra, i 3 di Ginosa e i 2,5 di Palagiano”. Il piatto laertino piange: perché? “Abbiano cercato di capire quali erano le priorità” spiega Florido e va avanti, esemplificando, per una ventina di minuti. Su tutto: viabilità più sicura e edilizia scolastica; 7 grandi rondò realizzati sulla Grottaglie-San Giorgio e Grottaglie-Pulsano, oltre che sulla provinciale della Salina Grande e il progetto in dirittura d’arrivo per la Sp 13, la “strada della morte” che da Castellaneta scende faticosamente al mare. “Spero entro l’anno nuovo – è l’impegno del presidente - di appaltare una delle due rotatorie previste e di raddrizzare le curve dei Salesiani: interventi da 4 milioni di euro e 1,2 già spesi per la messa in sicurezza della zona D’Anela, dopo che per 20 anni il centrodestra non aveva fatto nulla o quasi”. Il “grosso” dei lavori, però, è sbilanciato da Taranto in là, cioè versante orientale, vedi le tre circonvallazioni di Lama-San Vito, Sava e Campomarino e la prossima ventura Tangenziale Sud (una seconda litoranea che porta ad Avetrana). La geografia non è un’opinione e la circonvallazione di Ginosa (che sarà completata dal Comune con i soldi – 1,6 milioni – della Provincia) non alza granché la media.

Ma Florido insiste, snocciolando i 29 milioni messi in conto per progettare nuove scuole (il Moscati di Grottaglie, il De Ruggieri di Massafra e l’Archita di Taranto), realizzarle (l’Einstein di Mottola, che “tra due mesi sarà consegnato”) o pensare al post-diploma (“due nuove facoltà in funzione dell’autonomia per l’Università tarantina”). Le priorità, insomma, “erano queste, unite a quella del Parco delle Gravine, per il quale abbiamo incassato altri 800mila euro per fare la tabellazione e un’operazione di promozione”. E dunque: “In questo contesto, in cui contano anche i vincoli del patto di stabilità, Laterza è stata oggettivamente penalizzata”. Anche per questo il presidente chiede uno sforzo ai suoi, perché “programmare vuol dire scegliere quali sono le priorità”. “E se per la Corte dei Conti – sottolinea - in fatto di trasparenza contabile siamo tra le prime dieci province d’Italia”, qualcosa vorrà pur dire, “così come il fatto che siamo l’unica provincia, dopo Milano, ad aver attivato l’accesso telematico per le gare d’appalto”.

Florido, di tutto di più. Sulla coalizione del 2004 non ha dubbi: “Nessun consigliere di maggioranza ha mai votato contro un provvedimento. È un punto di vanto per la mia amministrazione, per cui abbiamo l’obbligo di tornare a governare con l’Unione, che va da Prc all’Udeur, quando c’era: insieme abbiamo governato, insieme andiamo al voto. Fare diversamente è sbagliato”. Nessuna corsa in solitaria, cioè, come vorrebbe qualche veltroniano ad oltranza. Magari, vista l’aria che tira, sarebbe meglio allargarsi un po’: “L’Udc? – sorride Florido – Casini ha lasciato liberi i partiti regionali, per cui parleremo anche con l’Udc”.

La politica, tuttavia, è fatta di dialogo, anche scomodo. E la base laertina non nasconde i suoi malumori. Franco Catapano chiede una parola, almeno una, sul quadro deprimente della Sanità tarantina uscito dalla recente sentenza che ha coinvolto dirigenti, imprenditori e politici. E una “visione” su ambiente (il caso Progeva insegna), sicurezza e qualità della vita, sul modello di sviluppo non più calato dall’alto e, soprattutto, dall’esterno. “E poi l’autorevolezza del coordinamento – sentenzia – della quale abbiamo patito la mancanza: per questo le comunità si allontanano dal Taranto-centrismo e dal Grande Salento”. Gianni Serafini, più modestamente, chiede un “segnale forte” con il quale affrontare la futura battaglia elettorale. E Davide Bellini offre un promemoria: maggiore sicurezza sulle strade (la Sp Laterza-Altamura, teatro recente di un doppio incidente mortale); un intervento straordinario per la manutenzione del ponte Selva San Vito; e una spinta programmatica per accelerare lo sviluppo del Parco delle Gravine. “Ma la comunità del Parco – ricorda Catapano – non è mai nata, non c’è lo statuto, né il regolamento, né una gestione vera: non c’è nulla”. Giuseppe Russi e Franco Bruno, infine, invocano un partito più orizzontale, maggiore comunicazione interna. Un cahier de dolèances. Florido prende appunti e promette: “Rivediamoci presto, alla stessa ora, ma non facciamoci del male da soli”. Magari bastasse un posto più fresco…

Massimo D’Onofrio - Corriere del giorno - 4 luglio 08

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ma l'incontro continuerà se si quando?

Anonimo ha detto...

dai cmq il mandato non è finito e poi i conti sono apposto

Francesco Vasto ha detto...

La data non è stata stabilita, il Presidente si è solo impegnato a ritornare a trovarci.

Anonimo ha detto...

Il resoconto corrisponde al vero? quali sono le vostre richieste all'amministrazione provinciale in ordine di importanza?

Anonimo ha detto...

SIETE CORIACEI.
Il movimentismo del Pd Laterza dovrebbe è la novità politica del centrosinistra jonico.
Questa è il giusto modo di rappresentare il territorio.