martedì 1 luglio 2008

SENTENZA STORICA

Il Tribunale di Taranto ha riconosciuto all'Associazione Onlus “C i t t a d i n a n z at t iva ” il diritto ad ottenere il risarcimento del danno dai principali imputati condannati nel processo per una presunta maxitruffa ai danni dell'Asl Taranto 1. L'avv. Marina Venezia, uno dei legali di Cittadinanzattiva, in una nota definisce la sentenza «storica ed unica per i cittadini, per coloro che si sentono rappresentati in un Movimento che, da decenni, oramai, conduce delle battaglie per la legalità, per la lotta agli sprechi, per l'efficienza di una pubblica amministrazione che sia vicina al cittadino e che sia in grado, soprattutto, di interpretarne la domanda e di fornire risposte certe e servizi adeguati ai bisogni». Il Tribunale di Taranto ha condannato 28 imputati, tra imprenditori, ex dirigenti, funzionari e dipendenti dell'Azienda sanitaria locale, ritenuti colpevoli di aver pilotato appalti per favorire sempre le stesse aziende e spesso in cambio di tangenti. La presunta truffa ammonta ad almeno 30 milioni di euro. «Il Tribunale di Taranto - afferma l'avv. Venezia - ha dato continuità ad altre pronunce che hanno visto riconoscere a Cittadinanzattiva il diritto di essere "parte" nei processi, non solo in tema di malpratice medica ed in campo sanitario, ma, ora, in un processo dove i reati hanno riguardato condotte di amministratori, funzionari e imprenditori corrotti e truffaldini. La novità principale della sentenza - aggiunge - consiste nel fatto che, in nome del popolo italiano, sia stato dato riconoscimento ad un diritto alla riparazione dei torti subiti anche in favore di chi, come Associazione riconosciuta, agisce nel nostro Paese per la difesa di valori supremi sanciti dalla Carta Costituzionale. Si è data, così, rilevanza ed applicazione , da parte dei Giudici tarantini, a quel famoso principio di sussidiarietà previsto dall'art. 118 della Costituzione in base al quale non solo i cittadini singoli, ma anche le loro formazioni sociali devono essere "favoriti" allorchè agiscono per un interesse generale».L'avv. Venezia sottolinea che «Cittadinanzattiva, in questo processo, ha inteso difendere gli interessi generali della collettività tarantina, dei malati, di chi si è visto sottrarre beni e risorse a causa di una corruzione e truffa dilaganti in apparati nevralgici della pubblica amministrazione. Fatture gonfiate e operazioni inesistenti, forniture mai eseguite ed una marea di danaro pubblico (dei malati di Taranto) sono stati distratti e versati in mani oscure, sporche, di personaggi senza scrupoli che ha pensato solo ad arricchirsi ai danni dei malati e di coloro che, ancora oggi, non riescono a curare i loro tumori e a eseguire una radioterapia per le lunghe liste di attesa o perché il macchinario è rotto o perchè manca il personale».

Nessun commento: