lunedì 28 luglio 2008

Laterza tra i comuni virtuosi

LATERZA. « L'abito che ci avevano detto di indossare ci sta a pennello, siamo in perfetta linea, e adesso prepariamoci ad assaporare il nostro spicchio di torta»: Vito Minei, assessore alla Programmazione economica al Comune di Laterza mostra le pagelle elaborate per l'Anci da Ifel (Istituto per la Finanza e l'economia locale) e sorride.
Patto di stabilità rispettato, saldo di competenza misto positivo (somma algebrica del saldo di parte corrente di competenza e del saldo in conto capitale di cassa): virtuoso e premiato, il Comune di Laterza potrà disporre nel prossimo bilancio di 77mila euro in più, pari al 20% del saldo di competenza misto di cui si parla, che risulta di 385mila euro: 5,12 euro per ogni laertino. Una buona fetta di torta, appunto, rafforza l'assessore forzista. Soprattutto se rapportata alla drastica cura dimagrante a cui saranno sottoposti i comuni virtuosi a metà (patto rispettato, saldo di competenza mista negativo: dovranno migliorarlo del 54%), e, di più, quelli non virtuosi (patto sforato: il saldo va migliorato del 60%).
«Ho sempre detto che il patto di stabilità è, grosso modo, la taglia giusta che l'ente è chiamato a vestire: noi ci stiamo dentro, e anche comodamente» spiega Minei. La ricetta: «Abbiamo saputo coniugare sviluppo e rigore: una virtuosità non di poco conto, considerando i trasferimenti sempre più stringati e il periodo di crisi che si vive» aggiunge l'assessore. Che snocciola altri dati: dei 2070 comuni con più di cinquemila abitanti soggetti a patto, i "virtuosi" sono circa 1400. «Laterza è a metà classifica, e non è davvero poco» precisa Vito Minei.
Andando oltre: «Ad ogni dato in più che si aggiunge in questo vitale e delicato settore - osserva - abbiamo conferma della sana gestione, dell'oculatezza e della grande attenzione da noi riservata all'esercizio di bilancio». Insomma: «Non procediamo con gli occhi bendati - chiarisce Minei -, dipendiamo in misura sempre minore dagli avvicendamenti dei governi nazionali, a conferma dell'oculata attività istituzionale a cui si accennava prima».
Due anni finanziari fa, il "patto" fu sforato di circa trecentomila euro? «E' una prova in più a sostegno del fatto che non operiamo a occhi chiusi - spiega Minei -; allora il patto non fu rispettato per scelta, anche perché non erano previste sanzioni: diciamo che abbiamo saputo sfruttare un'opportunità, e molti fra i comuni che non l'hanno fatto, magari rispettando il patto, si trovano oggi nell'elenco dei non virtuosi, con le conseguenze che sappiamo ». Una riflessione, questa, che sta facendo discutere, anche animatamente, in merito alla "linearità" dei criteri di virtuosità stabiliti dalla Finanziaria 2009. Manovra da molti sindaci ritenuta, sull'argomento in questione, «contraddittoria e vessatoria, due volte ingiusta». L'assessore Minei si tiene comunque stretta la sua pagella virtuosa. E la fetta di torta: «Due anni fa era fittizia, oggi è reale» pregusta. Mentre il sindaco Giuseppe Cristella, di passaggio nella sala del gonfalone, commenta: «Competenza e trasparenza, il resto lasciamolo ai bar».
Francesco Romano - Gazzetta del mezzogiorno

2 commenti:

Anonimo ha detto...

I soldi ma non per tutti.

La compartecipazione Irpef (l’imposta sul reddito delle persone fisiche) ha prodotto, per l’annualità 2006, una redistribuzione di fondi, ma per i Comuni non in linea con il patto di stabilità interno, il contributo è zero. Sono nove i Comuni della provincia di Taranto che non avranno nulla, al riguardo: Grottaglie, LATERZA, Leporano, Martina Franca, Monteiasi, Mottola, Pulsano, San Giorgio Jonico, San Marzano di San Giuseppe.
Il mancato rispetto del patto di stabilità interno deriva essenzialmente dal mancato rispetto di parametri di spesa.
Per alcuni si tratterà di poca cosa, poche migliaia di euro (è il caso del capoluogo) come emerge dalla tabella diffusa dal ministero degli interni (finanza locale).
Vengono prese in considerazioni, oltre al funzionamento della finanza locale, altre caratteristiche, come la media di imponibile Irpef nelle singole realtà rispetto alla media nazionale, e si riequilibrano le condizioni di “sottomedia”.
Due le voci a titolo di stanziamenti: finalità perequative, promozione sviluppo economico, per un totale diviso a metà, da 51 milioni di euro per la nostra regione.
La tabella comprende anche degli interessanti dati anagrafici, come la popolazione nei singoli centri della provincia, oppure i dati riguardanti il numero di contribuenti.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno - Autore: Agostino Quero del 3/3/2008

Anonimo ha detto...

Che vuol dire?