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E’ il commento dell’onorevole Ludovico Vico (PD) al termine di una giornata, quella tarantina, caratterizzata da una serie di incidenti mortali: il primo quello al capo di prima classe Paolo Di Giuseppe, precipitato in volo a bordo di un Agusta Bell 212 della Marina Militare mentre tentava un atterraggio di emergenza, il secondo accaduto in ILVA e di cui è rimasto vittima l’operaio Antonio Alagni, schiacciato da un carico sganciatosi da una gru all’interno di un cantiere dell’impresa P&P.
Il mio primo pensiero va alle famiglie ma c’è un file rouge quello che unisce queste due vittime che riguarda la responsabilità collettiva – afferma Vico – e che deve porre ancora una volta all’attenzione istituzionale l’ineluttabile questione della sicurezza così come era accaduto alla vigilia del varo del Testo Unico nella scorsa legislatura. Ridisegnare le norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, fino a poco tempo fa contenute in una lunga serie di disposizioni antiche di almeno di sessantanni, impone un impegno serio in tema di formazione, informazione e addestramento, ma anche maggiori responsabilità, come nel caso dell’incidente in ILVA, da parte delle imprese appaltatrici.
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