mercoledì 20 febbraio 2008

Lavori al campo sportivo di Laterza, avvisi di garanzia a politici e tecnici. Chiuse le indagini. Fra gli indagati figura anche il sindaco.

La realizzazione del campo di calcio in erba sintetica a Laterza e i lavori di completamento delle stesso impianto sportivo deliberati quattro anni fa sono finiti al centro di un'inchiesta giudiziaria. A svelare l'esistenza di un procedimento sono state Le informazioni di garanzia fatte notificare dalla Procura tarantina a conclusione della prima fase di indagini preliminari che ha portato gli inquirenti ad ipotizzare i reati di abuso in atti d'ufficio, falso e truffa. Reati di cui sono chiamati a rispondere, a vario titolo e a seconda dei ruoli che sarebbero stati ricoperti nella vicenda, amministratori e tecnici del Comune teatro della vicenda.

Tutte e tre le contestazioni sono state mosse nei confronti del sindaco Giuseppe Cristella, degli attuali assessori Pietro Co­lacicco, Vito Minei, Nicola Saccomanni e degli ex componenti la Giunta Arcangelo Rizzi, Michele Leone e Francesco Perrone. A determinare il loro coinvolgimento e stata l'adozione della delibera n. 151/2004 riguardante i "lavori di adeguamento a norma e completamento funzionale dell'impianto Polivalente di A. L. e Calcio sito in località Madonna delle Grazie. Rea­lizzazione campo da gioco in erba artificiale. Presa d'atto parere CONI. Approvazione Relazione ing. C. Longhi. Scelta con­traente." Il motivo per cui e scattata I'inchiesta e da ricercarsi proprio in ciò che fu sostenuto nell'atto in questione con riferimento alla società che avrebbe dovuto fornire il materiale, vale a dire la "Mondo" con sede a Gallo D' Alba, in provincia di Cuneo.

Stando a quanto viene sostenuto nel capo d'accusa formulato dal pubblico ministero inquirente dott. Pietro Argentino, nella delibera sarebbe stato messo nero su bianco che il materiale da impiegare per le opere (il progetto prevedeva un importo complessivo di 465mila euro) era fabbricato esclusivamente dalla "Mondo", un'indicazione che pero e stata smentita da una successiva consulenza tecnica disposta dal titolare dell'in­chiesta. Già, perche a detta dell'esperto nominato dagli organi inquirenti, come emerge pure dal sito della Lega Nazionale Dilettanti della FGCI, ci sarebbero almeno tredici ditte abilitate e certificate alla realizzazione di impianti in erba sintetica. Una situazione che, sempre a giudizio del p.m, non avrebbe fatto altro che integrare i reati di concorso in abuso in atti d'ufficio, in falso e in truffa poiché da tutto questo la società a cui furono affidati i lavori avrebbe ricavato un ingiusto profitto proprio a danno del Comune di Laterza. Ipotesi delittuose da cui gli inquisiti dovranno prendere le distanze decidendo entro i venti giorni che la legge mette a disposizione la linea difensiva da seguire (richiesta di interrogatorio, deposito di memorie 0 indicazione di altri elementi in grado di indirizzare le indagini su piste differenti).

Oltre al sindaco e agli assessori che adottarono la delibera sono indagati per questa stessa vicenda altri tre soggetti, ma solo per il reato di falso. Si tratta dell'ingegner Giuseppe Clemente, inquisito in qualità di dirigente dell'Ufficio Tecnico Comunale di Laterza - Settore Lavori Pubblici; del direttore dei lavori finiti all'attenzione della magistratura, dott. Francesco D'Elia; del responsabile della Direzione tecnica della "Mondo", il dott. Paolo Longo. A far terminare nel mirino i tre professionisti sono state attestazioni secondo cui i lavori al campo sportivo erano stati ultimati in tempo utile rispetto "a quanta previsto dal contratto d'appalto, dal capitolato speciale di appalto e della determinazione del Responsabile del servizio dei lavori pubblici del Comune di Laterza n. 479 dell' 1 ottobre 2004". Un' at­testazione che pero sarebbe stata confutata subito dopo a seguito di una visita sul cantiere effettuata, alla presenza del sindaco Cristella, dall'ingegner Longhi (si tratta dell'ex arbitro di calcio) al termine della quale fu dato atto delle attività di intasamento al 75 per cento. Un rilievo che ha poi fatto da apripista alla contestazione di falso.

Corriere del Giorno, 20 febbraio 2008

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