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Questa la sfida, e l’opportunità, che si presentano di fronte al nuovo segretario: fondere l’anima cattolica e quella ex comunista, adattandole alla realtà del nostro territorio. Creare una nuova cultura politica e di governo per ottenere subito un buon risultato alle elezioni di aprile e poi costruire la vittoria alle elezioni provinciali del 2009 dove magari potrebbe essere lo stesso Pentassuglia il candidato presidente (scegliendo l’uscente Gianni Florido
Nelle dichiarazioni rilasciate subito dopo l’elezione, l’orientamento di Pentassuglia sembra scegliere la direzione giusta: «La politica è risolvere i problemi quotidiani della gente, facendo sentire loro classe dirigente». Ma riuscirà
nell’impresa il «ragazzo» di contrada Motolese, «la vera novità della politica» come l’ha definito il suo massimo sponsor, il presidente della Provincia Gianni Florido, richiamandosi al passato del segretario: bracciante, operaio, sindacalista?
Sulla strada di Pentassuglia c’è una insidia forte: le resistenze al cambiamento dei vecchi
notabili. Il segretario dovrà superarle facendo appello da un lato alle sue giovani forze e dall’altro alla sapiente arte della mediazione di stampo democristiano cui non ha mai fatto mistero di voler sempre attingere. In questo senso Pentassuglia potrebbe attuare una strategia veltroniana: procedere con «strappi» ragionati su alcuni temi. Così come ha suggerito nel suo intervento
Alfonso Musci, delegato all’assemblea nazionale: «Pentassuglia risponde alla crisi attraverso la politica, occorre un mutamento nelle relazioni tra sviluppo economico, vita, salute e ambiente.
Occorre che il Pd intercetti la nuova cittadinanza oggi sconosciuta alla politica». Un impegno difficile, quello di Pentassuglia, perché anche a Taranto aderisce l’immagine che Giampaolo Pansa, nel suo Bestiario sull’«Espresso», ha offerto delle oligarchie del Pd:
«Vecchi capi ex Ds ed ex Margherita che si stanno facendo la forca, e soprattutto la fanno a Veltroni » .
Ecco, Pentassuglia deve fuggire la logica, soprattutto deve fuggire la forca. Bene fa a partire per un viaggio nei 29 Comuni, conoscerà da vicino il partito, quello vero, quello lontano dalle segrete stanze. Gli suggeriamo di fare questo viaggio con un autobus. Lui 40enne, come noi, i Beatles li ha visti solo in TV e forse ricorderà (o forse no) il loro Magical Mystery Tour. Ecco l’autobus di Pentassuglia dovrebbe somigliare a quello, psichedelico, dei Beatles: coloratissimo e pieno di tutti i segmenti della società: giovani, vecchi, bambini. Lui è in grado di mobilitare quella nuova, allegra, cittadinanza, unica risposta alla sfida di cambiamento
lanciata dal neosegretario. Unica realizzazione del concetto di inclusione per altri versi citato, ieri in assemblea, a sproposito. Perché l’inclusione di cui parlano i notabili è solo logora politica nella quale, azzerando i contrasti, trionfano le furbizie.
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