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In discussione i metodi sbrigativi adottati per la elezione di Davide Bellini a coordinatore del circolo cittadino, e le modalità seguite per il voto: a partecipare, sostengono i “Riformisti per Veltroni” sono stati in 28 e non, come da regolamento, i 20 componenti il coordinamento (dieci donne e dieci uomini).
ll comunicato ufficiale dello stesso coordinamento, consegnato alla stampa nei giorni scorsi, riportava, per la verità, altre cifre. Davide Filippo Bellini, 29 anni, ingegnere delle telecomunicazioni, sarebbe stato eletto infatti primo segretario del «partito nuovo» laertino, a larghissima maggioranza, quasi all’unanimità: 29 voti favorevoli e 3 astensioni. Ma i «Riformisti per Veltroni» non ci stanno e stigmatizzano anche la proposta della candidatura di Bellini, a loro giudizio avanzata nel corso del dibattito «a tempo di record» e «senza senza affrontare un minimo di discussione interna, politica, culturale, civile, fra i partecipanti che per la prima volta si incontravano».
Per Losito, D’Anzi e Bruno, «l'elezione di Davide Bellini era stata praticamente segnata ». «A noi - scrivono - non restava che arroccarci sulla linea della denuncia e della protesta».
Il gruppo socialista avrebbe quindi chiesto la verifica del numero dei votanti, e il presidente- garante Franco Catapano chiariva «che potevano votare tutti, cioè le 28 persone presenti».
Così, sostengono i tre componenti del Pd, si è votato ugualmente, in difformità con quanto previsto in merito dallo statuto e «contro la volontà del gruppo riformista-laico-socialista per Veltroni e per Emiliano che si è astenuto dalla votazione». Insomma, per i tre rappresentanti Riformisti del Pd laertino, il presidente Catapano non avrebbe “garantito” tutti «i partiti che hanno contribuito alla costituzione del Partito democratico il 14 ottobre».
ll comunicato ufficiale dello stesso coordinamento, consegnato alla stampa nei giorni scorsi, riportava, per la verità, altre cifre. Davide Filippo Bellini, 29 anni, ingegnere delle telecomunicazioni, sarebbe stato eletto infatti primo segretario del «partito nuovo» laertino, a larghissima maggioranza, quasi all’unanimità: 29 voti favorevoli e 3 astensioni. Ma i «Riformisti per Veltroni» non ci stanno e stigmatizzano anche la proposta della candidatura di Bellini, a loro giudizio avanzata nel corso del dibattito «a tempo di record» e «senza senza affrontare un minimo di discussione interna, politica, culturale, civile, fra i partecipanti che per la prima volta si incontravano».
Per Losito, D’Anzi e Bruno, «l'elezione di Davide Bellini era stata praticamente segnata ». «A noi - scrivono - non restava che arroccarci sulla linea della denuncia e della protesta».
Il gruppo socialista avrebbe quindi chiesto la verifica del numero dei votanti, e il presidente- garante Franco Catapano chiariva «che potevano votare tutti, cioè le 28 persone presenti».
Così, sostengono i tre componenti del Pd, si è votato ugualmente, in difformità con quanto previsto in merito dallo statuto e «contro la volontà del gruppo riformista-laico-socialista per Veltroni e per Emiliano che si è astenuto dalla votazione». Insomma, per i tre rappresentanti Riformisti del Pd laertino, il presidente Catapano non avrebbe “garantito” tutti «i partiti che hanno contribuito alla costituzione del Partito democratico il 14 ottobre».
5 commenti:
La lezione che i socialisti hanno voluto espremere e' semplice :
E' un desiderio di protagonismo ed e' un esempio bruttissimo della vecchia politica chiassosa e teatrale. Spero che certi personaggi lascino il tempo che trovano e che si faccia avanti il desiderio di costruire un Partito fatto di gente che ha voglia di fare e di costruire una comunita' migliore.
L'elezione di Davide Bellini ha ottenuto una convergenza amplissima, i numeri riportati parlano chiaro.
Tuttavia prima della sua elezione è stato più volte chiesto se vi fosse la disponibiltà di altre donne o di altri uomini ad assumersi l'onere e l'onore di guidare il partito, ma nessuno si è fatto avanti. Il nome di Davide,non è stato calato dall'alto o preconfezionato ma è il frutto di capacità e di impegno ampiamente dimostrate nel corso di questi mesi.
Ora si può dire quello che si vuole, ma, ripeto, i numeri parlano chiaro.
Le polemiche pretestuose spero anche io che si esauriscano presto, ma il messaggio che mi sento di dare è che il Pd di Laterza è una realtà vitale in cui si sta assistendo ad una stretta collaborazione e ad una incoraggiante contaminazione tra i nuovi arrivati e i militanti storici.
Il protagonismo è un male che non ci affligge, anzi questi mesi sono stati caratterizzati da una sorprendente umiltà di tutti i partecipanti alla vita di partito.
il fatto che alcuni esponenti del partito vogliano sentirsi "tutelati" è un diritto sacrosanto! se non si condivide una politica svolta dal proprio segretario, è meglio fare contestazione che restare muti e subire in silenzio!
C'è da precisare che io non sono socialista, ma questa è una regola che deve essere seguita in tutti i campi, non solo nella politica!
aaa
caro anonimo aaa, nn sai di quello che parli, nessuno ha messo in discussione l'operato o le scelte di Davide, la questione riguarda le modalità attraverso cui Davide è stato eletto.
Documentiamoci prima di dire cose inesatte.
Siamo davvero un partito con pareti di vetro. Tutti sanno di cosa parliamo e come ci differenziamo. Il blog testimonia la volontà di confronto politico che ci anima. Le precisazione dell'area socialista mi sono sembrate esagerate e inopportune, comunque domani sera avremo l'occasione per chiarire la vicenda. Mio malgrado sono stato tirato in ballo, cosa significa essere tutelati? A Laterza nel coordinamento ci sono tutti coloro che hanno espresso la volontà di esserci, non abbiamo applicato nessuna ripartizione politica (manuale cencelli) o di appartenenza. Anzi abbiamo sancito la necessità di voltar pagina e di inserire principi meritocratici per cui si è valutati sulla base dell'impegno e delle competenze e non dell'appartenenza (che in passato ha causato non pochi guai).
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