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I numeri fanno impressione. Mentre la Borsa nel 2007 ha perso l’8 per cento circa, gli stipendi dei manager sono saliti del 17 per cento. Idem per il 2006. Lo stipendio di Alessandro Profumo, amministratore delegato dell’Unicredit, è cresciuto del 39 per cento (9 milioni 426mila euro). Il valore di mercato delle azioni Unicredit è sceso del 17 per cento. Perché?Non è demagogia. L’economia italiana è in piena recessione. I salari perdono potere d’acquisto. È sempre più difficile arrivare alla fine del mese. E la colpa di chi sarebbe? Dei dipendenti pubblici, definiti “fannulloni”, dei piccoli imprenditori, tutti evasori, dei lavoratori dipendenti, poco produttivi e troppo sindacalizzati.Manager, banchieri e capitani d’industria restano immuni da responsabilità. Per loro, se c’è qualcosa che non va è a causa della politica o del mercato internazionale. Ma non è così. Basta vedere quanto guadagnano, e come.
Questo libro mette insieme gli stipendi e le storie della nostra classe dirigente. Un sistema granitico, di signorie e vassallaggi. I nomi sono sempre gli stessi da anni: Ligresti, Pesenti, Berlusconi, Moratti, Agnelli, Colaninno, Romiti, De Benedetti, Caltagirone, Benetton...
Protagonisti di un sistema che pensa più alla finanza che all'industria, più a mantenere un sistema di potere che a far prosperare le imprese. Condottieri di un capitalismo malato. E poi c’è Mediobanca, l’epicentro del potere finanziario da sempre,
la scatola nera del privilegio.La parola chiave è una sola: fedeltà. Allora lo stipendio milionario è assicurato.Come insegna
la saga infinita dei dirigenti pubblici, spostati da una parte all’altra, sempre con buonuscite record, e dopo aver accumulato, molto spesso, perdite disastrose. E quella dei capitalisti senza capitali, che controllano una società con un’altra società, un’altra ancora, un’altra... Così hanno diritto a pochi dividendi, ma il potere è loro, basta una firma ed ecco che scatta il compenso d’oro.
Leggi la rassegnaSorpresa nel decreto Alitalia: reati non perseguibili se non c’è il fallimento.Ad accorgersene per prima Milena Gabanelli, l’autrice della trasmissione Report.Roma - Un’altra? Sì, un’altra. E per chi stavolta? Ma per Cesare Geronzi, il presidente di Mediobanca negli impicci giudiziari per via dei crac Parmalat e Cirio.La fabbrica permanente delle leggi ad personam, col marchio di fedeltà del governo Berlusconi, ne produce un’altra, infilata nelle pieghe della legge di conversione del decreto Alitalia.
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1 commento:
Basta leggi ad personam!
Basta con le caste della politica!
Basta con gli imbrogli alla povera gente!
La politica deve essere dedizione, senso di cittadinanza, non uno strumeno di potere.
Questo deve essere la sinistra.
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