martedì 28 ottobre 2008

"La scuola non si taglia"

LATERZA - Fare il girotondo in piazza per difendere la Scuola, in una tranquilla domenica d'ottobre, vale come un rito apotropaico. Si prova a scacciare il malocchio, perchè in fondo si cerca di evitare che finisca come nella filastrocca: «Gira il mondo, gira la terra, tutti giù per terra...».

Genitori, docenti e alunni (da sei a 18 anni) si sono ritrovati insieme, ieri mattina, nello slargo di piazza Vittorio Emanuele. Di là il Monumento ai Caduti, di qua il palchetto e gli slogan di quelli che, di “cadere”, non ne vogliono sapere.

In mezzo un banchetto per raccogliere firme a sostegno del neonato «Comitato Scuola»: valgono come una testimonianza (corposa: quasi 200 in un paio d'ore), visto che il decreto Gelmini va avanti per la sua strada.

E' previsto per mercoledì, infatti, l'ultimo passaggio parlamentare (al Senato) per la trasformazione in legge dello Stato.

Intanto, però, il dissenso prende sempre più corpo, ma senza eccessi. Anche in una periferia del Paese come è Laterza, dove però la la triade diritti-lavoro-istruzione resta un nervo scoperto. E allora la piazza dello struscio domenicale si trasforma in luogo di dibattito, forgia opinioni e rafforza convincimenti. Oltre gli schemi classici. Per cui non si vedono bandiere di partito e si può osservare una dirigente scolastica di lungo corso affrontare, superandola, la prova del girotondo con i suoi piccoli alunni.

Semmai i “colori” sono quelli usati dai bambini per dar forma e contenuto ai loro cartelloni. Non lo sanno ma è un po' come quando, quarant'anni fa, si spediva la fantasia al potere. Altri tempi e altre vicende.

A due passi, comunque, genitori e prof fanno i conti del decreto tanto contestato: 89.900 docenti e 44.500 Ata (bidelli e assistenti amministrativi) in meno in tre anni. «Un taglio - spiega un docente appena entrato in ruolo - che inciderà sui precari, che resteranno fuori dalla scuola. E i prossimi siamo noi, sempre più precarizzati».

Ma la vicenda è un po' più complessa: «Il grembiule e ilcinque in condotta - dice un altro “piazzaiolo” - sono interventi di facciata, non certo una riforma. La sostanza sta nel maestro unico, che assottiglia il corpo docente, e negli orari ridotti».

Una rapida indagine, chiarisce il concetto: nella scuola dell'infanzia si scende da 40 a 25 ore (il tempo ridotto che

diventa “nor male”), nella primaria il maestro unico ci starà solo 24 ore a settimana; nelle medie e nei licei è previsto un calo da 33 a rispettivamente 29 e 30 ore settimanali. Si scenderà da 34 a 32, invece, per gli istituti professionali e tecnici.

Meno ore, uguale meno insegnanti: non è un'opinione, ma matematica applicata nel decreto Brunetta sul contenimento della spesa nel pubblico impiego, Scuola compresa. Ovvio temere che ne derivi anche una minore qualità dell'istruzione: «Prendete il turn-over bloccato nell'Università – approfondisce il prof “inter rogato”-: vuol dire che per ogni cinque docenti che vanno in

pensione entrerà un solo ricercatore ». E per la materna, specie al Sud, sarà anche peggio: «Il calo da 40 a 25 ore - racconta un insegnante genitore - comporta l'intervento dei Comuni se si vuol coprire comunque quell'orario: e con quali soldi lo faranno? Forse se lo possono permettere al Nord, ma nonda noi...».

Un altro giro, tra uno striscione che parla di «zucche vuote» e uno che intima «no ai tagli alla scuola», ed un'altra fermata. Allora, più bidelli che carabinieri? «E' vero, ma nessuno dice che in Italia ci sono 42 mila istituzioni scolastiche e 5mila caserme...». Basterebbe fare una semplice proporzione, pare di capire. Il problema, cioè, è serio perchè tocca da vicino gente vera, non grafici, statistiche o sondaggi. «Solo a Taranto e provincia - fa notare un attivista della Cgil Scuola - rischiano di saltare 700 docenti e 200 Ata. E poi c'è il taglio delle piccole scuole sotto i 50 alunni, così come dei corsi serali e l'accorpamento degli istituti sotto i 500 alunni: ce ne sono una ventina che rischiano. Per questo il 30 ottobre saremo a Roma per lo sciopero generale con i sindacati schierati al completo, Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda».

Anche da qui partiranno diversi pullman, uno pieno di liceali (solo over 18) del Vico.

In piazza c'è fermento, c'è chi discute e chi sorride. Soprattutto chi riflette. «Ho incontrato un precario – racconta uno di questi - che da 10 anni aveva la supplenza annuale e quest'anno non l'ha avuta: viene da piangere. Ma chi approva questi decreti in maniera ragionieristica sa che gioca con il futuro delle persone?». In fondo, per capire, bisogna esserci dentro. E qui, mentre gira il mondo, ci stanno fino al collo.


Massimo D'Onofrio

Da Leggere

CRONACHE Miracolo a Palermo di Cinzia Sciuto

In lotta per esistere e partecipare di Andrea Bagni

BLOG Una goccia nell'Onda

DOSSIER Legge 133

INTERVISTE Maria Zerbino insegnante / Gaia Benzi studentessa / Edoardo Ferrario docente universitario

APPELLO L’onda anomala non si fermerà!

COMMENTI Pellizzetti Si scrive Gelmini, si legge Tremonti

Giulietti Travolti da un'onda necessaria / Pardi Il diritto al futuro / Vattimo Istruzione, disastro bipartisan Tranfaglia Se l'istruzione è solo una spesa / G. Parisi Con i tagli alla ricerca a rischio il futuro del Paese Cremaschi Nel mirino chi rivendica diritti

Atenei in rivolta / Uniriot / I siti della protesta


Bari, Vendola in corteo con gli studenti
Il presidente della Regione Puglia si è messo alla testa di un corteo spontaneo di studenti contro il decreto Gelmini. Con lui anche il sindaco di Bari, Michele Emiliano e il presidente della Provincia di Bari, Vincenzo Divella. E dal corteo grida entusiaste: «Nichi sei uno di noi»

• Emiliano: il 30 a Roma ci sarà anche il gonfalone di Bari

1 commento:

Anonimo ha detto...

ora che ho letto la riforma posso dire che sono ancora più contraria a molte cose! soprattutto alla privatizzazione (delle università ecc..) e al maestro unico...non sono laureata in chissà che specialità come tanti commentatori del blog e tra l'altro non mi interesso tantissimo di politica...anzi sono una comunissima diciottenne che studia, ma queste castronate non posso sopportarle e da quello che ho letto mi è sembrato di capire che le voci antiriforma che circolano non siano false, anzi...!!!!!!!!!
però avrei delle piccole domande:
1)so benissimo che la scuola non è un parcheggio e sono la prima a dire che soprattutto le elementari sono la base per la formazione di un bambino (a contrario di quello che dicono tanti ignoranti) ma guardando negli occhi la realtà tante famiglie hanno bisogno dell’orario pomeridiano,e non parlo di 5 o 6 famiglie per classe ma di ben 10 classi per una scuola elementare se si arriva a considerare un caso con 4 sezioni (cosa ormai credo poco comune, spesso si arriva anche alla sezione H) …la mia domanda quindi da piccola studente appena entrata nel pieno delle mie facoltà è se le ore extra saranno pagate dallo stato o si dovranno sborsare altri soldi di tasca propria (che per tante famiglie sarebbe un vero peso visto già l’enorme difficoltà che tanti hanno solo nel pagare i libri) oppure la signora Gelmini verrà di persona a tenere i nostri bambini mentre i genitori sgobbano come asini???visto che crede di intendersi tanto di istruzione perchè non lo fa lei???
O forse crede che lasciarli in mezzo a una strada durante il pomeriggio sia la soluzione migliore???
Io fino a 8 anni fà frequentavo le elementari e credo che da allora siano cambiate molte cose….anche troppe!!!!!!
Innanzi tutto io stavo spesso il pomeriggio a scuola e non a fare i lavoretti o ore di laboratori ma usavo il mio tempo con la matematica ,la storia ecc……..e credo di essere cresciuta meravigliosamente con un’Educazione e un Istruzione adeguate……e soprattutto so convivere con persone di altre culture!!!!!!!!!
Inoltre avere più maestre è stato un dono perchè se avessi passato tutti e 5 gli anni con la maestra di italiano (che mi aveva preso di mira tanto che sono stata seguita dallo psicologo) mi sarei defenestrata dopo la seconda elementare!!!!
Ed infine la cosa più sconvolgente per me è stato quando tempo fa hanno abolito gli esami di 5’ elementare……….ma come cavolo possiamo pretendere che i ragazzi prendano sul serio la scuola se siamo noi i primi a sminuirla togliendo una cosa così importante!!!!!!!!!!!pretendiamo che alle elementari vivano nella bambagia e poi alle superiori pretendiamo che non si abbia nemmeno un debito!!!!!c’è sono 2 opposti è un’assurdità!!!un ragazzino che non fa un cavolo perché ha la pappa pronta come si può poi pretendere la perfezione da lui!!!!bisogna tartassarli da subito anche se sono piccoli fargli capire che nella vita tutti ti chiederanno il massimo…non che poi dopo un dolce riposo di 5 anni si pretenda la luna!!!!!!!!! e qui ci starebbe una bella parolaccia!!!!!!!!!ma tralasciamo!!!!!!!!!!!!!!!
2)altra domanda, passando alle superiori a quanto pare i momenti di ripetizione extra scolastica proposti dalla scuola,e per ora in alcuni casi obbligatori, saranno a spesa del genitore…..anche questo è vero??? se lo è inizio a mettere via dei soldi non per pagare il pomeriggio ai miei figli ma per cambiare stato!!!!!
E a sentire tutti i miei coetanei, o per lo meno al gran parte hanno questa bella idea in testa!!!!!!!!!!!!!
ANDARSENE!!!!!!!!!!!!!!!
ECCO QUELLO CHE I NOSTRI POLITICI OTTENGONO!!!!!………..
ps:se mi vengono altre domande le farò...e accetto critiche se per caso credete che non abbia capito nulla (so di essere ignorante in confronto a altre 3 migliardi di persone) o se non siete semplicemente d'accordo!