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Era una decisione annunciata.
Forse, anzi, probabile, con tale decisione la bella ministra Prestigiacomo vuole demolire il prezioso lavoro svolto dall’ARPA e accontentare il ronzino della politica forza-italiata jonica, tale onorevole Pietro FRANZOSO, futuro candidato del pol(l)o delle libertà a Presidente della Provincia, il quale avendo interessi forti all’interno del gruppo RIVA (più grosso appaltatore), già in estate era intervenuto sulla querelle diossina affermando che sarebbe un errore fare rispettare all’Ilva le norme europee.
I dati che emergono dal monitoraggio dell`ARPA Puglia sulle diossine rilevate nell`ILVA di Taranto sono estremamente preoccupanti. Dal camino dell`impianto di agglomerazione l’ARPA ha rilevato la fuoriuscita media di 11,1 nanogrammi a metro cubo di diossina, mentre il limite europeo è di 0,4 nanogrammi a metro cubo.
Se il camino dell`impianto di agglomerazione fosse situato in Friuli Venezia Giulia l`impianto di agglomerazione sarebbe già stato fermato.
Lì infatti la Regione ha adottato il limite europeo di 0,4 nanogrammi a metro cubo per evitare che la diossina possa provocare cancro e malformazioni fra i nascituri.
Poiché la legislazione italiana non ha recepito il limite europeo, estremamente permissiva per l’emissione di diossine, può essere la Regione Puglia ad adeguare la propria normativa al limite europeo di 0,4 nanogrammi, così come ha fatto la Regione Friuli Venezia Giulia, pertanto si invitano i consiglieri regionali tarantini, i comuni, la provincia (silente) a farsi promotori della proposta.
4 commenti:
Ecco il documento con i dati dell'ARPA
http://www.arpa.puglia.it/uploaddocumenti/RELAZIONE_ARPA_PUGLIA%2016Set08.pdf
Ciao
Giovanni Macchia
E' la solita storia in nome dei "cazzi miei" e del "lavoro che vi dò" vi avveleno in silenzio. Non ci sono parole per i politici svenduti alle imprese, a Laterza il sindaco è riuscito a farsi anche assumere da Riva.
Lucifero, stavolta in modo serioso, ha posto una riflessione sul ruolo della ragione e della provincia. Condivido le sue conclusioni.
G.S.
Vendola presto una legge anti-diossina.
«Sulla questione dell’Ilva da parte del Governo, per bocca del Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, si continua a fornire alla collettività tarantina e pugliese versioni dei fatti totalmente false. Taranto e la Puglia sono stanche di queste menzogne. La realtà è ben diversa».
Lo afferma il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a commento della lettera firmata dal Ministro Prestigiacomo. «Per 10 anni i governi regionali di centro-destra che ci hanno preceduto non si sono minimamente preoccupati di effettuare alcun tipo di studio e di controllo delle emissioni inquinanti nell’area industriale di Taranto, e in particolare dello stabilimento ILVA - prosegue Vendola – noi per la prima volta abbiamo avviato una costante azione di monitoraggio delle sostanze nocive presenti nell’atmosfera e nel suolo. I risultati ci hanno spinto a chiedere, nell’ambito delle procedure di Autorizzazione di Impatto Ambientale (AIA), una revisione dei parametri indicanti i limiti delle emissioni di diossine. Con un atteggiamento di identica responsabilità sia nei confronti del Governo Prodi che di quello Berlusconi».
«Le dichiarazioni fornite dal Ministro Prestigiacomo nella lettera – conclude Vendola – ci confermano quanto questo Governo sia inaffidabile sotto il profilo della tutela ambientale. Di conseguenza resta per noi prioritaria l'approvazione a breve di una legge regionale anti-diossine».
Franzoso è proprio bravo a difendere i propri interessi e a far assumere i politici senza mestiere dall'ilva.
Meno male che Vendola ha capito da che parte stare. Peccato che fino ad oggi si è preoccupato solo di copiare il centrodestra.
Pino
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