mercoledì 22 ottobre 2008

Non e' un Paese per Vecchi

“Pur di fare cassa il governo comprime il diritto allo studio”.


Lo rende noto la capogruppo del Pd nella Commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni commentando i dati contenuti nella manovra finanziaria del Governo. “Il diritto allo studio - continua Ghizzoni - subisce un taglio di ben 65 milioni di euro sui 152 previsti (cioè il 26% rispetto al bilancio 2008, l’ultimo approvato dal Governo Prodi), di cui 40 sottratti al fondo per la concessione di prestiti d’onore e l’erogazione delle borse di studio e 12 proprio per gli alloggi e le residenze universitarie. Purtroppo la musica non cambia per il fondo destinato al sostegno dei giovani e per favorire la mobilità degli studenti: 9 milioni 700 mila euro in meno”.
“In sintesi: le risorse per il diritto allo studio e gli alloggi universitari messe a disposizione dell’ultima finanziaria Prodi sono state tutte pesantemente decurtate dall’attuale Esecutivo, con conseguenze gravi per gli studenti e in particolare per quelli “meritevoli e privi di mezzi”, che la Costituzione tutela specificatamente. Ma in questi mesi abbiamo - conclude - avuto già prova che i giovani, la valorizzazione del loro talento, la loro istruzione e formazione non costituiscono le priorità del Governo, deprivando il nostro Paese di un futuro e di una opportunità di sviluppo”.



Il Governo aiuta le Banche e abbandona risparmiatori e piccole imprese. La Banca d'Italia vigili.
Un decreto così non si può votare.


Le Banche che hanno venduto obbligazioni tossiche ai risparmiatori sono salvate, con i propri manager, dal Governo, ma nelle stesse ore chiedono a migliaia di piccoli commercianti e di piccole imprese i rientri dalle esposizioni bancarie. É preoccupante e al tempo stesso vergognoso quello che sta accadendo in queste ore. Appena i riflettori si spengono, emerge la dura realtà di chi è senza voce: risparmiatori e piccole imprese. Vogliamo la certezza che le migliaia di sottoscrittori, non operatori qualificati, di obbligazioni Lehman (molte delle quali vendute a risparmiatori inconsapevoli anche da Banco Posta) siano garantiti dalle Banche. Ci aspettiamo un immediato intervento ispettivo della Banca d'Italia sulle Banche che in queste ore, pur di recuperare liquidità, stanno restringendo i cordoni del credito chiedendo rientri immediati a migliaia di piccoli imprenditori che non hanno voce. Il Decreto Tremonti, non risponde a questi problemi, gli unici che riguardano l'interesse collettivo. Risponde invece, come sempre accade quando la propaganda finisce, alle richieste dei conti economici delle Banche e alla voglia di una parte politica di mettere le mani su un pezzo del sistema bancario italiano. Alla Banca d'Italia, mai come in questo momento, chiediamo di esercitare una rigorosissima attività di vigilanza sulle dinamiche che regolano gli impieghi delle principali banche coinvolte nella crisi finanziaria, verso le piccole imprese.

Per evitare che l’Italia scivoli irrimediabilmente verso un inarrestabile declino culturale, sociale ed economico, invitiamo il Ministro Tremonti ed il Governo a rivedere drasticamente gli articoli del D. L. 112/08 che riguardano l’università, introducendo allo stesso tempo strumenti di valutazione affidabili e internazionalmente riconosciuti per intraprendere un vero risanamento del sistema italiano dell’università e della ricerca.firmate su :
http://www.petitiononline.com/ricerca1/petition.html

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