martedì 14 ottobre 2008

Se lo fanno a Monteparano lo possiamo fare a Laterza

E’ Monteparano il centro, tra tutti quelli facenti parte dell’Ato Ta/3 (ma anche di quelli del bacino Ta/1), che secondo i dati ufficiali dell'Ato Puglia sui primi otto mesi dell'anno risulta avere la percentuale più alta di racconta differenziata effettuata. Un’isola felice tra i tanti comuni del bacino di appartenenza (ben 17), che cercano con affanno, e non sempre ci riescono, di raggiungere la percentuale del 40 percento di differenziata come richiesto dalla legge nazionale, mentre quella regionale prevede addirittura il 55% come traguardo da raggiungere entro il 2010. Un miraggio per molti, una realtà, invece, per il Comune di Monteparano, seguito al secondo posto da Maruggio con il 12,8 percento; segue Sava con il 12,7; Monteiasi e Grottaglie con l’11 percento, Avetrana con il 10,3 percento; Leporano e San Giorgio Jonico con il 4,8 percento; Pulsano con il 4,3 percento; Carosino, 3,5 percento; Lizzano, 1,3 percento; San Marzano di San Giuseppe con lo 0,8 percento; Torricella 0,1 percento. Altri comuni come Manduria, Faggiano, Fragagnano e Roccaforzata, invece, non sono stati inclusi nel calcolo relativo al 29 agosto per dati non trasmessi o perché sono state rilevate alcune anomalie.
Ma come ha fatto il Comune di Monteparano a raggiungere risultati così vicini al quaranta percento?
Lo abbiamo chiesto al sindaco Cosimo Birardi, alla guida di una giunta di centrosinistra.

- Sindaco, ci può spiegare come ha fatto il suo comune ad essere così vicino all’obiettivo?
«Abbiamo organizzato la raccolta differenziata porta a porta in modo tale da eliminare i cassonetti e da tagliare quello che era il conferimento improprio negli stessi. Poi abbiamo fornito tutta la cittadinanza di bio pattumiere dotate di sistema antirandagismo collocate all’esterno delle abitazione o al piano terra dei condomini. Ogni quattro giorni a settimana passa la raccolta in differenziata di misto, umido e ogni due giorni viene praticata la raccolta porta a porta dei sacchetti per la carta, plastica e alluminio. Da gennaio sarà avviata la differenziata anche per questi materiali. I cittadini che hanno fatto richiesta di compost domestico, sono stati dotati di un apparecchio alto un metro, del diametro di circa 70 centimetri, che consente di conferire l’umido, e poggiandolo nel terreno, di fabbricare fertilizzante. Tutto questo consente di ottenere uno sconto sulla Tarsu pari al 10 percento e un abbattimento del conferimento in discarica pari al 53 percento. La restante parte, della differenziata viene portato nella piattaforma la Rexel, dove ci viene rimborsato il costo della plastica, carta e alluminio. Con la differenziata che partirà a gennaio abbatteremo anche questi costi».
- Come ha fatto ad istruire così bene la cittadinanza?
«La città sta rispondendo molto bene. Prima di avviare il servizio abbiamo svolto un lavoro di sensibilizzazione attraverso l’organizzazione di assemblee ed entrando nelle scuole spiegando l’importanza e quelli che erano costi benefici. Nonostante non ci siano grandi risparmi economici, c’è comunque un contenimento della spesa. Inoltre, abbiamo fornito occupazione a due nuove unità diminuendo il costo della Tarsu. Il nostro è stato l’unico comune nella provincia che ha ridotto il costo di questa tassa da 1,81 a 1,15 per i garage e da 1,81 a 1,15 per le abitazioni. Il discorso comunque è più ambientale, dal momento che la nostra amministrazione è molto sensibile a questa problematica. Cerchiamo di inquinare poco portando il meno possibile in discarica. Forniamo anche il servizio dei rifiuti ingombranti che portiamo alla nostra isola ecologica».
- Secondo lei perché altri non ci sono riusciti ad avviare il servizio o ad ottenere questi risultati?
«E’ solo una questione di volontà amministrativa. La volontà di organizzare un servizio che è diverso da quello espletato normalmente. Va educata soprattutto la gente, modificare il comportamento di ognuno che non sempre è facile. Il cittadino, poi, è stato dotato di un vademecum che chiarisce come e dove debba essere smaltito il rifiuto».
- Il progetto del suo comune come è stato finanziato?
«Con fondi esclusivamente comunali e con i nostri mezzi. Ci tengo a puntualizzarlo Non abbiamo ricevuto un centesimo da nessuno nonostante le promesse fatte dalla Regione, dalla Provincia e dall’Ato 3. Tendo comunque a ringraziare tutti gli operatori ecologici che lavorano molto e bene, ma anche un grazie alla cittadinanza che ha permesso questo ottimo risultato».
Simona Scialpi - corriere del giorno

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