mercoledì 5 marzo 2008

Fornello tipico, continua la polemica a Laterza - Sul caso-Fornello l’assessore attacca l’Ascom

«La tipicità resta intatta, birra e bibite vanno semplicemente a completare una lista obiettivamente inadeguata: ai tavoli dei nostri fornelli siedono sempre più bambini e ragazzi, e non tutti gli adulti bevono vino». La risposta alla Confcommercio laertina, che nei giorni scorsi aveva duramente criticato la delibera con cui il Consiglio comunale aveva «allargato» l’elenco delle bevande somministrabili nelle macellerie tipiche di Laterza, arriva dall’assesso - re alle Attività produttive Agostino Perrone. Ed è altrettanto perentoria. «Si sta solo cercando di portare ordine e uniformità in un settore che rischiava di diventare incontrollabile - aggiunge l’assessore -: è noto a tutti che birra e bibite erano già diffusamente somministrate e questo ha fin qui impedito che si procedesse al controllo di altri vincoli della somministrazione, proprio perché intervenire significava trovarsi di fronte a infrazioni ormai consolidate: avremmo sicuramente fatto più notizia del semaforo di via Roma».

Gli altri vincoli: primi piatti, dessert e alcolici vari, assolutamente vietati, per esempio: questi sì in contrasto, parola di assessore, con la tipicità di cui si parla. «Adesso - assicura Perrone -, apportate quelle piccole modifiche, ci sono invece tutti i presupposti per far osservare in pieno la delibera del 2003». La delibera, per la cronaca, che istituiva appunto i “fornelli pronti”, regolamentandoli con norme meno rigide rispetto a quelle della ristorazione canonica. Per Perrone, nessuna concessione al “fornello” a danno di altri esercizi, dunque. Anzi: «E bene far sapere che il sottoscritto ha revocato licenze di tipo A a tre macellerie, per assegnarle ad altrettante pizzerie altrimenti destinate a fare solo asporto: adesso sono soltanto tre le rosticcerie abilitate a somministrazioni complete, e le rimanenti nove, grazie al provvedimento adottato, saranno da qui in avanti sottoposte a rigorosi controlli a tutela della loro tipicità e dei diritti degli altri esercizi». Non è finita. «Dico di più - incalza l’assessore -: il presidente della Confcommercio ci comunichi quanti bar, quante pizzerie e quanti ristoranti rappresenta, e poi potremmo anche riparlarne». Ma «ho paura che gli obiettivi siano altri» aggiunge Perrone: «Gli stessi che hanno portato all’ordinanza per la chiusura obbligatoria pomeridiana del giovedì, pure sollecitata dalla Confcommercio, che ha scatenato la protesta di molti commercianti, impossibilitati a far sentire le loro ragioni perché non associati». Insomma, per l’assessore Perrone l’Ascom di Laterza «è tutt'altro che rappresentativa», mentre «l'amministrazione ha a cuore gli interessi di tutti gli operatori commerciali laertini, nessuno escluso, e alle esigenze di tutti resta aperta: per questo li invitiamo a costituirsi in forme associative che li rappresentino adeguatamente». L’ultimo “passaggio” è sulla delibera approvata con la maggioranza di centrodestra a corto di numeri (assente anche Armando D’Anversa, presidente della commissione Commercio) e con il voto determinante di un consigliere di minoranza: «Il senso di responsabilità di Serafini va rispettato, ma non facciamone un caso politico». Pepe sulla coda: «Certo - punzecchia Perrone - , bisogna riconoscere che, se la presenza in maggioranza di consiglieri in qualche modo legati a bar e pizzerie fosse stata più consistente, il provvedimento non sarebbe passato».

» Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

» Autore: Francesco Romano

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma perchè prima i macellai non vedevano cocacola e aranciata??

Franco Catapano ha detto...

Potevano vendere solo acqua e vino per accompagnare la degustazione dei prodotti tipici. La deroga e/o modifica del regolamento comunale è stata frettolosa e non concertata. Rischia, così come ho dichiarato nel mio intervento in consiglio, di scatenare un conflitto tra operatori commerciali. Che fretta c'era? l'ennesima prova di muscoli?

Anonimo ha detto...

Morale della storia: c'è una regola ignorata dalla maggior parte degli interessati? cambiamo la regola invece di punire chi non la rispetta.

Anonimo ha detto...

mah...secondo me si sta facendo troppo rumore per nulla.

Ma quando andate in macelleria con i vostri figli non la prendete una bottiglia di cocacola??

Che conflitto si rischia di generare? con chi?

A nessuno sarebbe venuto in mente di uscire dalla macelleria e andare al bar a comprare una bottiglia di cocacola.

Anonimo ha detto...

Ho già espresso la mia opinione in merito alla "questione bibite" in privato. Visto l'invito fattomi a renderlo pubblico non mi sottraggo. Nel 2003 la delibera che obbligava i macellai a non fornire bibite al di là del vino e dell'acqua rispondeva ad una esigenza molto concreta: quella di salvagurdare la tipicità dei prodotti laertini. Fu un provvedimento impopolare ma fortemente voluto dall'Amm.ne per regolamentare un settore dove vigeva il "dai da te". Seppur con qualche forzatura si cominciava ad applicare anche a Laterza standard e protocolli adottati in altre parti d'Italia. Negli ultimi anni è mancata la continuità in tal senso, il tanto decantato "marketing territoriale" ha subito più di qualche rallentamento, sono mancati i controlli. Cè stato chi ha compreso e si è adeguato, altri, i soliti furbi, hanno continuato come niente fosse successo. I primi si sono ribellati e quindi oggi si è arrivati alla parificazione...in negativo.
Un vistoso passo indietro che non ha aggiunto e migliorato nulla anzi !!! Il paradosso poi, che una modifica così "urgente e importante" sia passata in c.c. con assenze più o meno giustificate e addirittura con il voto determinate di un consigliere di opposizione, politicamente parlando non è un buon segnale.
Prove di inciucio ?
Siamo alle comiche finali ?
Domenico SAVINO

Anonimo ha detto...

Comiche finali? io non ci vedo nulla di comico..chi rispetta le regole in questo Paese è considerato un fesso anche da chi dovrebbe vigilare su queste regole e spesso anche da chi le regole le ha stabilite.
Questo a prescindere dal caso in questione.

Anonimo ha detto...

Parlare di inciucio qui a Laterza vuol dire non aver vissuto in questo paese negli ultimi 6-7 anni.

Anonimo ha detto...

"c'è una regola ignorata dalla maggior parte degli interessati? cambiamo la regola invece di punire chi non la rispetta". Elementare Watson! Ma dove vivi? Ma che ti credi, che il mondo gira a seconda di quello che piace a te o all'amministrazione Cristella? Ma da dove venite? Ma lo sapete che al mondo ci sono delle regole che vanno rispettate? Mi sa che nel tuo caso la parola "regole" non è presente sul vocabolario!Bel modo di merda di pensare ed agire, ecco perchè Laterza è ridotta com'è ridotta...

Anonimo ha detto...

a scanso di equivoci riformulo meglio il mio pensiero: NON è possibile cambiare le regole del gioco solo perché nessuno le rispetta.
Mi sembrava elementare Sherlock ma evidentemente non lo era.

Anonimo ha detto...

il voto determinante di un consigliere di opposizione spiega la sconfitta subita alle elezioni comunali di qualche anno fa.meditate gente meditate!!