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«Grande apprezzamento» è stato da tutti espresso, nell’occasione, al neosegretario provinciale Donato Pentassuglia, «quale simbolo di grande e significativa novità per il rinnovamento della politica jonica». E Donato Pentassuglia da segretario ha evidenziato con forza «la volontà e l’interesse del Pd di investire politicamente in questa zona della provincia». Territorio dalle «enormi potenzialità» ha aggiunto: umane e ambientali, insieme spendibili, soprattutto a livello turistico ed imprenditoriale, se adeguatamente sostenuti da «una politica forte per realizzare progetti di sviluppo, come il Parco delle Gravine, orientati a cambiare l’economia del territorio». Michele Mazzarano, vicesegretario regionale, ha invece espresso soddisfazione per «il grande rinnovamento politico avviato a Taranto e in provincia». Unendo tradizioni importanti e storiche del paese, «cambiando le logiche sottostanti la politica italiana ed inducendo tutti gli altri partiti ad imitarne le scelte», ha detto nella sostanza Mazzarano, il Pd ha ampiamente dimostrato la sua vocazione al «cambiamento». Per «cambiare l’Italia» c'è però bisogno di superare «confini comunali e logiche campanilistiche» e diventare sintesi dell’intera area occidentale tarantina. Da qui il dato di fondo emerso dall’incontro dell’altra sera: la proposta, condivisa, di «candidare nelle liste del Pd (Camera e Senato) le persone più rappresentative del territorio».
Si può fare?
Autore: Francesco Romano - 3 marzo 2008
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
Si può fare?
Autore: Francesco Romano - 3 marzo 2008
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
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