martedì 25 marzo 2008

Lo sprofondamento

Silvio Berlusconi ha paura dei confronto televisivo con Walter Veltroni.
A parole si dice prontissimo, ma poi manda avanti i suo colonnelli per dire che l`atteso faccia a faccia non si può svolgere per colpa della par condicio.
Così il Pd attacca il Cavaliere sul tema dello scontro davanti alle telecamere.

«Si sta creando un a situazione ridicola e paradossale. - dice per esempio Ermete Realacci - Berlusconi finge disponibilità ad un confronto televisivo con Veltroni per poi dare mandato ai suoi collaboratori di affermare che il confronto è impossibile». Il responsabile Comunicazione del Pd fa notare come il centrodestra chieda ogni giorno «l`abolizione della par condicio, mentre questa viene sistematicamente violata dai tg Mediaset che hanno dedicato a Berlusconi e al Pdl un tempo quasi doppio di quello dato a Veltroni».

Allora, conclude Realacci, posso capire «l`imbarazzo di un Berlusconi ormai all`ennesima replica, ad accettare il confronto. Ma i cittadini italiani hanno il diritto di verificare le effettive proposte e le qualità dei candidati».

Berlusconi però non sembra intenzionato ad andare in tv con il principale sfidante. Si sente in vantaggio, e come nel 2001, - quando evitò lo scontro con Rutelli - difficilmente accetterà una sfida in cui avrebbe tutto da perdere. Un atteggia- mento che provoca le proteste di Goffredo Bettini. Il coordinatore del Pd si chiede infatti se il Cavaliere e i suoi colonelli non stiano inscenando «un gioco delle parti che segnala una vera preoccupazione davanti al confronto». Ma, conclude Bettini, «sottrarsi al confronto è un errore è un danno. Chi sceglie questa strada dovrà renderne conto agli elettori».

Proposte e richieste che il centrodestra giudica frutto della paura che serpeggia nel Pdinvista della sconfitta elettorale. «Il panico nel quale è caduto Bettini non è un buon motivo per convincerci della necessità di un confronto televisivo tra Berlusconi e Veltroni», spiega Francesco Giro.

Il consigliere politico del coordinatore forzista Sandro Bondi aggiunge che Bettini, «ora che vede avvicinarsi la batosta elettorale di aprile vuole a tutti costi inscenare un duello televisivo, o magari anche una rissa, al solo scopo di confondere le acque e racimolare qualche voto o seggio in più al Senato».

Il Pd sembra molto convinto della necessità del duello televisivo.
Lo chiede anche Marco Follini. Il responsabile Informazione del Pd scrive infatti una legge ai direttori dei tg Mediaset per riconoscere «lo scrupolo professionale e lo spirito liberale con cui molti di voi hanno seguito la campagna elettorale in questa prima fase».

Follini apprezza anche la «la disponibilità a trasmettere quel faccia a faccia tra i candidati principali che nelle scorse campagne elettorali, con questa legge, non era mai stato negato». Il responsabile Informazione del Pd ricorda però «il fondamentale carattere di servizio verso il pubblico» che ha Mediaset e invita i direttori delle testate «a correggere la disparità di trattamento a favore del Pdl che la stessa Agcom ha rilevato».

Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi, però chiude ancora una volta la porta. Secondo Bonaiuti, «la tribù dei farisei della sinistraha fatto la gita organizzata di Pasquetta in due direzioni opposte».
Un gruppo, dice il collaboratore del Cavaliere si attacca «alla par condicio, ovvero lalegge bavaglio voluta dalla sinistra, per deprecare le violazioni che sarebbero state commesse ovviamente da noi». Un`altra parte, continua Bonaiuti, vuole «il confronto che è la negazione della loro stessa par condicio, nella vana speranza di dare un minimo di ossigeno al loro candidato ormai esangue», Sullo sfondo Enrico Boselli, candidato premier del Partito socialista, ricorda che il confronto deve avvenire fra tutti i contendenti.

«Qualcuno obietta che ci sono troppi candidati - dice Boselli - Ma se è per questo abbiamo anche tante televisioni. C`è solo l`imbarazzo della scelta. L`importante è fare i confronti tra tutti i candidati».

Silvio Buzzanca - La Repubblica

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