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Questo rapporto, molto intenso solo fino a pochi decenni or sono, era basato sulla conoscenza e sull’uso sostenibile della flora e della vegetazione spontanea, che permetteva di soddisfare una vastissima gamma di bisogni: da quello alimentare a quello farmaceutico, da quello energetico a quello legato alle attività artigianali e pre-industriali; senza dimenticare la ricca messe di tradizioni folkloristiche, di leggende, di impieghi rituali e magici, di significati simbolici, che, nel corso dei secoli, sono rimasti legati alle specie spontanee di questo territorio, in un rapporto uomo-natura molto più stretto spiritualmente di quanto avvenga attualmente e che influenzava molteplici aspetti immateriali delle civiltà succedutesi nella Terra delle Gravine. Il progetto mira ad educare alla conoscenza ed alla valorizzazione della biodiversità della Terra delle Gravine ed a riappropriarsi della cultura storica legata agli utilizzi della flora locale, onde evitare l’inesorabile perdita di tale ricchezza, con la speranza di contribuire a recuperare ed inculcare il senso di appartenenza al territorio. La festa, che vedrà la partecipazione delle classi coinvolte nel progetto, dei dirigenti scolastici, dei rappresentanti delle istituzioni locali, dell’assessore provinciale alle Politiche Comunitarie e Turismo, Tommaso Colaninno e della popolazione dei comuni interessati, prevede la presentazione del lavoro svolto la premiazione dei partecipanti, e la messa a dimora della prima pianta dell’istituendo sentiero botanico.
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