martedì 17 giugno 2008

EOLICO IN PROVINCIA DI TARANTO? CERTO CHE SI'

Il mio amico Franco Catapano mi sollecita a dire la mia sull’energia eolica, in particolare per quanto sta succedendo a Laterza, dove, a detta di Franco, pare che l’Amministrazione comunale voglia dare l’assenso ad installare un numero impressionante di aerogeneratori. E come faccio a dire di no? Il sito del PD di Laterza segnala questo blog, cosa che non fa invece il sito del PD del mio Comune, e quindi, molto volentieri, rispondo al sollecito. Chiariamo innanzitutto che esiste un “Regolamento per la realizzazione di impianti eolici nella Regione Puglia”, al quale occorre fare riferimento, e che si applica agli impianti eolici di potenza superiore a 60 kW, se costituiti da più di un aerogeneratore, e agli impianti eolici costituiti da un solo aerogeneratore di potenza superiore a 1 MW. Le procedure di valutazione ambientale valgono SEMPRE, tranne che per impianti con potenza nominale non superiore ai 20 Kw o a servizio di utenze isolate (sono quelle con distanze dall’utenza elettrica servita non superiori ai 200 metri). Queste eccezioni servono, a mio avviso, per favorire impianti di mini-eolico ad uso personale (nel PEAR si parla di mini eolico con valori di 30 Kw o 60 kw). Pertanto, per “mostri” l’impatto ambientale deve essere sempre valutato. Ma non basta. Il regolamento prevede la realizzazione del “Piano di Regolamentazione Impianti Eolici” (PRIE) , che per Laterza, Mottola, Massafra Crispiano, Castellaneta, Palagianello e Palagiano è stato preparato dalla Comunità Montana, e che fornisce atti di indirizzo. Inoltre, esiste il “Piano Energetico Ambientale Regionale” (PEAR), che fa sempre riferimento al regolamento suddetto. Il PRIE prevede un numero massimo di impianti installabili nel territorio della Comunità Montana ed in ogni comune, in funzione della potenza erogata. Complessivamente, le simulazioni fatte dal PRIE prevedono, considerando tutti i vincoli paesaggistici e ambientali, un numero massimo di 160 impianti di 2 Mw ciascuno all’interno di tutto il territorio di Laterza, Mottola, Massafra Crispiano, Castellaneta, Palagianello e Palagiano. Il PRIE ha anche previsto le aree dove è possibile realizzare tali impianti, considerando i vincoli paesaggistici, ambientali, di velocità del vento, e così via. Gli impianti inferiori ad 1 MW non dovrebbero rientrare nel PRIE, in quanto non rientrano nel suddetto regolamento, ma sono comunque sottoposti a valutazione di impatto ambientale. Inoltre, vi sono limiti imposti dalla tecnologia, dalla fisica e dalla progettazione di "fattorie del vento": distanze, etc. etc.

E, dopo questa carrellata tranquillizzante (vi è sempre la Valutazione di Impatto Ambientale da fare, altrimenti interviene la UE e con quelli non si scherza), vi dico cosa penso. Credo che l’eolico dovrebbe essere incoraggiato il più possibile, anche perché controindicazioni per l’ambiente non ve ne sono. So che gli ambientalisti pensano agli uccelli, ed ai danni che possono avere dagli impianti. Ma, su questo, occorre essere chiari. Innanzitutto statistiche indicano che la mortalità annua (negli Stati Uniti) di uccelli dovuti ad impianti eolici varia da 10mila a 40mila, contro gli oltre 174 milioni morti sulle linee elettriche, gli 80 milioni morti contro i veicoli ,50 milioni contro torri di comunicazione e 980 milioni contro finestre ed edifici , tanto per citarne alcuni (non sto dando i numeri, c’è un rapporto del National Wind Coordinating Committe degli USA che parla di questi numeri). Una percentuale veramente infima: su un totale di 1300 milioni circa di uccelli morti, 3 ogni 100mila sono morti a causa di impianti eolici. Poi, penso che, se continuiamo a rifiutare insediamenti eolici e a dire sempre no, alla fine ci ritroveremo con schifezze nella regione: i no, nonostante le loro buone intenzioni, diventano funzionali all’installazione di sistemi inquinanti.

Ed ora qualche considerazione energetica. Se ipotizziamo 2000 ore di funzionamento annue per ogni impianto da 2 Mw (una media accettabile), otteniamo che, solo nell’area che stiamo considerando, si possono generare 0,64 Twh (migliaia di miliardi di watth), pari a 1,1% circa di quanto abbiamo importato dall’estero nel 2006. Se la Puglia potesse inserire, ad esempio, altri 20 insediamenti come quelli previsti dal PRIE di Laterza, Mottola, Massafra Crispiano, Castellaneta, Palagianello e Palagiano (in fondo sono solo 7 comuni), la Puglia genererebbe 13 TWh circa, ovvero poco meno del 29% di quanto abbiamo importato dall’estero nel 2006. E se in tutte le regioni fosse possibile installare impianti analoghi, potremmo, solo con l’eolico, esportare energia all’estero. E senza aver bisogno di investire pesantemente in altre fonti, pericolose od inquinanti che siano. Ma questo è un altro discorso.

Cosa suggerire all’amico Franco? Di farsi portavoce di un progetto che coinvolga tutti i comuni oggetto del PRIE, per creare un consorzio per favorire e gestire economicamente, nella maniera più conveniente per i comuni, il “business” dell’eolico. Il consorzio dovrebbe negoziare per conto dei comuni, magari favorire la ricerca puntando su talenti locali, chiedere in cambio costruzioni o comunque opere utili al territorio. E, perché no, farsi promotrice anche per le altre zone della Puglia, magari esportando il suo modello. Perché non farlo? Questa sì che sarebbe Politica con la P maiuscola. E, soprattutto, la classe politica locale acquisterebbe una credibilità che, purtroppo, attualmente non ha.

Gianni Macchia

6 commenti:

Unknown ha detto...

??? sono perplesso ???


non ho ancora capito se siete favorevoli o no all'eolico...

Francesco Vasto ha detto...

Credo che nessuno possa essere pregiudizialmente contrario all'energia eolica. Semmai i problemi che sorgono possono essere collegati all'impatto che questo tipo di installazioni hanno sull'ambiente.
Poi ovviamente, trattandosi di una questione controversa, si sta cercando di raccogliere diversi punti di vista così da permettere a chi legge di potersi fare un'idea più precisa.
Spero di essere riuscito a rispondere alla tua domanda.

Unknown ha detto...

no, non ci sei riuscito.
Prima i tuoi commenti era più da umano, ora sono da politico. Ci giri intorno...ma non si capisce la tua posizione.

Francesco Vasto ha detto...

Ci riprovo..il punto di vista di Gianni Macchia è leggermente diverso da quello emerso nel corso della nostra iniziativa pubblica.
Lo abbiamo riportato comunque perché crediamo che su un tema così controverso possa essere utile ascoltare anche chi ha sensibilità e orientamenti diversi.

Unknown ha detto...

leggermente????

Gianni Macchia ha detto...

Essendo stato fatto un copia ed incolla da terzi (senza che ne sapessi nulla) , l’articolo è leggermente decontestualizzato (nel mio blog sono partito dalla richiesta di Franco per allargare il discorso). A parte questo, io non sono stato all’iniziativa quindi non so che posizione è emersa (dal post di peppe lattuga mi pare che sia venuto fuori una posizione contraria all’eolico). Visto però che appare sul blog di Laterza, dico la mia più chiaramente. Per me l’eolico è da considerare come energia rinnovabile da usare, sicura e pulita. La Danimarca ha il 25% dell’energia interna soddisfatta dall’eolico e punta ad averne il 75% nei prossimi anni. Negli USA si installano annualmente impianti eolici da 5600 MW. E gli esempi possono continuare. Quindi, io sono favorevolissimo all’energia eolica: non inquina e i numeri che ho riportato sono inconfutabili.
Secondo punto: contestualmente alla vostra iniziativa è stato pubblicato il PRIE (una coincidenza alquanto strana). Io, personalmente, credo che, se si è in presenza di atti di indirizzo e di obblighi di valutazioni di impatto ambientale, difficilmente possano esserci delle speculazioni. E, comunque, se qualcuno ha sentore di questo, ha il diritto-dovere di avvisare la magistratura, senza però per questo dire che è valida l’equazione

Eolico = truffa

perché sarebbe una grossa fesseria. Che serve solo a chi, poi, vuole altri tipi di impianti.
Ho letto nel rispondere a questi commenti il resoconto della vostra iniziativa (prima mi era sfuggita). Ed ora dico la mia sui vari punti

Tutto quanto detto da Loreto è superato dal PRIE e dagli atti di indirizzo. Anche le preoccupazioni sul Parco delle Gravine sono fuori luogo: il PRIE dice chiaramente che non si possono installare in quei luoghi ( e lo prevede il regolamento regionale che esiste già da due anni…). Il numero massimo di aerogeneratori installabili per comune è inferiore al numero dichiarato da Loreto, senza considerare i tagli dovuti all’impatto ambientale che, secondo le stime del gruppo che ha redatto il PRIE, si risolve a 160 per tutti i territori. D’altra parte, numeri diversi porterebbero ad una inefficienza tecnica: non funzionerebbero bene gli aerogeneratori. Ad ogni modo, i numeri indicati non hanno validità

Per quanto rigurarda gli incentivi, il Regolamento Regionale è vago, molto vago. Il PRIE no. Il PRIE indica che i benefici devono andare al 90% ai comuni che ospitano gli impianti e al 10% ai Comuni associati. E , comunque, rimanda alla fase di approvazione la perequazione dei benefici. Occhio, quindi… Da qui, l’invito politico a unire le forze.
Pr quanto riguarda i terreni, le esperienze estere indicano che non vi è stata perdita di valore del terreno. Ma, secondo me, i comuni, in fase di approvazione, devono individuare un modello di incentivi e compensativo adeguato.

La prossima volta, spero che questa discussione sia fatta sul mio blog.

Giovanni Macchia