lunedì 9 giugno 2008

Un Pd vero ci vuole

“Un PD vero ci vuole”: è il tema discusso in un incontro presso l’agenzia giornalistica “Corsivo” di Bari che ha visto una ampia e attenta partecipazione.
Ha introdotto Bianco, ha condotto Pagone, i relatori Minervini, Patroni Griffi, Neglia, gli intervenuti Troisi, Gadaleta, Tria, Carbone, Di Palo, Stea, Lacitignola, Leccese, Santomauro, le conclusioni di G.Servodio.
In Puglia “la difficoltà” politica ed elettorale del PD è preoccupante ed è su questa difficoltà che occorre riflettere, a partire dai problemi dei territori e superando personalismi e metodi verticistici che hanno, purtroppo, influenzato le primissime fasi interne del PD.
Sono mancate: la vita di un partito radicato sul territorio e una agenda dei problemi da trattare, lasciando in molti casi il governo regionale privo del prezioso contributo sulle scelte di cambiamento e di innovazioni profonde.
La sconfitta elettorale ha dimostrato che il PD non ha saputo interpretare il sentimento di paura esistente nella società, paura rispetto alle grandi trasformazioni che stanno attraversando il Paese; e a questa paura non ha saputo dare risposte adeguate a differenza del PDL.
Una risposta sbagliata a tale sconfitta è quella di prefigurare il ritorno alle “correnti”. È vero che nel PD anche a livello pugliese sono presenti diverse sensibilità e storie ma è anche vero che tale pluralismo deve raccordarsi all’interno di una progettualità sul territorio e su tematiche di interesse generale.
Le correnti vanno bene quando sono portatrici di una proposta e non quando servono strumentalmente per fare carriera, occupare spazi di gestione e di potere. La situazione attuale richiede che il collante sia dato dalle sfide di questo momento storico dai problemi economici, dalla equa redistribuzione dei redditi, dalla sicurezza, dallo ripresa dello sviluppo industriale, dalla ricerca, dalla presenza dello Stato, da una riforma costituzionale moderna e solidale.
Un Partito Democratico di nome e di fatto, un partito vero che sia strumento di attuazione del principio della sovranità popolare, un partito che non sia di proprietà del principe di turno, ma dei militanti, di una classe dirigente che sia selezionata non in base alla fedeltà dimostrata ai “capi” , un partito che crei relazioni con la società in tutti i suoi aspetti, non rivolgendosi ai capi ma all’intera esperienza ad esempio al volontariato e non ai vertici, ai cattolici e non al parroco.
E’ urgente in Puglia definire lo Statuto del partito, fortemente innovativo, chiarendo responsabilità, luoghi di decisioni, rapporto con il territorio organizzato secondo “aree socio – economiche” significative, area metropolitana, municipalità nonché stabilendo regole condivise sulla incompatibilità, accumulo di incarichi, valorizzazione della militanza, coinvolgimento dell’associazionismo.
Non si può navigare a vista: incombono scadenze elettorali a breve termine.
Sulle alleanze occorre partire dalla consapevolezza che le Istituzioni sono di tutti e non di chi le gestisce e che sul profilo dei programmi si determinino alleanze funzionali ai valori e agli obiettivi da raggiungere. Aver scelto di andare da soli nelle recenti consultazioni politiche non può significare, a livello locale, sancire una solitudine autoreferenziale. È necessario costruire una area di governo a cui devono concorrere altre forze sociali e politiche che reciprocamente si impegnino a condividere, oltre all’analisi dei problemi, le conseguenti soluzioni.
Occorre fugare qualsiasi tentazione strumentale e di rivincita finalizzata a indebolire la rappresentatività del governo regionale e del suo Presidente Vendola e nel contempo rafforzare la complessiva azione del governo regionale in direzione di scelte politiche per sviluppo economico, infrastrutturale e produttivo, nonché per il decentramento di competenze e di gestione non più appropriate alla funzione legislativa della Regione.
Ricevuto da Corsivo Bari

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Pentassuglia
Presidente della Provincia

Anonimo ha detto...

Mi auguro un' "Unione" politica ampia per le prossime provinciali con Pentassuglia candidato PRESIDENTE!

Anonimo ha detto...

Sperimao che il PD abbia il coraggio di dare valore alle parole di Pentassuglia candidandolo alle primarie come potenziale Presindete della Provincia.

Franco Catapano ha detto...

Pentassuglia per alcuni anonimi, o per lo stesso anonimo, è un mito. Non ho ben capito se la richiesta è una provocazione oppure può essere la soluzione giusta per le prossime provinciali. Bisogna verificare se è disponibile a fare il presidente e poi successivamente a fare le primarie.

Anonimo ha detto...

Donato Pentassuglia e' stato l'unico a rivendicare le posizioni
del territorio jonico.

Pentassuglia
Presidente della Provincia

Francesco da Castellaneta

Anonimo ha detto...

perchè non lanciate un sondaggio per verificare chi suscita più consensi come eventuale candidato presidente alla provincia. Ci sono già i nomi di Florido come uscente, Pentassuglia come paladino del territorio, Mazzarano vice pdpuglia, etc...

Anonimo ha detto...

Fare un sondaggio sul candidato presidente in Provincia e' un'ottima idea.
Io non nego la mia ammirazione per Pentassuglia.

Monica 86

Anonimo ha detto...

Anche per me il sondaggio va bene però sarebbe opportuno inserire candidature e personalità del nostro territorio. Pentassuglia e Florido a me non vanno bene e tra l'altro si escludono a vicenda.
Felice

Anonimo ha detto...

Pentassuglio e' giovane, ma allo stesso tempo puo' contare una grande esperienzia sia come consigliere regionale che come consigliere provinciale.
Ha dimostrato coraggio di fronte alla burocrazia del partito.
Non dobbiamo essere irrazionalmente campanilistici verso politici che sono sempre intervenuti a risolvere questioni locali.
Poi la nostra Provincia puo' sperare di crescere se si va un ragionamento ampio e di largo respiro coinvolgendo tutte le realta' del nostro territorio.

Paolo da Ginosa

Anonimo ha detto...

Anche se sgrammaticato il pensiero di Paolo e' giusto.
Facciamo le primarie per un candidato valido, almeno quanto Pentassuglia.

Giuseppe

Francesco Vasto ha detto...

Io, invece, non sono personalmente favorevole ad impostare un sondaggio di questo tipo a causa delle strumentalizzazioni che ne potrebbero derivare e per la sostanziale inadeguatezza dello strumento per questo tipo di questioni.
A mio parere, invece, sarebbe molto più utile lanciare un sondaggio in cui si possa esprimere la propria idea sulle primarie.

Anonimo ha detto...

Concordo al 100% con quanto sostiene Francesco. La indicazione di una qualsivoglia proposta di candidatura non può essere lanciata da un sondaggio, ma deve provenire da un'attenta e profonda analisi della situaqzione politica nel suo complesso e in aderenza anche al messaggio che si vuole dare. E poi, in questo momento non sono in discussione gli "uomini". La priorità è "il principio" delle primarie sempre e comunque. Prima le idee, quindi i progetti e poi gli uomini per attuarli. E, sia chiaro per chiunque voglia strumentalizzare la voglia di partecipazione delle primarie, che questo non significa "Florido si - Florido No", chè non mi appartiene e non credo appartenga assolutamente agli amici di Laterza. Il Presidente uscente, come chiunque altro rappresentante politico, vanno bene e diventano il Presidente di tutti, nel momento in cui la maggioranza degli iscritti (io preferirei dei cittadini, anche se col rischio di boicottaggio) lo vogliono. Peraltro la disponibilità al confronto non può che chiarire meglio la mole di lavoro che la Provincia ha messo in campo in questi quattro anni e ravvivare l'entusiasmo del popolo delle primarie per fare una campagna elettorale lunga un anno e ricca di contenuti.