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il cons.reg. Costantino,
il visegret. del PD Mazzarano
GINOSA – Da 2 miliardi di € a 200 milioni di €, da 14.000 dipendenti a 7.000 dipendenti. Da 500 imprese a 137. Sta tutti in questi numeri citati dall’onorevole Ludovico Vico la crisi occupazionale di Puglia e Basilicata. Tra la zona occidentale della Provincia di Taranto, Matera e Santeramo una emorragia di posti di lavoro che non trova nessuna alternativa gli fa eco il consigliere regionale Paolo Costantino. Il Partito Democratico aggiunge Mazzarano, vicesegretario regionale sosterrà con forza a tutti i livelli, “il rifinanziamento della Legge 181 del 1989, uno strumento ancora vigente che può salvare queste aree da una crisi che è economica e sociale”. La conferenza stampa tenutasi ieri è stata seguita con attenzione da tutti, come se improvvisamente si fosse capito la portata della posta in gioco. L’on. Vico ha fatto riferimento all’apprezzamento dell’euro, alla concorrenza cinese, ungherese e tedesca per spiegare le ragioni della crisi del mobile imbottito. E annunciato che martedì prossimo una riunione è convocata al Ministero del Lavoro per discutere del piano industriale e della cassa integrazione. Un numero spaventoso di 2.400 persone in cassa integrazione, una vera decapitazione della produzione meridionale che è all’attenzione di un tavolo tecnico in cui è coinvolto anche Colaninno assieme ai due Governatori Vendola e De Filippo che da tempo ne hanno chiesto l’istituzione. Con un obiettivo principale, il rifinanziamento della famosa legge operativa anche per il Nord ma soprattutto aggiunge preciso Vico “incentivi e aiuti sicuri attraverso meccanismo che non incappino nelle procedure di infrazione per aiuti di Stato della UE”. Il quale esplicitamente parla di “una crisi che per portata ed impatto sociale è simile a quella di Alitalia. E’ un distretto informale che deve avere le stesse opportunità di salvataggio che si sono messe in campo per altri settori”. Una crisi quella della Natuzzi alla quale si aggiunge quella di Miroglio, 238 operai nello stabilimento di Ginosa e della quale parla diffusamente il consigliere regionale Costantino che ne fu l’artefice da Sindaco. Da sette, otto anni , cioè da quando il centrodestra amministra Ginosa e Laterza qui non ci sono stati nuovi investimenti industriali. E’ un fatto. Anche per questo il problema è drammatico, perché quei quarantenni non hanno alternativa. Vorrei ricordare che la stessa Parah, approvata nell’ultimo consiglio comunale nel 2001 fu poi misteriosamente spostata a Maglie, città se ricordo bene dell’allora presidente Fitto. La crisi della Miroglio si trascina da 5, 6 anni. La dirigenza ha ormai spostato le sue attività verso il commerciale, perfino la offerta di 10 milioni di euro non li convinse a riconvertire ed a riposizionare uno stabilimento costruito per la metà, se non di più con fondi pubblici. C’è uno stabilimento che ha fatto record mondiali e poi prima con la filatura e ora con la tessitura è in chiusura, persino le aziende di Martina Franca trovano più conveniente comprare al Nord, è il sintomo di qualcosa che non va. Per questo noi sosterremo con forza le mobilitazioni dei lavoratori e del lavoro, sono un segno i pulmann messi a disposizione dagli enti comunali ma più importante era adoperarsi per far nascere nuove imprese. Ricordo che all’epoca qualcuno- è tutto scritto – era addirittura contrario. Termina il vicesegretario Michele Mazzarano il quale fa precisa che “siamo ad un momento delicatissimo della vicenda economica, sociale e politica di questo territorio. C’è una parte consistente che considera il Made in Italy un impaccio e nel contempo invoca misure protezionistiche. Il Mezzogiorno non è in cima alla agenda politica del Governo e il recente decreto ’93 lo ha dimostrato. L’egemonia cinese e la concorrenza ungherese hanno messo in ginocchio il settore, lasciando sul campo 337 aziende e determinando un calo dell’import dal 7 al 19%. Noi mettiamo la nostra solidarietà in campo ma soprattutto la nostra pressione sul Governo denunciando fin da ora il limite di impostazione del Governo Berlusconi. Quello che conta ora è però risolvere il problema e dare una speranza”.
8 commenti:
Costantino si interessa e lavora per la gente. Un politico non di mestiere, ma per passione.
Dov'erano gli altri componenti del PD quando si parlava di disoccupazione e si voleva solidarizzare con i lavoratori?
Poi ci chiediamo perche' gli operai non votano a sinistra?
Forse invece di sindacare per i lavoratori, qualcuno sindacava per ...
i fans (o il fans) di costantino sono molto determinati, approfitto per chiedergli cosa significa politico per passione?
che non prende super-stipendio di consigliere regionale? che siccome continua a fare il medico devolve i suoi 100.000 euro/annui dell'asl in beneficienza?
Se un uomo ha studiato per diventare medico, e' un reato esercitare la sua professione ?
Un medico sicuramente riesce a capire meglio i problmei della sanita'di un estraneo.
In politica abbiamo bisogno di gente che conosce i problemi reali,
si suol dire "addetti ai lavori".
Stupido il tono di invidia per il reddito.
1) non hai risposto alle domande;
2) è sparita la passione;
3) nessuna invidia solo una questione di decenza voler rappresentare i disoccupati e guadagnare 25.000 euro al mese... (prova a leggere la lettera degli operai di Melfi) o no?
4) forse è il caso che blocchi il processo di beatificazione del tuo mito.
I sentimenti di astio e invidia sono indizi di cattiveria.
Credo che questa discussione stia prendendo una brutta piega.
Il consigliere Costantino è stato scelto dai suoi elettori e sta svolgendo il suo mandato in modo egregio, guadagnando quanto la legge stabilisce. Se questa cifra è eccessiva lo è anche per tutti gli altri consiglieri.
Detto questo le striscianti insinuazioni relative all'attività di chi nelle stesse ore si impegnava per rendere il nostro Partito veramente democratico sono demagogiche nonché per niente pertinenti.
Dal primo momento abbiamo sempre favorito la partecipazione al blog e la possibilità di commentare liberamente i post senza alcun filtro. Ritengo che abbiamo dimostrato di essere ampiamente democratici ospitando tutte le opinioni e alcune contrastanti con le nostre.
Mi dispiace invece registrare che in taluni commenti si è esagerato personalizzando il confronto pro e contro qualcuno. Inoltre vorrei evidenziare che vi è la tendenza a pensare che le posizioni critiche sono distruttive e deleterie.
Sinceramente preferirei rispondere ad un nome e/o cognome per spiegargli che la nostra assenza alla conferenza di stampa di Ginosa non significa che non ci interessiamo ai lavoratori.
Però mi rendo che non tutti hanno il coraggio di esporre le proprie idee, anche quando sono scomode e minoritarie, e si preferisce l'anonimato.
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