giovedì 12 giugno 2008

"Troppi ospedali e pochi posti letto"

Ci sono troppi ospedali. Alcuni, per le condizioni in cui sono, non otterrebbero nemmeno l´accreditamento istituzionale che è poi un modo per dire che andrebbero chiusi. Le conclusioni del piano della salute non sono molto diverse da ciò che si sa da tre anni.
Solo che questa volta, forse, il tutto diverrà un atto pubblico: il Prs domani sarà sottoposto all´esame della giunta. In 213 pagine, l´assessore alle Politiche della salute, Alberto Tedesco, disegna lo stato delle cose e delinea obiettivi. Ma sulla rete ospedaliera non va per il sottile: «I posti letto previsti, ma non interamente attivati, dal precedente piano erano 20.426 mentre il nuovo limite è fissato a 18.320. Ne risultano realmente attivi 16.518, è evidente che nel nuovo piano di riordino si potranno correggere tutte le criticità esistenti senza ricorrere a tagli di posti letto già attivati».

Il numero degli ospedali, tuttavia, è considerato «elevato»: ce ne sono 70. Di questi 23 non possono essere considerati né «di base» né «intermedi», perché non hanno almeno due dei reparti previsti. Quindi Torremaggiore, Monte Sant´Angelo, Spinazzola, Bitonto, Grumo, Noci, Santeramo, Mesagne, Campi Salentina, Maglie, Mottola.
Poi c´è «un consistente numero di ospedali di base», che hanno la cardiologia, quattro ospedali di livello intermedio (specialità di base, UTIC, rianimazione, almeno altre 4 discipline intermedie). Si tratta in particolare di San Marco in Lamis, Trani, Molfetta, Terlizzi, Triggiano, Conversano, Gioia del Colle, S. Pietro Vernotico, Ceglie Messapica, Nardò, Gagliano del Capo, Poggiardo. Gli ospedali di base sono a Bisceglie, Corato, Putignano, Fasano, Ostuni, Scorrano, Monopoli, San Severo, Lucera, Cerignola, Manfredonia, Canosa, Altamura, Francavilla Fontana, Galatina, Gallipoli, Copertino, Massafra, Grottaglie, Castellaneta, Martina Franca, Manduria.
Le strutture intermedie sono ad Andria, Barletta, San Paolo di Bari, Casarano. Quelle provinciali e regionali sono Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, "Riuniti" di Foggia, "Di Venere" e Policlinico di Bari, "Miulli" di Acquaviva delle Fonti, "Perrino" di Brindisi, "SS. Annunziata" di Taranto, "Fazzi" di Lecce, "Panico" di Tricase. Gli ospedali "specializzati" sono l´Oncologico di Bari, "De Bellis" di Castellana Grotte, "Maugeri" di Cassano Murge, "Medea" di Ostuni. Questa la fotografia. L´analisi è che «emerge una sovradotazione nelle province di Bari e Foggia». Se c´è da tagliare, si taglierà in queste province.
Piero Ricci - La Repubblica Bari - 12 giugno

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