venerdì 20 giugno 2008

Camera, governo battuto.

ROMA - Governo e maggioranza battuti due volte sul decreto legge per l'emergenza rifiuti in Campania con la Lega nord che volta due volte con l'opposizione. Il primo emendamento (Udc) viene annullato, si ritorna in aula e il governo va di nuovo sotto questa volta per un emendamento dell'Italia dei valori.
COSA È SUCCESSO - Facciamo un passo indietro. Giovedì mattina viene approvato un emendamento dell'Udc sull'articolo 8 riguardante il termovalorizzatore di Napoli. L'aula, con il parere contrario di commissione e governo, con 274 sì e 224 no approvava un emendamento sui fondi Cip6 all'articolo sul termovalorizzatore di Napoli. Ben 38 deputati Lega Nord hanno votato a favore dell'emendamento (più uno dell'Mpa), mentre altri undici si sono mantenuti fedeli alle direttive del governo. Quindi i lavori venivano sospesi su richiesta del relatore, Agostino Ghiglia (Pdl), per valutare il testo dopo l'approvazione della modifica che sopprime una parte dell'articolo relativo al deposito dei rifiuti. All'Udc mancava il 20% dei deputati, al Pd il 14% e all'Idv il 10%, sul fronte della maggioranza il Pdl aveva solo il 9% di assenze e la Lega il 5%. Questa votazione viene però annullata al termine della riunione del comitato dei nove della commissione Ambiente, in quanto l'emendamento era «irriferibile al testo» per quanto riguarda quel punto.
SECONDA SCONFITTA - Nel pomeriggio riprendono le votazioni e il governo va di nuovo sotto su un emendamento (questa volta dell'Idv) all'articolo 16 riguarda la stabilizzazione dei precari al 31 dicembre 2009 e introduce l'obbligo del concorso pubblico per le assunzioni a tempo determinato del dipartimento della Protezione civile relative all'emergenza rifiuti. Anche in questo caso la Lega ha votato con l'opposizione. A questo punto la maggioranza ha chiesto di sospendere le votazioni e rimandare a venerdì, mentre il Pd intende proseguire. «C'è il sospetto che, poiché non sono d'accordo e sono in imbarazzo, vogliono rimandare a domani per ritrovare l'intesa», ha commentato Raffaella Mariani, capogruppo del Pd in commissione Ambiente della Camera. L'emendamento all'articolo 16 è passato con 253 sì, 212 no e dur astensioni. Con l'opposizione hanno votato 46 deputati della Lega e due dell'Mpa (che si è spaccato a metà). Erano assenti 112 deputati (undici dell'Idv, sei della Lega, otto del gruppo misto, 49 del Pd, 28 del Pdl e dieci dell'Udc).
REAZIONI - «È chiaro che la Lega vuole dare un segnale politico alla maggioranza», spiega Ermete Realacci, ministro dell'Ambiente del governo ombra del Pd. «È sbagliato enfatizzare l'episodio, ma se non siamo alla crisi politica, siamo però di fronte a qualcosa di più di un semplice incidente di percorso», ha dichiarato Francesco Pionati, portavoce dell'Udc. Minimizza Italo Bocchino, vice presidente dei deputati del Pdl: «Non c'è nessun problema nella maggioranza e il provvedimento sarà approvato definitivamente martedì». Anche per Roberto Cota, capogrupo della Lega, «non è successo niente. È stato solo un errore di comunicazione. Il voto della Lega non ha alcun significato politico».
PIANISTI - L'Italia dei valori ancora una volta alla Camera ha sollevato lo scandalo dei cosiddetti «pianisti», deputati che votano per i colleghi assenti. «Continuiamo a vedere nei banchi della maggioranza deputati che votano per colleghi che non ci sono», ha detto il capogruppo dell'Idv Massimo Donadi. «Chiediamo il ritiro delle schede dei colleghi che non sono in aula nell'interesse di tutti e per la dignità e la funzionalità del Parlamento». Un altro esponente dell'Idv, Fabio Evangelisti ha avvertito: «Se l'atteggiamento della maggioranza non cambia, saremo costretti a riprendere quell'antipatica forma di ostruzionismo che non siamo intenzionati a fare». A questo punto il presidente di turno della Camera, Rocco Buttiglione, fa eseguire i controlli e subito dopo il governo viene battuto nella votazione dell'emendamento Udc.

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