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BARI – Per Palese tre gaffe al mese, come per Matarrese erano i rigori. Quando le coincidenze non apparvero esattamente casuali sugli striscioni di molti stadi d’Italia comparve la famosa scritta: Matarrese, tre rigori al mese. A sottolineare che quando si esagera come nel caso del Consigliere Palese si possono fare gaffes o addirittura autogol.
I fatti accaduti nella Casa di Cura S. Rita di Milano (qualora confermati), peraltro già relegati a pag. 23 della gran parte dei Quotidiani nazionali a massima diffusione, gettano un ombra inquietante sul modello “perfetto” di Sanità lombarda, tanto decantato dal Centro-destra.
Modello che il Governatore Fitto, tentò di “importare” in Puglia trasferendolo, seppur con molti limiti, nel Piano Regionale Sanitario approvato per direttissima in Giunta nel 2003.
Sorge spontaneo chiedersi perché non discutiamo, mettendoli a confronto, di Modelli Organizzativi regionali?
Perché non prendere spunto dai fatti di Milano per effettuare una ricognizione generale, magari effettuando uno studio retrospettivo sulla Sanità privata in Puglia, evitando una criminalizzazione generalizzata del sistema, che pure ha delle punte di eccellenza?
Si dimentica forse, per fare un esempio, che in questa Regione è grazie ai privati che è nata e si è potenziata raggiungendo punte di qualità ed efficienza straordinarie la CARDIOCHIRURGIA?
Ma quello che più sconcerta è per quale motivo viene tirato in ballo il Presidente Vendola, in una vicenda che riguarda la sanità milanese?
Ebbene il Consigliere Palese, strumentalmente, afferma che, con l’istituzione di un Comitato di Sorveglianza, i pugliesi dormirebbero sonni tranquilli.
A prescindere dal fatto che la proposta prevede l’istituzione di un comitato per ogni ASL, dunque 6 che per 3 membri fanno altre 18 persone da retribuire profumatamente ( come si concilia con la politica di austerità del PdL sugli incarichi?), ma quale sarebbe la probabilità di cogliere l’obiettivo?
Risposta: ZERO! Infatti il Comitato avrebbe le seguenti funzioni:
a) esprimere pareri vincolanti sui provvedimenti delle ASL con spesa superiori a 20.000 euro;
b) predisporre relazione trimestrale gestionale da inviare al Presidente, Assessore e Commissioni varie;
c) andare in audizione ogni tre mesi nelle commissioni varie;
d) esercitare vigilanza sulle prove concorsuali.
Ora è chiaro anche ad un bambino che in questa sorta di vademecum del “fantomatico” comitato non c’è traccia di risk management o di controllo della pratica clinica e chirurgica. Vale a dire ciò che ha portato allo scandalo di Milano subito messo sotto silenzio. Insomma nessuna sicurezza in più per i pazienti oggetto di cure mediche.
Bene ha fatto, invece, l’Assessore Tedesco lo scorso 27 maggio a far adottare in Giunta il MAAP, cioè il modello di analisi dell’appropiatezza organizzativa dei ricoveri ospedalieri per elenchi di procedura. Va fatto un ulteriore sforzo, cioè potenziare la struttura tecnica di controllo che deve valutare con attenzione non solo il DRG della scheda di dimissione ospedaliera (SDO), ma anche
se non soprattutto cercare, con lente di ingrandimento, ” la storia scritta di quel ricovero” nella cartella clinica, ovviamente questo vale sia per il privato ma anche per il pubblico.
Per concludere, nel maggio del 2007 dopo i fatti drammatici dell’UTIC di Castellaneta il Presidente Vendola nominò a tempo di record una Commissione di Indagine che si insediò nel giro di poche ore, con alacrità e celerità chiuse l’indagine che portò alla revoca dell’incarico del Direttore Generale della ASL TA/01.
Non mi sembra che a Milano il Presidente Formigoni abbia brillato per rapidità in questa occasione, altro che “invito alla riflessione”!
Infine non va sottaciuto che mentre per Castellaneta il dramma è stato determinato da un gravissimo errore umano (scambio dei tubi del gas durante la costruzione dell’impianto), nel caso della Clinica milanese sembrerebbe che quanto accaduto sia stato premeditato, la qualcosa richiederebbe ben altra attenzione da parte delle Autorità competenti, a cominciare da chi nel modello lombardo ha sempre creduto ciecamente.
Bari 14.06.08
Il Consigliere Regionale
Paolo Costantino
Componente
IIIª Commissione
Regionale Sanità
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