giovedì 12 giugno 2008

«Eolico sì, ma con giudizio»

E l’ex sindaco di Castellaneta Rocco Loreto mette in guardia chi vuole svendere il territorio. Tra Laterza e Castellaneta prevista la realizzazione di 560 maxi-torri per una potenza di 1.838 megawatt.
«Eolico sì, ma con giudizio»: è stato il filo conduttore, dell’incontro promosso dal coordinamento del Pd locale sul tema, attualissimo, del territorio da valorizzare come risorsa, e della «speculazione-vento» da scongiurare. Il tutto, nel cuore del Parco delle Gravine, in una porzione di territorio che fa «triangolo» virtuoso con la Murgia e il Materano. E’ stato l’ex senatore Rocco Loreto a misurare, in termini «quantitativi», l’insostenibilità del mega-impianto eolico previsto fra Laterza e Castellaneta. In cifre: 560 maxi torri (155 metri di altezza, 90 di larghezza, basamento di 30 metri per 20), per una potenza elettrica di 1838 megawatt. «Una foresta di cemento e di acciaio impressionante, sproporzionata» ha spiegato l’ex sindaco di Castellaneta; un progetto «37 volte più grande di quello che l’Enel intende realizzare nel Texas», una produzione di energia elettrica «pari al 41 per cento dell’obiettivo fissato dal piano energetico regionale». Cose che «non hanno senso», un «impatto terrificante», un dato «anomalo e abnorme» che solleva e propone contraddizioni, dubbi, paradossi. Perché aggredisce, disintegrandoli, «i caratteri identitari del territorio», perché a fronte del «giusto proliferare di imprese connesso alla liberalizzazione della produzione elettrica», fra Castellaneta (335 torri) Laterza (225) si assiste ad una «concentrazione monopolistica a vantaggio di poche persone», ad un «groviglio di società che si controllano a vicenda». Insomma: «scatole cinesi» applicate al vento. Sia «eolico ragionato», invece, ha proposto Loreto. Sia eolico «etico»: agricoltori e proprietari di terreni, sappiano, ad esempio, che l’integrazione del proprio reddito non passa dal vento, «via surrettizia e strumentale». Anzi. E poi basta «strabismo» politico: si punti piuttosto, ha indicato l’ex senatore agli amministratori locali, a far rientrare Laterza, Castellaneta, Mottola, Palagiano e Palagianello nei Piani integrati territoriali (Pit). Di «discrasia» fra «incentivi generosissimi pronta cassa: i più alti d’Europa» e assenza di «regolamentazione adeguata» ha invece parlato il referente della Lipu pugliese, Enzo Cripezzi, testimone di «esempi di devastante speculazione su vasta scala», tra migliaia e migliaia di ettari «assoggettati alle società eoliche» e aree stravolte da «spopolamento ed emigrazione». Mentre sul grande schermo scorrono un nibbio squartato, un biancone decapitato, un’aquila di mare tagliata a metà, la provocazione: «Portate la vostra gente sotto le nostre pale, nel foggiano, a toccare con mano la rabbia di quanti hanno interagito senza saperlo». Eolico a misura di territorio, ancora. Lo ha rimarcato Franco Catapano, consigliere comunale: ma «le 11 convenzioni approvate dal centrodestra laertino vanno nella direzione opposta». Lo ha ribadito Antonella Marescotti, portavoce del Parco delle Gravine, che del Parco ha ricordato concetto «sistemico» e valori «naturali, antropici, culturali» ancora in attesa di farsi «rete»: a tre anni dall’istituzione la Provincia nulla ha ancora fatto, ha scandito la Marescotti, in termini di gestione. Si spera nell’area Vasta. Intanto Giuseppe Russi (Pd provinciale), coordinatore della serata, affida la sintesi al vento: «Con giudizio».

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno»

Autore: Francesco Romano

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