mercoledì 7 maggio 2008

DIOSSINA IN TARANTO

Nel febbraio 2008, i tecnici di ARPA Puglia, in collaborazione con il Consorzio INCA, hanno effettuato una seconda campagna di rilevazioni dei fumi emessi dal camino dell’impianto di agglomerazione dello stabilimento siderurgico di Taranto, per la determinazione di policloro dibenzo diossine e furani nel flusso convogliato.
I campionamenti sono stati effettuati con le stesse modalità della precedente campagna, secondo la norma UNI EN 1948-1:2006, dalla bocchetta di prelievo a 53 metri di altezza, con una sonda della lunghezza di 5 metri con l’anima interna di titanio.

Nel periodo della prima campagna di rilevazioni, il sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni (SME) degli inquinanti “tradizionali”, i cui dati sono trasmessi per via telematica all’ARPA di Taranto, aveva mostrato concentrazioni di polveri nel flusso emesso dal camino dell’impianto di agglomerazione ben inferiori a quelle dei periodi precedente e successivo, con una conduzione di impianto non “routinaria”.
Durante la seconda campagna, le concentrazioni di polveri nei fumi sono risultate di entità maggiore e più confrontabili con il regime “normale” dell’impianto (seppure sempre inferiori rispetto alla media del periodo precedente).
Ciò può essere messo in relazione con i valori più elevati di PCDD/F, rilevati nel flusso convogliato durante la campagna “invernale”.
Andamento medio giornaliero delle polveri (mg/Nm3) nel primo trimestre 2008
Vanno, ancora una volta, ricordati i limiti vigenti per questa tipologia di impianti all’interno della Comunità Europea, quali ad esempio il valore di 0,4 ng I-TEQ/Nm3 della Germania e quello di 2 ng I-TEQ/Nm3 della Gran Bretagna.
In Italia, com’è noto, la Regione Friuli Venezia Giulia ha stabilito il valore limite di 0,4 ng I-TEQ/Nm3 per le emissioni dell’impianto di sinterizzazione di Servola, molto più piccolo di quello di Taranto.
Va rimarcato, ancora, che le concentrazioni di diossine rilevate non possono essere inquadrate raffrontandole al limite di legge in vigore in Italia dal 1990, confermato dal Decreto Legislativo 152/06, pari a 10.000 ng/Nm3.
Tale limite costituisce infatti una “anomalia”, in quanto si riferisce alla concentrazione totale dei 210 congeneri di PCDD e PCDF, e non alla concentrazione I-TEQ dei 17 congeneri tossici, previsti dalla norma UNI EN 1948:2006 ed utilizzati ormai comunemente come riferimento in tutta la letteratura scientifica e nella stessa normativa europea e italiana sugli inceneritori.
Il limite nazionale appare inoltre elevato e difficilmente superabile, anche nelle peggiori condizioni di emissioni.
I risultati ottenuti hanno confermato la rilevanza della problematica delle diossine diffuse in aria dall’impianto di agglomerazione dello stabilimento siderurgico di Taranto, con valori di emissioni massive annue che superano i dati riportati dal Registro INES.
In seguito a ciò (e anche in relazione alla procedura di AIA cui l’impianto è attualmente sottoposto) si evidenzia ancor più la necessità di attuazione delle proposte tecniche e normative, già formulate da ARPA Puglia, le cui più salienti sono riassunte di seguito.

Proposte di ARPA Puglia

· Monitoraggio periodico delle diossine nelle emissioni dell’impianto di agglomerazione (cadenza mensile).
· Installazione sul camino di un sistema di campionamento continuo dei microinquinanti.
· Controllo sistematico delle ricadute al suolo dei microinquinanti, con analisi di alimenti, flora, fauna, terreni, aria, e simulazioni modellistiche per determinare le aree di massima ricaduta.
· Installazione sul camino di un sistema di accesso permanente facile e sicuro al punto di prelievo, con adatto impianto di sollevamento in quota.
· Fissazione alle emissioni al camino del valore limite di PCDD/F di 0,4 ng I-TEQ/Nm3.
· Abbassamento del limite per le emissioni di polveri del camino dagli attuali 80 mg/Nm3 a 30 mg/Nm3.
· Definizione di una concentrazione di ossigeno di riferimento alla quale normalizzare le concentrazioni di inquinanti nei fumi del camino (attualmente non stabilita); si propone il valore del 15,5% (v/v).

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