![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzD7e0R3SGnjLYm5HZ5OL86N1ADag_Xvo9ZVxWhVOqn-rSqsuj-_5oPM04GnyzhtWxQr7B2gT_GWzcTpEx-2p1JcnVo2qhaTCQQPyeKgODM45ac0-REHpfhm2JtdCzcFQBMHo7kgtbWdQ/s320/alitalia.jpg)
Walter Veltroni, segretario del Partito Democratico, a margine della terza riunione del "governo ombra" tenutasi a Roma, ha aperto la conferenza stampa nella quale ha illustrato, insieme a Enrico Letta, ministro del Welfare, Vittoria Franco, ministra delle Pari Opportunità, Pier Luigi Bersani, ministro dell’Economia, Andrea Martella, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Lanfranco Tenaglia, ministro della Giustizia, le tre questioni su cui si sta muovendo. Due proposte di legge, una per incrementare l’occupazione femminile e un’altra per ridare efficienza alla giustizia. Poi ancora Alitalia, su cui il Governo deve dare risposte.
“La situazione di Alitalia è allarmante – ha ribadito Veltroni - ed è bene che il Governo riferisca in maniera "esaustiva" al più presto in Parlamento.
“Sono diverse settimane – spiega Veltroni - che parliamo del problema Alitalia, anche in questi giorni lo abbiamo fatto sia io che Pierluigi Bersani vogliamo tornare a farlo oggi con un grandissimo livello di allarme".
Veltroni esclude che ci possano essere altri dodici mesi di tempo per risolvere la vicenda, riferendosi all’annuncio del governo che il prestito ponte potrà “salvaguardare per i prossimi dodici mesi la continuità aziendale dell'Alitalia.
"Non risulta a nessuno che sia così – osserva Veltroni - l'unica novità è il totale silenzio del Governo. Per Il PD “questi dodici mesi appaiono solo un modo per dilazionare una risposta che va data oggi".
Veltroni torna a criticare l'atteggiamento tenuto da Silvio Berlusconi nei confronti di Air France durante la campagna elettorale che non hanno fatto altro che minare le trattative in corso con la compagnia francese: "Il presidente del Consiglio ha alzato il fuoco contro Air France provocando il ritiro della compagnia francese".
Berlusconi, come ricorda Veltroni - in campagna elettorale aveva più volte annunciato l'esistenza di una cordata alternativa ad Air France.
"Dov'è questa cordata, torna a domandarsi Veltroni? E cosa è? Si tratta di imprenditori italiani di vari settori messi insieme sulla valutazione di una convenienza a breve? Qual'è il piano industriale, qual'è la procedura? Chi sono i soggetti di questa cordata? Sono tutti quesiti – torna a ripetere Veltroni ad oggi assolutamente non affrontati".
Per questo il Pd registra un "elevatissimo allarme sulla situazione Alitalia" e avanza "la richiesta di avere presto in Parlamento una informativa esaustiva".
“La situazione di Alitalia è allarmante – ha ribadito Veltroni - ed è bene che il Governo riferisca in maniera "esaustiva" al più presto in Parlamento.
“Sono diverse settimane – spiega Veltroni - che parliamo del problema Alitalia, anche in questi giorni lo abbiamo fatto sia io che Pierluigi Bersani vogliamo tornare a farlo oggi con un grandissimo livello di allarme".
Veltroni esclude che ci possano essere altri dodici mesi di tempo per risolvere la vicenda, riferendosi all’annuncio del governo che il prestito ponte potrà “salvaguardare per i prossimi dodici mesi la continuità aziendale dell'Alitalia.
"Non risulta a nessuno che sia così – osserva Veltroni - l'unica novità è il totale silenzio del Governo. Per Il PD “questi dodici mesi appaiono solo un modo per dilazionare una risposta che va data oggi".
Veltroni torna a criticare l'atteggiamento tenuto da Silvio Berlusconi nei confronti di Air France durante la campagna elettorale che non hanno fatto altro che minare le trattative in corso con la compagnia francese: "Il presidente del Consiglio ha alzato il fuoco contro Air France provocando il ritiro della compagnia francese".
Berlusconi, come ricorda Veltroni - in campagna elettorale aveva più volte annunciato l'esistenza di una cordata alternativa ad Air France.
"Dov'è questa cordata, torna a domandarsi Veltroni? E cosa è? Si tratta di imprenditori italiani di vari settori messi insieme sulla valutazione di una convenienza a breve? Qual'è il piano industriale, qual'è la procedura? Chi sono i soggetti di questa cordata? Sono tutti quesiti – torna a ripetere Veltroni ad oggi assolutamente non affrontati".
Per questo il Pd registra un "elevatissimo allarme sulla situazione Alitalia" e avanza "la richiesta di avere presto in Parlamento una informativa esaustiva".
1 commento:
Riporto qui di seguito uno stralcio dell'odierno editoriale di Eugenio Scalfari che rivela cosa Tremonti sta preparando per l'Alitalia. Questa cronaca mostra tra l'altro come il nuovo governo gestisce una situazione così delicata.
E' stato detto che Berlusconi ha militarizzato la politica ed è vero. Tremonti militarizza l'economia. L'ha sempre fatto, ma ora, in questa sua terza reincarnazione al ministero dell'Economia, ha indossato le vesti del pro - dittatore. La nuova vestizione era nell'aria ma la scena madre è avvenuta nel Consiglio dei ministri di due giorni fa. Si dovevano prendere decisioni sull'Alitalia, Tremonti doveva presentare la bozza d'un decreto che il Consiglio avrebbe dovuto discutere ed approvare (e magari emendare). Ma il decreto non era pronto, lo stavano limando gli uffici. Tremonti lo ha raccontato e il Consiglio ha dovuto approvarlo ad occhi chiusi. "Abbiamo fretta" ha detto Berlusconi "lo vedrete dopo intanto approviamolo". Eppure quel decreto ancora fantasma è una sorta di editto rivoluzionario.
L'Alitalia viene di fatto commissariata dal governo. Ad essa non si applicheranno le leggi vigenti che regolano la vita delle società quotate in Borsa. È esentata da ogni tipo di comunicazione alla Consob e al mercato. Il governo ha nominato un "advisor" nella persona di Banca Intesa e del suo consigliere delegato Corrado Passera il quale avrà accesso alla contabilità di Alitalia per farsi un'idea della situazione.
Normalmente l'advisor lavora per una società interessata ad entrare nell'azienda in vendita, ma in questo caso Banca Intesa lavora per se stessa ed è incaricata di farlo dal governo. La situazione è del tutto nuova e palesemente anomala. Banca Intesa, compiuti gli accertamenti del caso, potrà: ritirarsi dall'operazione, proporsi come azionista in proprio, designare una rosa di possibili acquirenti, presentarsi come mallevadore finanziario di uno di essi o più d'uno.
A quel punto il governo potrà: mettere l'Alitalia in liquidazione, chiedere agli acquirenti indicati dall'advisor un'offerta vincolante, sceglierne insindacabilmente uno, chiudere l'operazione con la vendita della compagnia aerea oppure mandare a monte tutto. Il tutto senza che il mercato, la Consob, l'Antitrust, possano seguire l'operazione in barba agli azionisti di minoranza, ai creditori e al mercato.
Posta un commento