lunedì 26 maggio 2008

Colasanto conferma davanti al consiglio comunale gli impegni sul 118

LATERZA. «Se il medico ci spetta datecelo, se non ce lo date, ditecelo»: il gioco di parole, al consiglio «aperto» sul servizio 118 è del sindaco Giuseppe Cristella.
Arriva in coda ai lavori, ma non turba (anzi) il direttore generale dell'Asl, Domenico Colasanto.
Il quale, ospite di «punta» di una riunione consiliare voluta a gran voce dopo le polemiche dei giorni scorsi, ripete quanto da lui stesso asserito in avvio di seduta, subito dopo l'introduzione del presidente Franco Frigiola. Il tutto «serenamente, con simpatia».
Ma anche con autorevolezza istituzionale, senza giri di parole. E cioè: c'è la delibera (la 1445 del 21 maggio) che istituisce a Laterza la postazione medicalizzata, in deroga provvisoria autorizzata dal presidente Vendola; c'è l'avviso pubblico per l'assunzione dei medici che quel servizio andranno a coprire. Parole chiare, impegno serio. L'unica concessione all'aria tesa, nonostante le buone intenzioni formali, della seduta il direttore generale la dà a dibattito inoltrato, quando mettere i puntini sulle classiche «i», è un contributo alla cronaca, ancorché un colpo di fioretto: «La postazione medicalizzata a Laterza non c'è mai stata - chiarisce -: nel 2004 fu annunciata, ma il piano sanitario regionale di allora non la incluse». Non solo: «Nelle "zone carenti" Laterza non risulta » prosegue Colasanto, a rafforzare la portata politica della deroga «responsabilmente autorizzata da Vendola» su rapporto dello stesso Colasanto, che tale postazione adesso riconosce.
«L'impegno dell'Asl è stato già declinato e sarà mantenuto anche dalla Regione, a differenza del passato - ribadisce il direttore Asl -: la deroga nella sostanza ha raccolto l'esigenza delle particolari condizioni orogeografiche del territorio Laterza, che la legge, appunto, non prevede». Per Colasanto è da ritenere dunque «un atto molto coraggioso il tentativo di Marco Urago, di un anno e mezzo fa, di dare una risposta parziale al problema»: siamo, in pratica, ai giorni nostri, al medico che, in comproprietà fra Laterza e la 106, da maggio scorso è tornato al mare, innescando la reazione del sindaco Cristella.
Sindaco che l'altro ieri è tornato a rivendicare con forza il «diritto» sancito dal responsabile del Set, Mario Balzanelli, già dall'avvio del 118. «Diritto mai avuto» tuona Cristella.
Prima e dopo, ancora buoni propositi, e ancora veleni. «Staremmo qui se non avessimo sollevato il polverone e senza l'incontro del 19 maggio, nella sede Asl, con il direttore generale?» chiede Leonardo Pugliese, vicesindaco, «guadagnandosi» la protesta di Giuseppe Stano (Pd) che alla maggioranza rinfaccia (con il socialista Sebastiano Stano e con l'indipendente Cirielli) il mancato invito all'incontro stesso.
Appunto, questo, rimarcato da Paolo Costantino, consigliere regionale Pd, neanche lui informato del «vertice»: «Sono stato ben rappresentato da Lospinuso, ma si persegue sulla strategia della strumentalità» osserva. Soffermandosi, a seguire, sulla medicalizzazione che prima c'è e poi sparisce (con il centrodestra), e infine ritorna (con il centrosinistra).
Un passaggio sulle automediche, in generale: «Un errore ridurle » dice. E comunque: «In questo momento, si mantenga l'esistente e si aggiungano servizi dove si rendono necessari». Sinergia, nessuna guerra fra poveri, nessun campanile: ne parla Pietro Lospinuso, consigliere regionale An, che riconosce «la soluzione seria, certa, costruttiva» data da Colasanto al problema.
Ne prende atto pure il sindaco Cristella che però non risparmia l'affondo finale: «Il medico arriva entro settembre o il primo ottobre vengo io da lei» dice Cristella a Colasanto. «Non si governa la sanità con la giacca tirata» ribatte il direttore Asl, anche in risposta agli interventi di Basilio Solazzo e Giovanni Quatraro, dell'associazione "La Luce". Perché l'emergenza va oltre il 118: «Preoccupiamoci non solo del trasporto, ma anche del dove trasportare: il cittadino ha bisogno di essere accolto e curato e nel territorio non abbiamo una rete vera di servizi che risponda all'emergenza, siamo carenti di dipartimenti di primo livello».
Proporre alla Regione di costruire la «rete» diventa così un «obiettivo comune». Insomma, la questione è «più ampia e complessa» chiude Colasanto.
Autore: Francesco Romano
Fonte: Gazzetta del mezzogiorno

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