giovedì 8 maggio 2008

Assemblea Pd, scoppia il caso Vico

I grandi assenti sono due: l’onorevole Ludovico Vico, a Roma per impegni parlamentari «coincisi» con l’assemblea; e poi una lucida analisi della sconfitta elettorale che passi attraverso una proposta costruttiva sulle reali emergenze del territorio: l’Arsenale, l’ambiente, la sicurezza sul lavoro. Queste ultime tre parole non sono state mai pronunciate durante l’assemblea del Partito democratico svoltasi ieri pomeriggio al salone di rappresentanza della Provincia e aggiornata al 19 maggio (ore 16) con il suo carico di interventi non esauriti in poco meno di tre ore di dibattito.

Sul «caso» Vico è lo stesso segretario provinciale Donato Pentassuglia a smussare gli spigoli: «Mi dispiace, non è stata una mancanza di rispetto.

C’è bisogno di recuperare i rapporti». Ma quello di Vico è, in realtà, uno strappo «silente» anche se già percepito nelle interviste del dopo voto. Quel «silenzio» ha macerato, negli ultimi giorni, l’insoddisfazione non tanto e non solo per il risultato del Pd, ma per la gestione complessiva del partito nelle fasi pre e post-elezioni. Insomma Vico, l’onorevole Vico, l’unico parlamentare eletto a Taranto, voleva e vuole porre l’accento sulla necessità di cambiare, di tornare ad una forma-partito più robusta, meno «liquida» - il partito boehémienne come ha detto più volte ai suoi fedelissimi-, puntando al radicamento nei luoghi del lavoro, della socialità, dell’emarginazione. Insomma un partito che rappresenti realmente la comunità ionica e le sue emergenze. Il pensiero di Vico incrocia quello di Massimo D’Alema sulla non autosufficienza del Pd (e non solo in termini numerici). Non a caso Vico ha partecipato alla riunione romana della neonata corrente parlamentare dalemiana di «ItalianiEuropei». Vico gioca d’interdizione con l’altra anima del partito ora incarnata dal presidente della Provincia Gianni Florido. All’analisi del parlamentare, Florido oppone una più ruvida e spiccia quadratura delle alleanze (leggi accordo con l’Udc), pensando già alle prossime provinciali e alla necessità di «sedare» la fronda interna. Ieri, per esempio, durante il suo intervento, il sindaco di Palagiano Rocco Ressa, ha detto senza mezzi termini che «dalle elezioni provinciali in poi tutto va deciso ricorrendo alle primarie».

Al segretario provinciale Pentassuglia, ieri al tavolo dell’assemblea insieme al vicesegretario regionale Mazzarano, al segretario cittadino Chiatante, al presidente dell’Assemblea Nume e al capogruppo alla Provincia Blè, è toccato fare una analisi della sconfitta poco appassionata. Solo il passaggio sulle candidature, nel quale Pentassuglia ha attaccato Bari e Roma per le scelte penalizzanti rispetto agli interessi di Taranto, è stato in qualche modo «acceso». Per il resto non un guizzo, ma era prevedibile vista la nuova patata bollente che proprio Pentassuglia è chiamato a gestire: la mediazione tra Florido e Vico e il loro difforme punto di vista. Interessante la coincidenza fra le parole di Florido e quelle di Carrozzo sulla necessità di tutelare gli interessi del territorio. Carrozzo addirittura parla di una lega del Sud. L’assemblea ha votato un ordine del giorno in cui, cripticamente, si chiede alla Regione di tener conto di Pelillo per la carica di capogruppo alla Regione. Florido, scuotendo la sala e parlando di interessi dei cittadini da tutelare ha dichiarato: «Il potere è tutto».

Scrive Aldo Moro dalla prigione del popolo delle br il 30 aprile 1978 a Riccardo Misasi: «Datemi da una parte milioni di voti e toglietemi dall’altra parte un atomo di verità, ed io sarò comunque perdente».

Fulvio Colucci – La Gazzetta del Mezzogiorno

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Il PD di Laterza è l'esempio della buona politica,che coinvolge giovani attivi, quello di Taranto è l'esempio della politica arroccata al potere a tutti i costi.
Da un lato ci sono Carrozzo e Florido, esempi che la gente vuole dimenticare, con espressioni infelici sul potere e sulla lega, dall'altra c'eè l'entusiasmo e il coraggio di gente che vuole osare e proporre modelli politici nuovi, puliti e coinvolgenti.
In questo conflitto speriamo che spunti il coraggio di affermare i migliori valori del centrosinistra.
Speriamo che il ricordo di Moro, di uno statista attento alla nazione, illumini le menti dei cittadini e li spinga a impegnarsi in politica per scacciare la nauseante immagine di quei politici urlanti.

Filippo

Anonimo ha detto...

Agli amici del PD di Latersa che cercano di proteggere i migliori ideali del centro-sinistra :

Malelinguelettorali
l'Unità, 15 aprile 2008

E’ andata come è andata, ma almeno ci venga risparmiato il pianto sul latte versato. Cose come “gli elettori non ci hanno capiti”, o il paese è “irrimediabilmente di destra” e altre amenità che ieri ci hanno perseguitato, nella lunga kermesse tv di commento agli exit poll e alle proiezioni tra sorrisi giornalistici e maniche di camicia. Quando una fetta di elettorato come quella che era della sinistra di Bertinotti e compagni diserta le urne o più probabilmente cambia destinatario del voto, non è possibile chiosare la faccenda come se la colpa fosse sempre degli elettori. Non si può rinfacciare a nessuno il voto se non è “comprato” né truccato, se si ha ancora un minimo di rispetto per la democrazia e i suoi rivoli d’espressione: ma a maggior ragione non si può rinfacciare a nessuno il non-voto. Eppure ieri ne ho sentiti a decine, segno evidente che si è renitenti a capire. Ne parlavano “come se” la situazione fosse normale, come se si trattasse come sempre di una recita in cui tutti fanno la loro parte. Questo è il dato più sconcertante, la mancanza del cosiddetto principio di realtà: in un Paese che si risveglia per la terza volta con Berlusconi accasato a Palazzo Chigi dal voto degli italiani mentre all’estero spernacchiano, il minimo è smettere di prendersela con gli altri. Non sarà che gli elettori invece che contestare la sinistra semplicemente contestano “questa” sinistra?

Maria, Bruno e Francesco

Anonimo ha detto...

Il Pd Taranto non solo ha smarrito la verità ma gli mancano anche i voti. Appare chiaro che il personalismo prevale sul progetto politico.
Lorenzo

Anonimo ha detto...

Forza Giovani del PD di Laterza
alimentate il dibattito inteliggente, combattete la dittatura della disinformazione, continuate a portare avanti un modello di politica serio, fatto di denuncia e buoni propositi.

Giuseppe

Anonimo ha detto...

ma il dibattito che deve essere alimentato è quello intelligente o quello "inteliGGente"

mamma mia...

Zaza o'trapanator

Franco Catapano ha detto...

Possibile che è così difficile vedere che il "Re è Nudo!".
Nel Pd non servono le scorciatoie, anzi sono dannose, che ci vengono indicate da esigenze personalistiche. Serve un confronto vero capace di far emergere diversità e critiche. L'evocazione e l'enfatizzazione del potere mi suona più di destra che di sinistra. Comunque mi riprometto di proporvi il mio intervento, quello che non ho fatto l'altra sera ma che farò il 19 maggio, come elemento di dibattito sul Pd jonico.