domenica 25 maggio 2008

L'Espresso denuncia la speculazione eolica

A Laterza e Castellaneta è scoppiata la passione del vento. Da più di 2 anni denunciamo che il nostro territorio è oggetto di speculazione da parte di "strani figuri" che sono stati capaci di rendere sporca anche l'energia pulita del vento.

Lo scorso mese l'Espresso, attraverso il coraggioso articolo di Marco Lillo, ha spiegato e denunciato la speculazione attorno all'eolico in Italia. Di seguito vi riportiamo una sintesi e il link per leggerlo in modo integrale. Per la cronaca le nostre torri sono 110 mt. più il diametro di 90mt. della pala per un totale di 155 mt. (la foto affianco di una pala di altezza inferiore cerca di rendere l'idea delle dimensioni).

"Sovvenzioni più alte d'Europa. Prezzo generoso dei certificati verdi. Così in Italia gli impianti eolici sono diventati un affare. Che attrae grandi aziende internazionali. Ma anche la criminalità"

"
La legge impone alle società che inquinano di compensare i propri peccati comprando i cosiddetti certificati verdi dai produttori di energia pulita. Grazie al prezzo generoso dei certificati italiani e alla riduzione dei costi di produzione, l'utile lordo delle imprese è aumentato di otto volte in quattro anni. Ecco perché l'Italia viene descritta nei report delle banche d'affari come la nuova frontiera, l'isola del tesoro, il paese della cuccagna"

"Le chiavi di questo forziere sono in mano alla politica. Che ha partorito un sistema sballato: gli impianti nascono in posti inadatti, vicino ai centri abitati o dove non ci sono cavi per trasportare l'energia pulita. Prendiamo la Sicilia: la rete non è in grado di sopportare gli impianti attuali ma, invece di costruire gli elettrodotti, Stato e Regione continuano a regalare centinaia di milioni a imprese che ingolfano il sistema. In questo Far west, le turbine spesso non nascono dove c'è più vento, ma dove c'è un sindaco che si fa 'convincere' con l'assunzione dei figli, c'è l'interesse di un politico che conta o peggio una famiglia di mafia alla quale non si può dire di no".

L'intero articolo, completo di grafici e foto, si può leggere sul sito dell'Espresso

4 commenti:

Anonimo ha detto...

prima di rispondere al sondaggio conviene leggere bene l'articolo dell'espresso

Anonimo ha detto...

Non ho capito perchè in tanti si sono buttati sull'eolico, che cosa ci sta sotto?

Anonimo ha detto...

Vorrei invitare tutti alla riflessione su un argomento che sta tornando prepotentemente di moda in questi giorni: il problema energetico, con particolare enfasi sulla necessità di un ritorno all'energia nucleare.
Al di là di tutti commenti sul fatto che negli anni '80 è già stato fatto un referendum che ha avuto come risultato un voto contrario al nucleare, vorrei richiamare l'attenzione su una intervista al Prof. Carlo Rubbia (premio Nobel per la Fisica), apparsa a pag. 25 de La Repubblica del 30 marzo 2008.
Ebbene, a dispetto di tutti i sedicenti esperti che si esprimono in materia, io preferisco credere a ciò che dice una persona che, senza ombra di dubbio, ha una enorme conoscenza in materia di fonti energetiche.
Per darvi un'idea di cosa si parla, ho sintetizzato brutalmente il contenuto dell'intervista in alcune frasi del Professor Rubbia, estrapolate dall'articolo:
"[...] Non esiste un nucleare sicuro, o a bassa produzione di scorie
[...] l'uranio è destinato a scarseggiare entro 35-40 anni
[...] Sa quando è stato costruito l'ultimo reattore (nucleare) in America ? Nel 1979, 30 anni fa
[...] Sa quanto conta il nucleare nella produzione energetica francese ? Circa il 20 per cento.
[...] Ma i costi altissimi dei loro (dei francesi) 59 reattori sono stati sostenuti di fatto dal governo, dallo Stato, per mantenere l'arsenale atomico
[...] Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell'umanità
[...] il petrolio e gli altri combustibili fossili sono in via di esaurimento
[...] Dobbiamo sviluppare la più importante fonte energetica che la natura mette da sembre a nostra disposizione, senza limiti, a costo zero: e cioè il sole, che ogni giorno illumina e riscalda la terra
[...] un ipotetico quadrato di specchi (solari), lungo 200 chilometri per ogni lato, potrebbe produrre tutta l'energia necessaria all'intero pianeta. E un'area di queste dimensioni equivale appena allo 0,1 per cento delle zone desertiche del cosiddetto sun-belt
[...] Il sole non è soggetto ai monopoli. E non paga la bolletta.

Claudio Perrone ha detto...

veramente oggi ho sentito il prof. Rubbia a TG leonardo, su raitre. Ha detto le seguenti cose:

Il nucleare e le energie rinnovabili devono andare "a braccetto".
Non si può sempre guardare all'energia dell'atomo con paura. Bisogna puntare a sviluppare altre tecnologie, come la fusione e la fusione fredda.
Poi ha detto anche che è meglio dipendere energeticamente dall'uranio che dipendere dal petrolio e dal gas che equivale a dipendere dai paesi arabi e dalla russia.
In sostanze Rubbia non sembra molto contrario al ritorno del nucleare, dice solo che deve essere gestito bene e che nel frattempo si devono sviluppare nuove tecnologie per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili.


Io penso che ormai siamo in grado tecnologicamente di gestire in sicurezza una centrale nucleare, ci sono anche le tecnologie per lo stoccaggio delle scorie. In america e in francia vetrificano le scorie per renderle insolubili e le depositano in contenitori schermanti a centinaia di metri di profondità.

Qualche politico però è ancora contrario al nucleare. Qualcuno di loro tira anche in ballo il referendum, dimenticando che c'è stato anche un referendum contro il finanziamento ai partiti, che i partiti stessi hanno tranquillamente ignorato...