sabato 24 maggio 2008

IL MEDICO RITROVATO

Il direttore generale dell’Asl, Colasanto, in Consiglio comunale con la delibera per il 118: «E’ un diritto per questa comunità. Vendola ha concesso una deroga e abbiamo fatto il bando». Il sindaco: «E’ una pagina nuova, ma a settembre verificheremo»

Il medico ritrovato. Che doveva esserci e non c’è stato, che non c’è ma finalmente ci sarà. Quello del 118 a Laterza è un rebus amletico che, da ieri è certo, si può incasellare nella categoria del lieto fine. È il film chiamato “Sanità” – copyright del sindaco Giuseppe Cristella – girato a puntate durate anni.
I puristi del genere parlerebbero di “sequel” che, però, di solito lascia la storia aperta a possibili sviluppi. In questo caso, ascoltate le parole e viste le carte circolate nel Consiglio monotematico aperto al pubblico, c’è da attendere soltanto che la freschissima delibera Asl del 21 maggio scorso e il bando che le dà sostanza maturino i loro frutti, cioè che il medico in postazione non sia più un pio desiderio o una volatile sperimentazione.
Certo, ieri s’è registrata qualche assenza tra i banchi dei consiglieri e degli invitati. Poco male: c’erano quelli che contavano; dal direttore generale Domenico Colasanto al direttore del distretto Donato Di Campo, con un veloce passaggio del direttore sanitario dell’ospedale di Castellaneta, Cosimo Turi; e poi i consiglieri regionali: Paolo Costantino (Pd) e Pietro Lospinuso (Pdl). Voci informate e coprotagoniste del travaglio laertino di cui il sindaco, plasticamente, mostra la felice conclusione agitando il verbale dell’incontro del 19 maggio col direttore generale: «Avevo ragione » dice prima del consiglio e ripete alla fine, quasi fosse un mantra. La ormai famosa delibera di Colasanto è stata partorita l’altro ieri, dopo l’incontro, le pressioni e il can-can. «L’Asl si è impegnata per iscritto – dice il sindaco – a medicalizzare la postazione del 118, facendo un apposito bando pubblico, e a potenziare i servizi del poliambulatorio con nuove specialistiche». Con un rammarico, tutto personale: «Sono stanco di battere pugni sul tavolo, ma la verità è che qui se non hai un santo non ottieni niente». Non solo qui, per la verità.
Chiusa la parentesi, si apre la seduta. Il presidente del Consiglio, Franco Frigiola, rimette insieme la trama. Dal 2004, con la postazione senza medico, al medico “stagionale” del 2006 (con l’automedica spostata d’estate sulla 106 e d’inverno nel retroterra laertino) sino al vuoto nei turni dell’ultimo mese e mezzo. «Perché parlarne in Consiglio? – spiega – Per evitare speculazioni politiche». Che già ci sono state, sia chiaro, ma questo in democrazia è fisiologico: è il gioco delle parti e ognuno recita la sua. Un gioco al quale il direttore Colasanto si sottrae: «Sono competente per la parte tecnica – dice – le questioni politiche non sono il mio campo, né il Piano del 118 può essere fatto sull’onda delle emozioni ». Non senza ricordare che il piano d’emergenza «funziona in maniera efficiente, ma non in una logica di piano, perché vige una confusione programmatica in cui mi è sembrato che Laterza, per particolari caratteristiche socio-economiche, avesse diritto a rivendicare la presenza del medico». E’ l’antefatto che spiega, nell’ottica della rivisitazione che sta maturando in Regione, il parto difficile della delibera n° 1445: «Con essa – riferisce Colasanto - abbiamo deliberato la medicalizzazione di Laterza che nel piano, voglio ricordarlo, non esiste. In attesa che la Regione stabilisca per il 118 uno standard diverso, con una rete integrata di servizi ospedalieri che rispondano all’emergenza, ho chiesto una deroga e mi è stata concessa. Il 118, però, non è un feticcio cui legare il destino sanitario di una comunità, ma va inserito in una visione più ampia». Fatta di domande di buona sanità e di risposte credibili: «Mi auguro – continua Colasanto – di riuscire nel mio mandato a costruire una rete dell’emergenza che sappia accogliere il cittadino e dargli cure adeguate, soprattutto perché nell’emergenza il paziente non può scegliere».
Serve un’ottica di sistema, non di campanile: il messaggio del direttore generale è chiaro e forte. E aggiunge: «Bisogna dare risposte al bisogno di salute, non solo alla necessità dell’emergenza. Insieme si può fare un piano che sia organico, un 118 equo ed equilibrato, inserito in una rete che oggi non abbiamo. C’è solo la rianimazione a Taranto, ma l’emergenza di alta complessità non è mai stata organizzata: parlo di interventi sui traumatizzati ma anche sui poli-traumatizzati. Se attiviamo questi percorsi, uno dei quali sono i Piani di Zona con la sinergia tra Asl e Comuni, allora riusciremo a mettere su un modello più adeguato, una rete integrata di servizi capace di rispondere alle esigenze dei cittadini».
Il 118 futuro, cioè, non riguarda solo il tassello piazzato a Laterza, ma guarda a tutta la provincia di Taranto. “Polpa” offerta al dibattito. Che ognuno prende per il verso più gradito o, semplicemente, più noto. E così c’è modo per Basilio Solazzo (che a Laterza è l’emblema del volontariato) di fare un passo indietro: «Chi aveva tolto la medicalizzata a Laterza, destinandola a Ginosa?». Domanda retorica, con risposta incorporata: «Noi dell’associazione La Luce siamo vittime della politica del campanile, di destra e di sinistra. Ci sono sprechi che vanno cancellati, come il Ppi di Ginosa...». Vicenda, quella degli sprechi, che meriterebbe un Consiglio a parte.
Di “vittime” parla anche Giovanni Quatraro, presidente della stessa associazione: «Con la medicalizzata - racconta - dall’ottobre 2006 all’aprile 2007 siamo intervenuti 600 volte, in 150 casi con codice rosso». Per dire che il 118, almeno da queste parti, non è un lusso. Colasanto annuisce e mostra la delibera che - dice - «a giorni sarà trasmessa ufficialmente a Regione e Comune». Con un ulteriore (e scivoloso) tema: «La Regione deve decidere finalmente di uscire da una nobile - ma eccessiva - centralità del volontariato nel servizio pubblico. La sinergia con le onlus è giusta, ma va regolamentata per evitare fenomeni distorsivi».
Altro giro. Il vicesindaco Leonardo Pugliese torna su una vexata quaestio: «Il 118 va restituito a Laterza senza toglierlo altrove. Ma se non avessimo sollevato il polverone avremmo ottenuto la delibera?». In risposta, dai banchi dell’opposizione, Beppe Stano eccepisce sulle modalità dell’incontro tra Comune e Asl, fatto con «inviti mirati». Il sindaco bada al sodo: «Niente formalismi, ciò che conta è la sostanza, il risultato. Su questo saremo vigili perchè non vorremmo ritrovarci a parlare di medico. Però, grazie all’impegno di Colasanto oggi abbiamo scritto una pagina nuova, ottenendo per Laterza il minimo garantito in fatto di Sanità. Lasciamoci alle spalle tutto il resto, perchè le responsabilità sono di destra e sinistra, di Fitto e Vendola e di tutti precedenti direttori generali. Ripartiamo da zero, con la delibera firmata da Colasanto». Giusto, ma Colasanto il via libera da qualcuno l’ha pure avuto...
Per vedere il medico al suo posto, in ogni caso, serviranno due mesi per i più ottimisti, quattro per i pessimisti. «Ci rivediamo a settembre per verificare e mettere la parola fine su questa travagliata storia» assicura Cristella. Colasanto si mette in scia, ma non troppo: «Urago aveva preso un impegno parziale, il mio è totale ed ha l’ok di Vendola, ma non mi faccio tirare la giacchetta dai sindaci».
A seguire, un duetto tra Costantino e Lospinuso. Il primo ricorda che la storia «si scrive con tutte le date e con tutti i piani d’emergenza, visto che nel primo di Balzanelli il 118 di Laterza aveva il medico mentre nel secondo, quello targato Petroli- Carrozzini, approvato dai sindaci, era sparito». Lospinuso, a ruota, mette fine “alla guerra tra poveri”. E ricorda che «Ginosa nel piano c’era già, mentre la medicalizzata a Laterza è scomparsa per colpa del budget. Ora siamo all’epilogo positivo, ma questo sacrificio va fatto senza scoprire altre realtà».
Sullo sfondo resta l’ospedale di Castellaneta, il grande malato della Sanità del versante occidentale. Tutti d’accordo nel dire che «è l’ospedale di tutti» e che «va rilanciato». Se ne riparlerà, annuncia il presidente Frigiola, in un’assemblea allargata ai Comuni coinvolti. Bastasse parlarne...
Ora, per Laterza, c’è solo da tagliare il traguardo dell’ultima tappa. «Mi aspetto che molti colleghi – confessa Colasanto – rispondano al bando». Sperando che non servano i santi in paradiso evocati da Cristella anche per questo…
Fonte: Corriere del Giorno - Massimo D’Onofrio

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Adesso la maggioranza vuole anche attribuirsi il felice epilogo di questa vicenda sostenendo che le dimissioni evocate, i manifesti formato affissione ma attaccati col nastro adesivo(!)( che erano della lista cristella ma dei quali il I cittadino durante il sit-in ha detto di non sapere niente)abbiano creato le condizioni per la risoluzione della vicenda.
Mi auguro che i cittadini prendano atto di chi li governa.
Adesso fate un bel manifesto dicendo tutte queste cose.

Franco Catapano ha detto...

Spudorati sino all'ultimo atto. Prima la lista Cristella, poi la giunta Cristella hanno affisso manifesti eloquenti. Nel primo attribuivano al centrosinistra la colpa della mancanza del medico, nel secondo arrivavano ad avvisare tutta la cittadinanza che il 118 era senza medico. E' evidente che hanno fatto di tutto per attribuirsi un merito non loro, millantando di aver sbattuto i pugni sul tavolo, e alzato un polverone inutile. Dubito che siano capaci di fare un manifesto in cui ringraziano l'impegno di Urago e Colasanto (tecnici-Direttori) che sono stati sostenuti da Vendola, Tedesco e Costantino per sistemare il torto fatto a Laterza dal duo Fitto-Lospinuso. L'onestà intellettuale è merce rara nel centro-destra laertino.