giovedì 24 aprile 2008

Il consiglio comunale svuotato di significato

L’ex diessino: «Svuotata di significati la presenza in consiglio comunale». Il sindaco Cristella: «La sinistra perde un pezzo importante».


Un consigliere se ne va (a sorpresa), un altro viene invitato a farlo: all’assise dell’altra sera (un solo punto all’ordine del giorno, approvato all’unanimità: l’adesione al consorzio Ato Puglia per la gestione del servizio idrico integrato) il fuori programma l’ha fatta da padrone.Nel prologo della seduta, due schioppettate. La prima: Lorenzo Caldaralo, già del gruppo Ds, poi senza partito (non ha aderito al Pd), coordinatore della Camera del lavoro cigiellina di Laterza, ha deciso di dedicare il suo tempo all’attività sindacale, e si è dimesso da consigliere (gli subentrerà l’architetto Irene Bruno). La seconda: Michele Leone, ex rappresentante Udc arrestato il 3 aprile scorso perché trovato in possesso di 15 grammi di cocaina e scarcerato due giorni dopo per aver ammesso la detenzione per uso personale, è stato sollecitato dal sindaco Giuseppe Cristella e da tutta la maggioranza di centrodestra a rimettere il mandato consiliare. Momenti «forti», dunque. Con il caso-Leone (di cui scriviamo a parte) destinato ancora a far notizia. E rumore.L’abbandono di Caldaralo, ha motivazioni intrecciate. «Il consiglio comunale è ormai un organo spento, sarò molto più utile al sindacato» dice alla Gazzetta, con la serenità del giorno dopo, l’ex diessino. Che poi aggiunge, a rafforzare il concetto: «I consiglieri contano quasi niente, il confronto politico, quando c'è, lascia il tempo che trova e l’approdo giudiziario, sempre più frequente, a tutti i livelli, sembra ormai lo sbocco naturale e inevitabile della degenerazione di fondo che stiamo vivendo».Nel mirino di Caldaralo, la Bassanini da rivedere (quanta nostalgia per il tanto bistrattato Comitato regionale di controllo), il regolamento comunale da modificare, le commissioni consiliari da sostenere perché facciano da supporto qualificato all’azione politico-amministrativa. La decisione di lasciare stigmatizza la difficoltà dell’impresa: o no? Caldaralo: «Il contrario. Ho fin qui sacrificato molte occasioni, e 11 anni di vita consiliare sono tanti; lascio il Consiglio, ma non abbandono il campo, anzi: la politica, la società, il lavoro hanno bisogno, checché se ne dica, di una forte e autorevole presenza sindacale». Forse una risposta indiretta Montezemolo, di certo non c'entra il voto, né l’Arcobaleno fuori campo. «Assolutamente no, da tempo stavo meditando questa scelta» spiega Caldaralo, che comunque raccoglie due motivi di soddisfazione: l’attestazione di stima dell’intera assemblea e l’esordio in consiglio, e tra i banchi di opposizione, di Irene Bruno. «La sinistra perde un pezzo importante, il Consiglio pure» riconosce, per tutti, il sindaco Cristella. Intanto, s'infiamma la questione-Leone.»

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno»
Autore: Francesco Romano

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma Irene Bruno fara' parte del PD?

Giovanni 78

Anonimo ha detto...

probabilmente Irene Bruno non entrerà proprio in consiglio comunale