venerdì 18 aprile 2008

Lavori allo stadio di Via del mare imprenditore condannato a un anno e 4 mesi

Arriva la prima condanna nell’inchiesta sui lavori di rifacimento dell’erbetta del «Via del Mare». Ieri mattina, davanti al gup Annalisa De Benedictis, c’è stato un patteggiamento. Il rito alternativo è stato scelto da uno dei dieci indagati per i quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Ha saldato il conto con la giustizia l’imprenditore-giornalista torinese Adriano Costa che, in passato, si era occupato anche delle relazioni esterne della Juventus. La pena, concordata con il pm Gianni Gagliotta, è pari ad un anno e quattro mesi.
Per gli altri nove indagati se ne parlerà il prossimo 11 luglio. Il pm ha chiesto per tutti il rinvio a giudizio. Nei confronti degli indagati principali si ipotizza il reato di corruzione. Oltre a Costa, ne rispondono Ivan Vernich, funzionario del comune e responsabile del procedimento, Virginia Costa, figlia dell’imprenditore torinese, componente della commissione manti erbosi della Lega calcio, e l’imprenditore di Poggiardo Antonio Merico.

I quattro, nel novembre del 2004, furono anche raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare.
L’ipotesi della corruzione riguarda anche gli imprenditori Paola Toma di Poggiardo e Roberto Bosco, ed anche l’ex arbitro (oggi moviolista in tv) Carlo Longhi, nella doppia veste di collaudatore del Comune e di componente della Commissione manti erbosi della Lega calcio.
Secondo l’Accusa, che ipotizza anche i reati di turbativa d’asta e falso, Vernich avrebbe pilotato la gara per far ottenere l’affidamento dei lavori alle imprese di Costa, Toma e Merico.






Gazzetta del Mezzogiorno di Lecce pag. 4 del 18 aprile 2008

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