mercoledì 23 aprile 2008

Il Pd punta su Comune e Regione

TARANTO - La linea è dettata: ricomporre il centrosinistra a livello locale ed assicurare una presenza tarantina nel governo regionale.
Fuori dal politichese significa entrare nella maggioranza al Comune e promuovere il consigliere regionale Michele Pelillo nella giunta di Nichi Vendola. Dopo il voto il ed il buon risultato conseguito a Taranto, dove per un soffio non è il primo partito della città, il Pd si ripropone come forza di governo. Stamattina ad approfondire il rapporto tra il Partito Democratico e le prospettive per Taranto sono stati l’onorevole Ludovico Vico, unico parlamentare tarantino targato Pd, lo stesso Pelillo, il vicesegretario provinciale Luciano Santoro ed il segretario cittadino Teresa Chiatante.
Se Santoro ha sottolineato il «risultato straordinario» ottenuto dal Pd in città, manifestando non poche preoccupazioni sulla possibilità che il futuro governo Berlusconi possa non riservare le stesse attenzioni che il Pd ritiene abbia riservato a Taranto il governo Prodi, Ludovico Vico ha tracciato il profilo della strategia che caratterizzerà l’azione politica dei Democratici. Il parlamentare ha distinto tra livello nazionale e livello locale. Sotto il primo profilo, ha individuato le tre grandi questioni che dovranno fare di Taranto una emergenza nazionale: la riproposizione del Tavolo Istituzionale ora destinato a morire col governo Prodi, l’Arsenale e l’ambiente. Tutte questioni sulle quali Vico ha reclamato un impegno bipartisan, al di là degli schieramenti e con la mobilitazione di tutti i rappresentanti istituzionali del Pd. In particolare, sul fronte dello stabilimento della Difesa, Vico ritiene che vadano perseguite due direttrici: rimettere in opera i bacini e definire entro il mese prossimo l’assegnazione del naviglio da mandare ai lavori. A proposito invece di diossine e similari, l’accordo di programma siglato il 10 aprile viene visto come «un atto di avanzamento sugli atti di intesa» siglati in questi anni. «Una strada— ha detto Vico — che credo vada perseguita ancora una volta nel segno del bene comune». Attenzione da riservare anche alle infrastrutture portuali, alla bretella autostradale Palagiano-statale 106 e alla Bradanico Salentina. E veniamo invece ai rapporti con l’amministrazione comunale: la scadenza per l’approvazione del bilanci si avvicina. «Proprio questa fase — ha ribadito Vico — dovrà certificare l’importanza che per Taranto ha avuto il governo Prodi». Come a dire: va riconosciuto un ruolo al Pd proprio per quello che Prodi da una parte e Boccia dall’altra hanno fatto per la città. Così da rispettare la previsione di uscire dal dissesto entro quest’anno.
Ancora più esplicita Teresa Chiatante: «Più di un tarantino su tre ha dato la sua preferenza al Pd. Abbiamo fatto registrare la più alta percentuale di tutta la Puglia. L’amministrazione comunale non può non prendere atto di questo risultato, che, al contrario, al proprio interno qualche scossone l’ha prodotto. Non dimentichiamo che il sindaco in questa campagna elettorale ci ha messo la sua faccia. Questo risultato ha dimostrato che siamo indispensabili per il governo della città. E questo è un discorso da fare con il nostro segretario provinciale».
Sembra che nei prossimi giorni, su iniziativa del segretario regionale del Pd, Michele Emiliano, potrebbe esserci un incontro con il sindaco Stefàno ed il governatore Vendola. All’ordine del giorno la possibilità di allargare la maggioranza del Comune al Pd. Ma anche la rivendicazione fatta dal Pd ionico di avere una propria rappresentanza nella giunta regionale. Michele Pelillo attende segnali. Se ne riparlerà in ogni caso al ritorno della trasferta moscovita di Emiliano.
Taranto Sera - 22 aprile 2008

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Chi ha visto la puntata di Report sull'Arsenale?

Per risolvere i problemi dell' Arsenale, bisognerebbe risolvere prima la questione Arsenale?

Anonimo ha detto...

SABRINA GIANNINI FUORI CAMPO
Un documento filmato mostrava le condizioni dell'arsenale militare di Taranto, in particolare di quell'area destinata ai lavori di manutenzione per le navi da guerra. La maggior parte delle officine erano fatiscenti e soprattutto semideserte. E i 1300 dipendenti erano piu' fuori che dentro.


MILENA GABANELLI IN STUDIO
Da quel che risultava il prof faceva anche il commercialista. E' giusto che chi reiteratamente sfugge ai propri doveri a danno della collettività paghi. Certo, e' piu' facile punire un professore, che mettere mano ad un intero sistema. In quella puntata eravamo andati anche a Taranto, dentro l'Arsenale della Marina, dove a 1300 dipendenti non venivano affidate mansioni perché tutti i lavori venivano appaltati a ditte esterne. La sintesi e poi cosa è successo a distanza di un anno.


da www.report.rai.it