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Il PD rappresenta la vera novità del Paese, e anche a Taranto ha dato prova di solidità e di grande salute – afferma – segno inequivocabile di una forza nuova e riformista in grado di fare sintesi attorno a temi di spessore e in grado soprattutto di attraversare l’anima laica e cattolica di tutti coloro che questa mattina, in questa sede, si fanno portatori dell’etica e dei valori del Partito Democratico in tutte le sue rappresentatività, dal Parlamento agli enti locali. Il riferimento è alla platea e al tavolo, animato da tutti i rappresentanti istituzionali del PD di terra jonica.
Il PD, lo confermano i dati di Taranto e provincia, (il 35,321% e il 35,786% rispettivamente alla Camera e al Senato a Taranto città, e il 32,718% alla Camera e il 33,264% al Senato tra Taranto e la sua provincia – ndr), ha costruito un bipolarismo nuovo, fondato su chiare alleanze per il governo e non più su coalizioni eterogenee, il cui solo obiettivo era battere l’avversario. Avremmo preferito battere Berlusconi – continua Vico - ma non a prezzo di una ingovernabilità figlia dell’intransigenza rispetto agli obiettivi reali. Siamo per l’intransigenza sui valori – continua Vico – e dobbiamo essere in grado di affrontare la realtà riconoscendo anche il senso del limite della politica.
Si perché il vero male - ribadisce Vico – non è perdere le elezioni, ma perdere il contatto con ciò che è reale, con la vita delle persone. Quando la politica ad esempio si preoccupa di “sbarcare il lunario delle poltrone”, senza preoccuparsi del futuro che consegna alle nuove generazioni a perderne siamo tutti. Questo anche qui a Taranto, anche nella nostra provincia.
C’è una traccia alta nel discorso di Vico, con un tentativo chiaro di ritagliare le questioni “tarantine” in un ambito più nazionale, se non addirittura internazionale.
Questa maggioranza non garantisce governabilità, e soprattutto non garantisce una linea meridionalista visto l’alto consenso della Lega – dichiara poi – c’è pertanto bisogno del contributo di tutti, del PD, e dei rappresentanti istituzionali che esso rappresenta. Per questo auspico il recupero di un dialogo che come parlamentare di maggioranza avevo tentato di costruire in questi ultimi ventuno mesi di guida Prodi con gli altri parlamentari espressi dalla nostra provincia. Mi candido sin da ora ad essere in sintonia con gli altri se si tratterà di difendere gli interessi di questa comunità e le sue opportunità di sviluppo.
Una sfida condivisa dal PD e che il partito di Veltroni in provincia di Taranto intende condurre per strada, riavvicinandosi ai problemi della gente, trovandone interpretazioni legislative o soluzioni pragmatiche, ritagliandosi uno spazio d’ascolto che guarderà in particolar modo ai giovani e a tutti coloro che non credono più nella politica.
Abbiamo bisogno di quei sogni – sottolinea Ludovico Vico – delle speranze e della voglia di futuro che solo le nuove generazioni riescono ad incarnare. E’ la prima volta dal dopoguerra, che i giovani non hanno fiducia nel futuro, qui nel Sud soprattutto. A ciò si aggiunge un sistema politico rissoso e frammentato che ha indebolito gravemente la capacità di chi ha la responsabilità di governo e delle istituzioni democratiche di prendere decisioni necessarie per lo sviluppo. Ridare la voce e la dignità ai nostri talenti, ai nostri ragazzi, credo debba essere la priorità nelle priorità. Il rischio – precisa il parlamentare jonico – è di perdere energie utili, che tutto il potenziale di questa terra vada altrove.
Un pericolo reale che per Taranto ha una doppia valenza.
La dispersione dei talenti significa impoverimento, e la decontestualizzazione dei temi legati allo sviluppo del nostro territorio, dai temi e dai valori nazionali rischia di creare un effetto domino senza precedenti – sostiene Vico – Taranto già così marginalizzata, si troverebbe di fronte al pericolo di un ulteriore arretramento aumentando il divario con le aree forti del Paese.
Una marginalizzazione che in politica si traduce in un appello più che palese.
Credo che la ricomposizione del centrosinistra sia un dato da acquisire come un oggettivo strumento per gli interessi generali delle comunità amministrate – dichiara senza mezzi termini l’esponente del PD – ciò vale a livello locale, con il comune capoluogo in prima fila, ma vale anche alla Regione Puglia.
Una considerazione che parte dai dati.
Se è vero, com’è vero, che il PD a Taranto non solo tiene ma aumenta i suoi consensi, e segna un punto a favore rispetto ad altre realtà regionali – sottolinea – è giusto che il PD tarantino, proprio nell’interesse di quella comunità che crede ancora nella politica o crede nei valori proposti dal nostro partito, possa avere una voce nel governo regionale.
Maggiore rispetto per Taranto e la terra jonica, dunque, a cominciare da quella relazione con il territorio, che quel PD forte del suo 35,321% è stato in grado di costruire con l’elettorato tarantino.
Poi i temi che il PD tenta di proporre nell’agenda politica del prossimo governo Berlusconi.
Il primo, legato appunto ad un tratto di continuità con il Governo Prodi e con Taranto, e che per la città capoluogo ha rappresentato una vera e propria scialuppa di salvataggio.
E’ un auspicio, ma anche un invito il mio – dichiara Vico – un invito alla prosecuzione di un impegno. Il Governo Prodi aveva sollevato Taranto da quella marginalità e da quell’isolamento. Aveva detto a Taranto “non sei sola” e aveva rivestito l’emergenza tarantina dei connotati dell’emergenza nazionale, costruendo attorno alle vicende del dissesto l’importante Tavolo Istituzionale della Presidenza del Consiglio. Chiediamo a questo nuovo Governo di confermare questo impegno, anche con l’intento di definire entro il 2008 la partita commerciale legata al dissesto del Comune di Taranto, ma anche con l’impegno ancora più strategico di dare seguito alle linee di sviluppo che per la città a quel tavolo si erano individuate.
Ma la Taranto nazionale è anche quella dell’Arsenale e quella del Porto.
Sull’Arsenale si vive non solo l’emergenza, ma anche l’urgenza – dice Vico – con due direttrici che vanno assolutamente perseguite: l’accelerazione dei termini per ultimare le infrastrutture e la rimessa in opera dei bacini e la definizione entro il prossimo mese di maggio dell’assegnazione del naviglio da mandare ai lavori. Anche su questo punto chiedo un impegno bipartisan e la sollevazione di tutte le voci del PD con ruoli istituzionali e di governo.
Poi il Porto.
La conferenza Stato-Regioni ha autorizzato il decreto attuativo per la realizzazione dei dragaggi al Porto di Taranto – dichiara Vico – pertanto al nuovo Governo non resta che procedere.
Un elenco di impegni prioritari che proprio nel solco dello sblocco dalla marginalizzazione prevede anche il grande tema delle infrastrutture: la Bretella 106 di Palagiano – precisa Vico – ma anche la Bradanico Salentina.
Il tema dell’ambiente Vico lo lascia per ultimo, quasi come un capitolo a parte e determinante per il futuro della città.
Sul problema ambientale esiste un vuoto legislativo (intervento in tema di “valori limite” per l’ emissione di diossina – Interrogazione di Vico del 15.10.2007 – ndr) ma anche un vuoto di coscienza che non può trovare sponde populistiche e demagogiche. La tutela dell’ambiente è correlata alla tutela della salute, ma anche alla salvaguardia del lavoro e pertanto credo debba essere affrontata con la serietà che va riconosciuta ad un tema di tale portata. In questo Taranto e la sua gente devono continuare a tenere un atteggiamento sobrio e realistico e nessuna bandiera potrà essere ammainata a fronte del benessere della collettività. L’Accordo di Programma siglato lo scorso 10 aprile relativo alle autorizzazioni per l’AIA, vanno sicuramente interpretati come un atto di avanzamento sugli Atti di intesa. Una strada che credo vada perseguita ancora una volta nel segno del bene comune.
Taranto, 22 aprile 2008 - Ufficio Stampa dell'on. Vico
7 commenti:
amici di laterza siete stati invitati alla festa di questa sera dell'onorevole del pd all'hotel delfino?
cosa c'è da festeggiare? la sua rinomina o la sconfitta? tra l'altro determinata dai tanti dirigenti scansafatiche che sono rimasti seduti alle poltrone di casa senza andare a chiedere i voti ai cittadini?
Bisogna eliminare i mestieranti della politica. Bisogna sostituire i politici di professioni (filosofi e chiacchieroni) con gente che lavor e che conosce i problemi della realta'?
Solo allora sara' eliminata la casta.
Salvatore
a taranto bisogna combattere florido, pelillo, vico, mazzarano che pensano solo a spartirsi le poltrone e non hanno nemmeno il voto loro
Sono un pensionato di 60 anni e prendo poco piu' di 600 euro dopo aver lavorato come muratore, i mei nipoti laureati sono precari da anni, forse invese di studiare avrebbero dovuto imparare a vendere fumo o parole.
Angelo
Ma chi paga la festa di Vico?
I soldi delle primarie o quelli dei diplomi?
Il coordinamento del PD di Laterza non e' a conoscenza di nessuna festa.
La festa di Vico e' stata organizzata dai comitati cittadini e sigla la ritrovata intesa con Stefano.
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