martedì 29 aprile 2008

Turismo, imprenditoria, ambiente e diritti dei cittadini si tengono insieme con le regole

Siamo alle porte della stagione estiva ed è necessario scongiurare quanto accaduto durante l’estate 2007, dove, il nostro territorio è stato protagonista di atti di sequestro di immobili e aree demaniali occupate e utilizzate abusivamente.

Appare scontato dire che è necessario una forte azione di controllo da parte delle autorità competenti (ad ogni livello e nessuno escluso), ma l’ente locale dovrebbe dotarsi di un piano comunale delle coste.

Sarebbe necessario, infatti, scrivere le regole che innanzitutto garantiscano l’imparzialità di una pubblica amministrazione (e che è un dovere per chi ci amministra) per poter offrire a imprenditori e cittadini un quadro chiaro, certo e uguale per tutti. Ma le regole si rendono ancora più utili se la politica e i suoi amministratori hanno la voglia e la sensibilità di voler superare la gestione irrazionale e non programmata avvenuta in questi anni e che ha portato alla creazione di strutture spesso abusive.

Un piano comunale delle coste che riesca a contenere strategie per poter tenere insieme sia le iniziative imprenditoriali, importanti per la nostra economia e per l’occupazione, che la salvaguardia del territorio e la difesa dei cittadini.

Vi sono leggi dello stato, leggi e delibere regionali che sanciscono i criteri di pianificazione dell’uso del demanio marittimo con finalità turistico – ricreative e da esse si evince ad esempio un limite nel concedere aree demaniali fino ad un massimo del 40% del totale delle aree destinate all’uso turistico – ricreativo e che il restante 60%, calcolato al netto della porzione di costa inutilizzabile e non fruibile ai fini della balneazione, deve essere utilizzato come spiagge libere.

Il nostro litorale è diviso in due parti di cui la prima si estende per circa 197mila metri quadri dove è consentita l’installazione di attrezzature provvisorie balneari e di facile accesso ai bagnanti e l’altra di circa 282mila metri quadri non accessibili liberamente.

A questo punto mi chiedo se il nostro litorale può contenere nuove iniziative per l’insediamento di stabilimenti balneari? Senza un piano comunale delle coste la risposta e no . Il piano dovrà sancire se il nostro litorale è saturo e quindi non in grado di poter accogliere nuove istanze di concessione, viceversa, invece, dare nuove opportunità imprenditoriali e occupazionali di cui il nostro territorio ne ha estremo bisogno.

Il piano, non ultimo per importanza, è necessario per programmare la realizzazione di interventi che superino le barriere architettoniche per i portatori di handicap, garantendo la vivibilità e la visibilità di beni e luoghi naturali che il nostro territorio si pregia di avere e che, allo stato dei fatti, persone meno fortunate di noi non possono godere nella stessa misura.

L’ente locale che è gravemente in ritardo ha un obbligo, anzi un dovere morale e civico.

Luigi Notarfrancesco – consigliere comunale del Partito Democratico

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma a Castellaneta non vi potete impegnare un po' di piu'?
Nonostante un consigliere provinciale non avete neppure un sito internet?

Fabrizio da Massafra