lunedì 21 aprile 2008

Basta con l'oligarchia democratica! Documento Pd Laterza dopo l’esito delle elezioni politiche

Soddisfazione per i risultati che “in controtendenza rispetto alla media provinciale, regionale e nazionale, rappresentano il migliore esito nei sette comuni della zona occidentale di Taranto (ex collegio 18)”; impegno “tenace” per “contrastare l'oligarchia democratica che si è impossessata del partito a livello provinciale (attraverso una spartizione correntizia e personale dei posti di potere), incapace di intercettare il consenso dei cittadini perché solo attenta a rappresentare se stessa”.

A Laterza, la riflessione del giorno dopo ha, in casa Pd, il sapore agrodolce della delusione mitigata. O della gioia delusa. Sentimenti, questi, esternati a chiare lettere dal coordinamento cittadino del partito di Veltroni, in una nota-stampa in cui viene riconosciuto che il responso delle ultime urne “a parte l'amarezza della sconfitta, contiene elementi rivoluzionari per l'intero quadro politico italiano, che grazie alla scelta del Partito democratico di correre da solo, è diventato finalmente stabile, trasparente e semplificato”. Scelta che - si legge nel documento - il Pd laertino ha abbracciato in pieno, accettando la sfida del cambiamento, rinnovando la classe dirigente e coniugando “in maniera virtuosa l’entusiasmo dei giovani e delle donne con l’esperienza dei militanti di lungo corso”.

Solo così, motiva il coordinamento Pd di Laterza, “è stato possibile rilanciare la politica dei contenuti e rendere visibile le differenze tra Pd e Pdl”. Per questo, rafforza la nota, “gli elettori hanno gradito e premiato il nostro impegno con 3088 voti alla Camera (34,58%, solo Pd, ndr) e 2836 al Senato (35,61%, idem) garantendo così, alla coalizione che sosteneva Veltroni, 65 voti in più rispetto a quella di Berlusconi”. In effetti il “pareggio” a lungo accarezzato dai sostenitori di Walter Veltroni a livello nazionale, a Laterza c’è stato, anche per il buon risultato messo a segno della lista Di Pietro (Camera 6,45%, Senato 6,25%). Pareggio quasi perfetto: vittoria Pd-Idv al Senato (41,87% contro il 41,06%: +0,81%), successo Pdl-Mpa alla Camera (41,71% contro 41, 03%: +0,68%).

Esito, a giudizio del Pd laertino, frutto di una campagna elettorale “che si è distinta per la vivacità e la qualità delle iniziative proposte” (incontri con Gianrico Carofiglio, Anna Cammalleri e Paolo De Castro, vertenza Osmairm, crisi Curvet), e che “ha contrastato e tenuto testa al locale centrodestra che amministra il comune”. Da qui la spinta per l’affondo finale contro “l’oligarchia democratica” provinciale riportato in apertura: “Il Pd di Laterza - stigmatizza la nota - rivendica con forza la necessità di esaltare la caratteristica democratica del partito, attraverso l'abbandono del leaderismo e del personalismo, l'adozione delle primarie come metodo di selezione della classe dirigente e il superamento del dirigismo provinciale e regionale. Logiche che hanno penalizzato la rappresentanza del nostro territorio, senza peraltro garantire riscontri nelle urne, configurando così un doppio fallimento”.

Francesco Romano - La Gazzetta del Mezzogiorno - 21 aprile 2008

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ormai in italia stiamo meglio...prima si parlava del problema della quarta settimana, degli stipendi bassi, dei vecchietti che rubano nei supermercati ecc..
Ora da quando il nanetto e i leghisti hanno vinto non se ne parla più. Tutto va meglio, tutti abbiamo più soldi. Ora l'attenzione si è spostata ai rumeni e agli extracomunitari...

LA STAMPA E' VENDUTA!!!!!

Anonimo ha detto...

IL PDL ha sempre sottolineato l'importanza della questione ALITALIA, ma ora le soluzioni che si prospettano quali sono ?

Dobbiamo venderla ai russi o la dobbiamo commissariare o , meglio, la comprera' Berlusconi, magari a costo ZERO.

Ci sara' presto un padrone dell'Italia?

Anonimo ha detto...

Alitalia, titolo crolla in borsa
dopo il ritiro di Air France
A Piazza Affari il titolo della compagnia di bandiera segna un calo dell'11,29% il giorno dopo la decisione di Parigi. A Slitta a domani la riunione del Cdm. Maroni: "Malpensa se la caverà comunque"




11:32 Alitalia, nessuna convocazione del Cda
Al momento, non è stata convocata alcuna riunione del Consiglio di Amministrazione di Alitalia. E' quanto si apprende da fonti aziendali.



11:13 Cdm, riunione slitta a domani
Il consiglio dei Ministri straordinario sulla crisi alitalia si terrà, secondo fonti di palazzo Chigi, domani e non oggi pomeriggio come vociferavano rumors vicine al dossier. Il consiglio dovrà, tra l'altro, valutare la possibilità della concessione di un prestito ponte alla compagnia.


10:01 Alitalia sospesa in Borsa in attesa di comunicazioni
Borsa Italiana dopo quasi un'ora di asta intorno al titolo, ha deciso di sospendere Alitalia dalle negoziazioni. Il provvedimento riguarda azioni ordinarie, obbligazioni convertibili e strumenti derivasti. La sospensione sarà per tutta la seduta odierna in attesa di comunicazioni.


09:40 Solari (Filt-Cgil): "Prestito ponte inevitabile"
Dopo il ritiro dell'offerta da parte di Air France-Klm per l'Alitalia il prestito ponte è "inevitabile ma possono esserci anche altre forme di intervento". E' quanto afferma il segretario generale della Filt-Cgil, Fabrizio Solari, alla trasmissione Radio anch'io difendendo l'operato dei sindacati. "Se fossimo in Francia avremmo il sostegno dell'opinione pubblica".


09:35 Cdm, a breve riunione per prestito ponte
La prima reazione di Palazzo Chigi alla rinuncia di Air France - Klm è un "no comment". Mercoledì mattina si dovrebbe svolgere una riunione del Consiglio dei ministri per decidere sul prestito ponte, misura che dovrebbe assicurare la liquidità necessaria per la continuità di esercizio della compagnia aerea in attesa delle decisioni che dovranno essere assunte dal nuovo governo. Per avviare il commissariamento secondo le procedure della legge Marzano, invece, la riunione del Cdm non sarebbe necessaria.


09:31 Matteoli: ''Il governo vari il decreto per il prestito ponte"
''Il governo vari il decreto per il prestito ponte a favore di Alitalia''. E' quanto afferma Altero Matteoli del Pdl intervenendo alla trasmissione radiofonica Radio Anch'io aggiungendo che ''in questo modo si dara' tempo al nuovo governo di Berlusconi di affrontare la situazione''. Matteoli ripete che ''Berlusconi ha avuto il merito di dire che l'Alitalia non andava svenduta'' in quanto l'offerta di Air France-Klm ''era irricevibile dal momento che prevedeva di mandare a casa il 27% dei piloti Alitalia''.


09:24 Stampa francese: "Operazione ormai improbabile"
Anche il quotidiano 'La Tribune' non sembra credere a una possibile marcia indietro. "Air France-KLM sembra questa volta gettare definitivamente la spugna su questo dossier tre settimane dopo l'interruzione dei negoziati", scrive il giornale. Stessa musica sulle pagine economiche di 'Le Figaro'.
Air France-KLM 'volta le spalle' alla compagnia italiana, scrive il giornale, secondo cui "l'operazione che un mese fa sembrava imminente sembra ora più che improbabile".


09:23 Stampa francese, le ragioni dell'addio di Air France
Air France-KLM "getta la spugna" sul dossier Alitalia, annuncia stamani la stampa economica francese che ritiene ormai "più che improbabili" le nozze tra le due compagnie. Al quotidiano 'Les echos' fonti del gruppo franco-olandese spiegavano che "questo 'no' definitivo all'acquisto di Alitalia era dovuto alla nuova fiammata dei prezzi petroliferi". "Difficile" però, sostiene il giornale, "non vederci anche l'effetto dell'arrivo al potere in Italia di Silvio Berlusconi" che anche se negli ultimi giorni non escludeva più la soluzione Air France-KLM, aveva criticato il progetto in modo "virulento" durante la campagna elettorale.



09:21 Air France-Klm in rialzo dopo ritiro offerta
Air France-Klm apre in rialzo alla borsa di Parigi dopo il ritiro dell'offerta su Alitalia. Il titolo registra un progresso del 2% a fronte di un andamento negativo del listino.


09:20 Alitalia crolla in borsa, calo dell'11,29% dopo l'addio di Air France
Crolla, anche se teoricamente perché sarà scambiata solo in chiusura di seduta, Alitalia in Piazza Affari, dove il titolo segna un calo dell'11,29% dopo l'addio di Air France alla trattativa.


09:10 Maroni: "Malpensa se la caverà"
"Malpensa se la caverà qualunque sarà la sorte di Alitalia, perché attira traffico". Così il capogruppo uscente alla Camera della Lega Nord, Roberto Maroni, intervenendo a 'Mattino Cinque', l'indomani l'annuncio del gruppo franco-olandese, Air France-Klm, di ritirare la propria offerta su Alitalia. Per lo scalo milanese "si tratta - aggiunge - di completare le infrastrutture e aprire gli spazi aerei".

Francesco86

Anonimo ha detto...

Il vettore franco-olandese rinuncia: "Gli accordi contrattuali non sono più validi"
No comment da Palazzo Chigi. Il Pd: "Effetto di comportamenti irresponsabili"
Alitalia, Air France abbandona

"Ritiriamo la nostra offerta"

ROMA -
Una brusca frenata sulla strada del risanamento e un piccolo spiraglio di luce. Mentre Air France-Klm annuncia il ritiro della sua offerta, IntesaSanPaolo riapre il dossier Alitalia. "Accordi contrattuali non più validi", dice la compagnia franco-olandese. Nessun commento da Palazzo Chigi. Il Pd attacca Berlusconi: "La rottura è conseguenza di comportamenti irresponsabili".

Alitalia, adieu. La lunga, estenuante trattativa con Air France-Klm sembra giunta alla fine. Il vettore franco-olandese, con un comunicato, ha annunciato il ritiro della propria offerta. "A seguito della richiesta di Alitalia di chiarire la situazione legale successiva alla rottura delle negoziazioni fra Air France-Klm e Alitalia - si legge - Air France-Klm ha comunicato ad Alitalia che gli accordi contrattuali annunciati il 14 marzo scorso con l'obiettivo di lanciare un'offerta pubblica di scambio su Alitalia non sono più validi dal momento che non sono state soddisfatte le condizioni preliminari al lancio dell'offerta".

I motivi. La decisione del cda di Air France è stata presa in seguito al "cambiamento del quadro macro-economico": lo precisano fonti vicine alla compagnia, che tra i fattori sottolineano "l'aumento sensibile del greggio, nelle ultime settimane lievitato fino al 22% in più". Insomma, la situazione attuale "non consente di applicare nei tempi previsti il piano industriale". Vale a dire, "il ritorno alla redditività di Alitalia richiederebbe tempi molto più lunghi". Altre fonti vicine al management di Parigi rilevano che è improbabile che vi siano ripensamenti, visto che i vertici della compagnia sono sembrati perentori e decisi.

Palazzo Chigi non commenta. La prima reazione di Palazzo Chigi alla rinuncia di Air France - Klm è un "no comment". Mercoledì mattina si dovrebbe svolgere una riunione del Consiglio dei ministri per decidere quale strada seguire. Prima, secondo fonti del governo, l'esecutivo si attende quella che viene definita come una chiara assunzione di responsabilità politica da parte della nuova maggioranza sulle decisioni da prendere. La riunione del Cdm servirebbe infatti a varare il decreto per il prestito ponte, misura che dovrebbe assicurare la liquidità necessaria per la continuità di esercizio della compagnia aerea in attesa delle decisioni che dovranno essere assunte dal nuovo governo. Per avviare il commissariamento secondo le procedure della legge Marzano, invece, la riunione del Cdm non sarebbe necessaria. L'iniziativa dovrebbe essere presa direttamente dal Cda di Alitalia, che lo chiederebbe al ministero per lo Sviluppo Economico.

Fonti del ministero del Tesoro, invece, fanno sapere che "quello che Tommaso Padoa-Schioppa poteva dire su Alitalia, lo ha già detto a Brdo, in occasione dell'Ecofin". In quell'occasione, il ministro aveva sollecitato un'iniziativa da parte dei sindacati per riprendere la trattativa con il gruppo franco-olandese. In caso contrario, aveva sottolineato, le conseguenze sarebbero state "estremamente negative" e "irreparabili".

Il Pd: "Effetto di comportamenti irresponsabili". "Come avevamo previsto - scrive in un comunicato il Partito democratico - dichiarazioni avventate e comportamenti non responsabili hanno fatto naufragare la trattativa con Air France, mettendo a repentaglio il destino di Alitalia e di decine di migliaia di lavoratori". "Si è finito col creare una situazione che ora pesa sull'occupazione di decine di migliaia di persone che lavorano nella compagnia italiana, a Fiumicino, a Malpensa e nell'indotto", continua la nota. "Una situazione drammatica - conclude il Pd - che pesa anche sull'immagine dell'Italia, che subisce un colpo consistente. Il governo attuale e quello che verrà devono cercare di operare per garantire la continuazione dell'attività di Alitalia per aprire nuove e reali trattative".

L'apertura di IntesaSanPaolo. Per una porta che sembra chiudersi, un'altra che forse si apre: appena qualche ora prima, IntesaSanPaolo si era mostrata interessata a un intervento per salvare la compagnia di bandiera. "Se l'operazione Alitalia fosse di respiro internazionale saremmo interessati, sotto varie forme". A chiarire la posizione dell'istituto di credito, era stato Enrico Salza, presidente del consiglio di gestione della banca. "Al momento siamo fuori - aveva aggiunto - ma potremmo essere interessati a un'operazione che non sia di piccolo cabotaggio provinciale: non è questione del nuovo governo, ma bisogna che si decidano perché non è accettabile che questa situazione continui così". "Ancora non abbiamo esaminato nessun nuovo piano - aveva concluso Salza - ma siamo pronti a farlo se ci verrà richiesto, con un piano industriale".
(21 aprile 2008)
da www.repubblica.it

Chiara

Anonimo ha detto...

Le foto dell'evento con De Castro non ci sono?

Paolo