venerdì 11 aprile 2008

Mangano, Maroni con Veltroni: gli eroi sono Falcone e Borsellino

Almeno uno si vergogna. Il leghista Roberto Maroni attacca duramente l’alleato Marcello Dell’Utri. Non è possibile chiamare «eroe» Vittorio Mangano, ex tuttofare di Berlusconi, stalliere di Arcore, condannato all’ergastolo per mafia: «Io condivido le parole di Veltroni – commenta secco l’ex ministro del Carroccio - gli eroi per me sono Falcone e Borsellino».

Ma Maroni boccia Dell’Utri anche su un’altra questione: le polemiche sulla «retorica della Resistenza», la minaccia di «riscrivere i libri di storia» delle scuole italiane. «La resistenza è un capitolo essenziale nella vita delle istituzioni repubblicane e democratiche – replica Maroni - Io non la rimuoverei mai»

Segnali di civiltà molto isolati. Di tutt’altro avviso è il leader di An Gianfranco Fini, che liquida le polemiche di questi giorni con evidente fastidio: «Alla gente normale non gliene può fregare di meno di quello che è scritto sulle prime pagine dei giornali»

Nel Partito Democratico c’è chi, come Rosa Calipari, trova «una buona notizia per il paese sapere che nella Lega non vi è solo chi invoca i fucili o sbeffeggia la bandiera italiana». Ma il vicesegretario del Partito, Dario Franceschini, è molto meno ottimista: «Tutto già visto. Hanno già cominciato i litigi, gli scontri, le dissociazioni e le smentite. Cose che gli italiani vedono ed ascoltano oramai da 15 anni. Berlusconi e Bossi, i veri capi della coalizione, attaccano ogni giorno tutto e tutti, anche il Presidente della Repubblica. E Fini tace, tace, tace».

Tratto da "L'Unità"

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