martedì 22 aprile 2008

E la "mitragliata" sortì l'effetto sperato...


Chiuso il giornale russo "bersagliato"

Chiude il Moskovskij Korrespondent, il giornale scandalistico russo che per primo aveva dato la notizia della presunta relazione tra Vladimir Putin e Alina Kabaeva, l’ex campionessa olimpionica ed ora deputata alla Duma.

Una notizia apparentemente di secondo piano, specie se si considera l'ormai cronica epidemia mediatica che negli ultimi anni ha colpito la Russia. La serrata del giornale assume però maggiore interesse se si considera che in tutto ciò è coinvolto, per mezzo di una delle sue proverbiali “bravate”, il leader del Pdl Silvio Berlusconi.

Venerdì scorso a Villa Certosa, in occasione della visita di cortesia che Putin ha recato a Berlusconi appena dopo la vittoria elettorale, l’incauta Natalia Melikova, cronista della Nezavsinaya Gazeta, con una certa insistenza, chiede al leader russo chiarimenti sulla notizia data il giorno prima dal Moskovskij Korrespondent. Silvio Berlusconi, che forse non ha ancora compreso pienamente la drammaticità della realtà russa, prende la palla al balzo, sorride e mima con le mani una mitragliata all’indirizzo della giornalista. Putin se ne accorge e annuisce. Non sorride, ma annuisce come solo un uomo con la sua storia sa fare.

Il presidente russo, non si scompone e rintuzza la cronista “lei mi poteva fare una domanda su temi ben più importanti discussi nell’incontro; ha invece preferito citare un articolo preso dai nostri giornali scandalistici. Naturalmente - continua il presidente russo - conosco bene il luogo comune sul fatto che i politici vivono in una casa di vetro, e la società ha certamente il diritto di sapere come vive chi si occupa della cosa pubblica. Ma anche in ciò esistono certi limiti. Io ho avuto - prosegue Putin - sempre antipatia per quelli che con naso colante e con in testa le proprie fantasie erotiche cercano di infilarsi nella vita altrui”.

“Comunque - chiosa l’ex agente del Kgb - grazie alla crescita economica russa nessuno più, se Dio vuole, mi fa domande sulla Cecenia”. A questo punto la conferenza stampa si conclude come se nulla fosse successo, a parte le lacrime della Melikova, che ai colleghi italiani spiega “ho visto il gesto del vostro presidente e so che scherza sempre e so che il gesto non avrà alcuna conseguenza”, ma di certo quello sguardo ha sortito l’effetto sperato.

Naturalmente l’eco della reazione di Putin è giunta in Russia come un terremoto e Alexander Lebedev, magnate russo ed editore del Moskovskij Korrespondent, ha chiuso il giornale, adducendo presunti problemi finanziari, che lo avrebbero costretto anche ad oscurare il sito web del giornale medesimo. Sono in tanti, però, a pensare che questa sia più che altro una scusa utilizzata da Lebedev per evitare repressioni da parte del capo indiscusso del Cremlino.

A sostegno di una tale ipotesi non c’è solo la tempestività della reazione di Labadev, ma anche e soprattutto la tragica situazione in cui versa la stampa in Russia. Si calcola, infatti, che negli ultimi dieci anni più di 200 giornalisti hanno perso la vita perché ostili al regime istaurato dall’ex agente del Kgb, ininterrottamente al potere dal 2000.
21 aprile 2008 INTERNAZIONALE

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