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Perché, è stato detto, prodotto e consumo sono in mutua (e virtuosa) induzione: significativa, in merito, l’esperienza dei “Farmers market” (a Taranto il primo esperimento in Italia di filiera accorciata in nome dell’etica e della qualità) raccontata da Paolo Giannico, vice presidente della Coldiretti cittadina, e poi ripresa da Paolo de Castro.
Il “made in Italy” al centro del dibattito, dunque. E non poteva essere diversamente per un settore, l’agroalimentare, in cui l’origine è parte “propedeutica” della qualità e in cui quest’ultima, chiamata a dura prova dalla sfida del mercato globale, da sola non basta, ha sottolineato il ministro, ad “autotradursi” in reddito per l’impresa. Serve la “capacità di essere sul mercato”, allora. Serve un paese “unito, moderno, riformista”, in grado di realizzare, soprattutto al Sud, “infrastrutture, strade, reti irrigue”. Parola d’ordine, “sburocratizzare”. La lancia nel corso del dibattito Franco Catapano, vice segretario regionale della Cia di Puglia, la rafforza il ministro De Castro accennando fra l’altro ai “voucher vendemmia” (buoni del valore di dieci euro che verranno erogati, a titolo di pagamento e di versamento dei contributi Inps, a studenti e pensionati che presteranno lavoro occasionale durante la vendemmia) già introdotti in via sperimentale, anche per ridurre “il lavoro fittizio e il lavoro nero”: l’idea, ha affermato il ministro, è quella di intervenire anche in altri settori. Chiusura di serata nel nome della “risorsa” per eccellenza. “Senz’acqua, non c’è sviluppo che tenga” scandisce Paolo Nigro, presidente nazionale Epaca, prima di consegnare al ministro De Castro il “Progetto Fiumicello”: una diga in grado di contenere 80milioni di metri cubi di acqua, da realizzare, appunto, in contrada Fiumicello, fra Ginosa e Montescaglioso. “Per lo sviluppo dei prossimi trent’anni: il piano irriguo nazionale ne tenga conto” aggiunge Paolo Nigro.
Francesco Romano
Gazzetta del Mezzogiorno, 13 aprile 2008
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