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La squadra di governo. Dopo aver ampiamente parlato della squadra di governo, oggi Berlusconi si fa cauto: "Attendo la nomina del capo dello Stato". Confermando, però, la presenza di 4 donne nell'esecutivo. Ed è a questo punto che Fini lancia l'idea di mettere Giulia Bongiorno, noto legale di molti personaggi noti (Andreotti su tutti), alla Giustizia. E si fa sentire pure l'Mpa di Raffaele Lombardo che rivendica, con successo, un ministero. E chissà che il Cavaliere non decida di seguire il modello Sarkozy. Ovvero di inserire nel governo personalità dello schieramento avverso. "E' un modello che abbiamo inaugurato noi" dice Berlusconi, riferendosi a particolari "competenze tecniche" di personalità del centrosinistra di cui potrebbe usufruire il prossimo esecutivo. Esplicito riferimento alla nomina di Giuliano Amato alla Convenzione europea che fu confermata dal suo governo. Per adesso, comunque, la lista sembra ancora da fare. Tanto che alla fine, Bossi sbotta: "Non abbiamo combinato niente. Finchè non si fanno i nomi prima di fare l'elenco completo passano i secoli. Comunque noi avremo 4 ministri".
Quello che è certo è che, come previsto della riforma Bassanini, il governo sarà composto da 60 membri tra ministri, segretari e sottosegretari. Una squadra che "dovrà poter operare immediatamente" e che "conosca già per esperienza la macchina dello Stato" dice Berlusconi. E che si confronti con il governo ombra annunciato da Veltroni. "Su ogni provvedimento - spiega il Cavaliere - sarà possibile confrontarsi per i nostri ministri con un solo interlocutore, il che determina una dialettica molto più positiva ed efficace". Conti pubblici. Sullo stato dei conti Berlusconi anticipa la creazione di "una commissione per fotografare, quella che si chiama 'due diligence', i conti pubblici che la sinistra ci ha lasciato". Ballottaggio a Roma. Berlusconi, infine, si dice anche certo che nel ballottaggio per sindaco di Roma fra Gianni Alemanno e Francesco Rutelli "gli elettori de La Destra e anche gli elettori dell'Udc si uniranno a noi". (16 aprile 2008)
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