mercoledì 9 aprile 2008

Carofiglio conquista il Pd di Laterza

Il magistrato, e il politico che verrà, raccontati dallo scrittore: l’altra sera, a Laterza, Gianrico Carofiglio ha tenuto inchiodati tutti i convenuti (tanti) all’apertura della campagna elettorale Pd per le urne di aprile. «Politica e giustizia, non c’è sviluppo senza legalità» il tema dell’incontro. Tutte presenze “consapevoli”, a giudicare dalla vivacità del dibattito, alla Cittadella della Cultura. Filo conduttore, la «Teoria delle finestre rotte»: titolo suggestivo ed efficace, in perfetta sintonia con il personaggio, giudice e “giallista”, e con la serata, in equilibrato contagio fra attesa e curiosità.

Introduce Davide Filippo Bellini, coordinatore cittadino Pd, intervengono il rappresentante provinciale Franco Catapano e il consigliere regionale Paolo Costantino. C’è aria da “we can”, e le parole di Gianrico Carofiglio, candidato al senato per il Partito democratico di Veltroni, aggiungono respiro.

Al centro del suo intervento, il «valore economico» del rispetto delle regole: il futuro sostenibile, sottolinea lo scrittore, passa dalla legalità, e l’illegalità parte dall’inosservanza delle «regole spicciole». Dalle «finestre rotte», appunto. Dalla teoria secondo cui una finestra rotta porta a pensare ad assenza di regole e induce i passanti a romperne altre, innescando meccanismi vandalici che poi portano al grande crimine. Parla di William Bratton, Gianrico Carofiglio. Del capo della polizia metropolitana di New York chiamato dal sindaco Giuliani a contrastare la crescita esponenziale di violenza nella metropoli statunitense, all’inizio degli anni ’90, e della teoria della regola spicciola (poliziotti impegnati, tra la diffidenza generale, a controllare l’abusivismo dei viaggiatori senza biglietto, in metropolitana) applicata con successo: «Nel ’94 - racconta Carofiglio - l’abusivismo è praticamente scomparso, i reati gravi sono al minimo storico e Bratton è nominato capo della polizia di superficie». La sintesi-metafora passa: è il rispetto delle “regole quotidiane” la chiave di tutto.

Il candidato Pd cita Veltroni e la Spagna, paese «in cui un’impresa può collocarsi nel territorio in due settimane», richiama il dovere di «andare a votare» e invita con Gramsci a combattere l’indifferenza «forza bruta che strozza l’intelligenza e la democrazia», vede «rappresentati e rappresentanti come vasi comunicanti», e con Malraux indica che «non si fa la politica con la morale, ma neanche senza». Il politico che verrà: «Pronti dispositivi legislativi a costo zero» preannuncia, accennando «ai processi in contumacia da eliminare» e, in tema di sicurezza sul posto di lavoro, all’articolo 28 dello statuto dei lavoratori da modificare. Parla della candidatura accettata «con entusiamo»: «Un’avventura collettiva da vivere, in un momento di grandi cambiamenti». Stuzzica la sinistra dell’arcobaleno: «Non vogliamo essere critici, ma colorati sì». Incalza il Pdl: «L’Italia è in piedi, è la politica che deve rialzarsi: è quello che faremo». Riparando finestre.

Francesco Romano
“Gazzetta del Mezzogiorno” del 31 marzo 2008

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