lunedì 7 aprile 2008

«Intendo battermi per affermare il diritto alla ricchezza del sapere»


“Un atto di coraggio”. Di più: “un’impertinenza”. Così l’altra sera, al secondo “giovedì elettorale” org anizzato dal Pd locale negli spazi della Cittadella della Cultura, Anna Cammalleri, dirigente del Csa di Taranto ha commentato la sua candidatura al senato per il partito di Veltroni. “Sì - ha motivato -, in una realtà come quella delle provincia tarantina che accusa le deficienze di un comune capoluogo che si è perso per strada con tutte le sue risorse, la decisione del Pd di candidare una donna di scuola è da considerare coraggiosa e impertinente”. L’azzardo, in un triplo salto mortale: “Dalla povertà di avere, alla ricchezza del sapere”. Anna Cammalleri: “La scuola non è un costo, e la povertà del sapere è causa di reale separatezza sociale, di democrazia strozzata, di secessione effettiva”. Perché dietro l’angolo, per la scuola, a giudizio del dirigente del Csa jonico, in caso di vittoria del centrodestra non c'è solo il rischio “privatizzazione” sollevato dalla preside Pasqua Sannelli, presente al “tavolo” della serata insieme a Massimo Castria (studente liceale), a Giuseppe Russi (genitore e professionista) e al coordinatore del Pd di Laterza, Davide Bellini. Dietro l’angolo, ha sottolineato Anna Cammalleri, c'è “la regionalizzazione”, c'è un “Rubicone che divide e discrimina, e la diversità della vita di fatto rende separata l’Italia”. La scuola “baluardo di democrazia”, dunque: “Il giorno in cui dovesse cambiare la scuola, cambierà anche la Costituzione”.“La scuola resta teorica, lontana dal mondo vero” incide, in avvio, il giovane Castria. E allora “come pensarla, con il lavoro, un ponte per il domani?” si chiede l’ing. Russi, già coordinatore dell’ex Margherita locale, in riferimento al tema del dibattito introdotto in apertura da Davide Bellini. Le risposte arrivano, indirette e complementari, a seguire. “La scuola forma, non professionalizza” sottolinea la Sannelli e poi rilancia la Cammalleri: per questo “va qualificata nei percorsi didattici” (Sannelli), per questo “va rafforzato il senso di appartenenza di docenti e alunni al processo di apprendimento” (Cammalleri). Insomma, “serve una scuola educante, ma è necessario che tali siano anche “la società e la politica” completa la dirigente del Csa tarantino. Serve, ancora, un “atteggiamento di senso, di valore, di stile”. Serve infine, per Anna Cammalleri, una scuola “stabile nelle leggi che la governano: la scuola è un laboratorio di riflessioni, non una fabbrica di biglie”. E’ un luogo in cui, come nel mondo, bisogna metterci “quello che sai, e quello che sei”.»


Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno»

Autore: Francesco Romano

1 commento:

Anonimo ha detto...

Va detto che solo il PD organizza eventi ricchi di spunti culturali e umani, si fa una politica di contenuti e di idee, non una politica di critiche come la sinistra arcobaleno o una politica di interessi come il centrodestra o una politica farisea come l' UDC.