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Ancora più clamorosi sono i dati che rappresentano una buona parte dell'opinione pubblica si apetta di trovare Storace in AN e le liste di Alleanza Nazionale, per non parlare del fatto che sono in pochi quelli che sanno che Boselli non sta con il PD.
I dati: la notorietà dei candidati Premier Berlusconi e Veltroni sono conosciuto dal 100% dei cittadini, mentre Bertinotti e Casini dal 95%, i dati poi scendono drasticamente Santanchè 60%, Boselli 50%, Flavia D’Angeli 15%, Marco Ferrando 20%, Bruno De Vita 18% e Roberto Fiore 13%.
Il 64,8% pensa ancora che Storace sia in AN, mentre solo il 60% sa che Fini è nel PDL, Veltroni se la cava meglio il 74,7% sa che è Partito Democratico, Bertinotti è per il 39,4% ancora candidato di Rifondazione, mentre il 28,3% non sa esattamente quali partiti abbiano aderito alla Sinistra Arcobaleno.
Per finire il 25,3% pensa che il Partito Socialista sia nello schieramento di Veltroni.
I dati: la notorietà dei candidati Premier Berlusconi e Veltroni sono conosciuto dal 100% dei cittadini, mentre Bertinotti e Casini dal 95%, i dati poi scendono drasticamente Santanchè 60%, Boselli 50%, Flavia D’Angeli 15%, Marco Ferrando 20%, Bruno De Vita 18% e Roberto Fiore 13%.
Il 64,8% pensa ancora che Storace sia in AN, mentre solo il 60% sa che Fini è nel PDL, Veltroni se la cava meglio il 74,7% sa che è Partito Democratico, Bertinotti è per il 39,4% ancora candidato di Rifondazione, mentre il 28,3% non sa esattamente quali partiti abbiano aderito alla Sinistra Arcobaleno.
Per finire il 25,3% pensa che il Partito Socialista sia nello schieramento di Veltroni.
Post tratto dal blog di Sonia Zarino
http://zarino.blogspot.com/
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2 commenti:
A febbraio supposi che il grande rivolgimento in atto nel quadro partitico italiano potesse ingenerare confusione negli elettori e potenzialmente allontanarli ancor di più dalla politica. I risultati di questo sondaggio, condotto da Luigi Crespi prima di Pasqua, sembrano avvalorare questa ipotesi. Tuttavia, in generale, questi elettori scarsamente informati finiscono per acquisire minime conoscenze finalizzate alla decisione di voto solo nelle ultime due settimane prima dell’apertura delle urne. Sono una buona parte dei cosiddetti indecisi. Gli elettori più ambiti. Coloro che possono influire sul risultato della competizione elettorale. Sono elettori che per in genere hanno una scarsa conoscenza politica, un titolo di studio non elevato; abitanti dei piccoli centri, in prevalenza donne. Alcuni di questi elettori potrebbero fare confusione anche in cabina elettorale. Perciò Berlusconi, che molto affidamento fa su questi, è preoccupato dalle schede che non mettono nel giusto rilievo il suo nuovo schieramento. Forse anche il Pd, che ambisce alla stessa preda, avrebbe voluto una scheda in cui risaltasse di più il binomio Pd-Idv (non a caso anche Di Pietro ha sollevato perplessità sulle schede ed è stato Franceschini ad aprire incautamente la questione telefonando a Enrico Letta). Il caso nato è molto stupido e dimostra la vacuità che ancora riempie (mi si passi l’ossimoro) la campagna elettorale in Italia. Ci si preoccupa degli elettori con un interesse alla politica bassissimo che si riattiva solo in stretta prossimità dell’appuntamento elettorale. Elettori che potrebbero sbagliare nel barrare il simbolo giusto. Si è parlato delle schede per giorni. I temi sono rimasti sullo sfondo. Il ministro Amato ha però chiuso: “Non c’è tempo per ristampare le schede”(oltretutto costerebbe un altro milione d’euro, se non sbaglio). Ed è proprio il Viminale l’altro bersaglio di Berlusconi, che tenta fino all’ultimo, appigliandosi a tutto, di screditare il governo uscente incolpandolo di aver sbagliato nello stampare le schede. Queste non saranno un capolavoro di arte grafica; ma che cittadino è colui che non riesce neanche a mettere una croce sul simbolo che intende votare?
Pardon Gianni Letta!!!(eh la casta induce in errore)
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